serravalle. DAGHINI: «DIPENDENTI COMUNALI OK!»

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Roberto Daghini

SERRAVALLE. Le recenti vicende che hanno interessato i dipendenti pubblici, meritano un’attenta riflessione.

Se non si può negare che il problema esiste in particolare in alcune zone d’Italia, dove vede forme più accentuate, è altrettanto vero che la stragrande maggioranza dei dipendenti pubblici, in particolare nei piccoli comuni, svolgono onestamente il proprio lavoro.

Nel caso specifico del comune di Serravalle, come consigliere comunale, ho avuto modo di relazionarmi con dirigenti e semplici dipendenti.

Ho potuto costatare, nella maggioranza dei casi, di avere a che fare con persone motivate e professionalmente preparate e quello più importante era evidente il loro amore verso il territorio e la sua gente.

Queste in molte occasioni sono state disponibili anche fuori degli orari di lavoro per riunioni, o chiarimenti. Dipendenti che attivamente collaborano ogni giorno con l’amministrazione per far funzionare la macchina burocratica, molte volte in difficoltà per direttive discutibili, che impediscono un rapido funzionamento della cosa pubblica e aggiungerei, non sempre il loro impegno è adeguatamente compensato.

Questo perché esistono norme studiate a tavolino che non tengono conto delle piccole realtà locali, sempre più in difficoltà per la mancanza di adeguati trasferimenti statali. A tutti loro va il mio più sentito ringraziamento.

Roberto Daghini
Consigliere Comunale Serravalle Pistoiese

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One thought on “serravalle. DAGHINI: «DIPENDENTI COMUNALI OK!»

  1. La difesa dei dipendenti pubblici (in questo caso, quelli del Comune di Serravalle) da parte del Daghini è giusta e condivisibile, in sè.

    Suscita però qualche perplessità una sua affermazione: «Ho potuto co(n)statare, nella maggioranza dei casi, di avere a che fare con persone motivate e professionalmente preparate …». Quel suo «nella maggioranza dei casi», implicitamente, significa però che, a suo giudizio, c’è una minoranza – non specificamente quantificata – di dipendenti comunali, di persone che non sono «motivate e professionalmente preparate» delle quali «e quello più importante» non è «evidente il loro amore verso il territorio e la sua gente».

    L’ex comunista (?) Daghini, dunque e addirittura, si erge a giudice dei comportamenti di salariati. A quale titolo? Come guardiano istituzionale?

    Per i comunisti,invero, i panni sporchi,quando e se ci sono, si debbono lavare in “famiglia”. Non si devono portano alla lavanderia del qualunquismo borghese.

    Mario Capecchi

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