serravalle. «LA MAGGIORANZA GIOCA A FARSI BELLA CON LE PAROLE DEL PAPA»

Papa Francesco e la pace
Papa Francesco e la pace

SERRAVALLE. La maggioranza del Consiglio Comunale di Serravalle Pistoiese torna ad utilizzare ancora una volta le parole del Papa come paravento e evidentemente come pretesto per non guardare ai reali problemi della popolazione e pensare a risolverli. La riunione dell’ultimo Consiglio si è aperta con l’intervento concesso dal Sindaco ad un consigliere di maggioranza, all’interno del momento riservato alle comunicazioni, per ribattere alla sottoscritta su affermazioni fatte nella seduta precedente in merito alla discussione sulla immigrazione irregolare!

A Serravalle, per chi non lo sapesse, le sedute consiliari rimangono sempre aperte e possono proseguire a piacimento, naturalmente su richiesta esclusiva della maggioranza, anche nelle assemblee successive per avere l’ultima parola su obiezioni e critiche poco gradite.

La sottoscritta ribadisce comunque la strumentalizzazione operata nei confronti dei discorsi del Pontefice riguardo al fenomeno dell’immigrazione irregolare che interessa il nostro Paese. La frase (peraltro inesatta) “respingere gli immigrati è un atto di guerra”, Papa Francesco l’ha pronunciata all’interno di un incontro svoltosi in Vaticano il 7 agosto scorso con i ragazzi del Movimento Eucaristico Giovanile e precisamente rispondendo “a braccio” ad un ragazzo indonesiano, Gregorius, che chiedeva consigli per risolvere le tensioni causate nel suo Paese dai conflitti sociali.

Il Santo Padre, tra l’altro, invitando come soluzione al rispetto dell’identità altrui, nella risposta fa riferimento alla persecuzione dei cristiani da parte dei regimi islamici nei paesi mediorientali, questione su cui la sinistra locale e nazionale ha sempre taciuto. Questo il consigliere non l’ha detto, però: non sarà mica che degli insegnamenti del Papa si prende solo ciò che ci interessa e ci fa comodo? Il contesto della frase non è quindi nemmeno un discorso specifico sull’immigrazione, meno che mai un intervento sulla situazione che caratterizza la nazione italiana.

Elena Bardelli
Elena Bardelli

Ma le parole di Papa Francesco, suo malgrado, sono state brandite dal consigliere di maggioranza per giustificare la politica dell’immigrazione incondizionata adottata dal nostro Governo.

Ecco l’intero brano, da cui è stata estrapolata la frase:

“Gregorius ha parlato dei conflitti in una società come l’Indonesia dove si respira una grande diversità interna di culture, il conflitto sociale; ma i conflitti possono anche farci bene, perché ci fanno capire le differenze, ci fanno capire come sono le cose diverse e ci fanno capire che se non troviamo una soluzione che risolva questo conflitto, ci sarà una vita di guerra.

Il conflitto, per essere bene assunto, deve essere orientato verso l’unità, e in una società come la tua che ha una cultura con tante culture diverse dentro, deve cercare l’unità ma nel rispetto di ciascuna identità. Il confitto si risolve con il rispetto dell’identità. Noi vediamo, quando guardiamo la tv o sui giornali, conflitti che non si sanno risolvere, e finiscono in guerre: una cultura non tollera l’altra.

Pensiamo a quei fratelli nostri dei Rohinja: sono stati cacciati via da un Paese e da un altro e da un altro, e vanno per mare e quando arrivano in un porto o su una spiaggia, danno loro un po’ d’acqua o un po’ da mangiare e li cacciano via sul mare. Questo è un conflitto non risolto, e questa è guerra, questo si chiama violenza, si chiama uccidere. E’ vero: se io ho un conflitto con te e ti uccido, è finito il conflitto.

Ma quello non è il cammino. Se tante identità culturali, religiose, vivono insieme in un Paese non ci saranno conflitti soltanto con il rispetto dell’identità dell’altro. E con questo rispetto si risolve il conflitto. Le tensioni – in famiglia, tra amici – ho detto che per risolverle era necessario il dialogo; i veri conflitti sociali, anche culturali, si risolvono con il dialogo, ma prima con il rispetto dell’identità dell’altra persona. In Medio Oriente anche stiamo vedendo che tanta gente non è rispettata: le minoranze religiose, i cristiani, non solo non sono rispettati, ma tante volte sono uccisi, perseguitati.

Perché? Perché non si rispetta la loro identità. Nella nostra storia, sempre ci sono stati conflitti di identità religiosa che venivano fuori per non rispettare l’identità dell’altra persona. ‘Ma, questo non è cattolico, non crede in Gesù Cristo’ – ‘Rispettalo. Cerca che cosa buona ha. Cerca nella loro religione, nella loro cultura, i valori che ha. Rispetta’. Così i conflitti si risolvono con il rispetto dell’identità altrui. Le tensioni si risolvono con il dialogo. E così rispondo alla tua domanda’.

È abbastanza evidente la manipolazione?

 Elena Bardelli
Consigliere Comunale Fdi-An

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