serravalle. LE “DIMENTICANZE” DI MUNGAI E DEL PD

Gianfranco Spinelli

SERRAVALLE. Dimissioni di Patrizio Eugenio Mungai da consigliere e capogruppo consiliare del Centrosinistra per Serravalle, interviene con una nota l’ex assessore Gianfranco Spinelli che chiama in causa il Partito Democratico di Serravalle denunciando in questa come in altre occasioni l’atteggiamento di arrogante chiusura nei confronti degli altri componenti della coalizione che alle scorse elezioni appoggiarono la candidatura a sindaco dello stesso Mungai

“Le dimissioni da un incarico istituzionale – scrive Spinelli — sono personali, quindi nulla da dire sulle motivazioni, che non conosco. Patrizio Mungai, che personalmente stimo, si è dimenticato che in Consiglio a Serravalle rappresentava una coalizione con un programma condiviso, composta da quattro soggetti politici: Pd, Radicali, Mdp art.1 (poi Leu), Prc.

Con un simbolo ed un nome, Centrosinistra per Serravalle, presentatosi alle elezioni per il Comune (e purtroppo perdendole).

Per correttezza, la forma in politica é sostanza; almeno una comunicazione alle altre componenti sarebbe stato il minimo, anche per parlare insieme di chi sarà il nuovo capogruppo.

Ma niente tanto è il Pd che decide. Direi che anche il Pd serravallino si è dimenticato di ciò, perché in quasi due anni dall’insediamento del nuovo Consiglio, come soggetto più consistente, non si è mai degnato di convocare la Coalizione.

Patrizio Mungai

Dico questo non per lesa maestà, ma per sottolineare un comportamento di arrogante chiusura, ignorando gli altri componenti della coalizione”.

Continua l’ex assessore: “Anche la opposizione esercitata dai compagni/e eletti in Consiglio è stata insufficiente, a mio avviso, blanda e debole verso l’attuale amministrazione che, per ora, si è distinta per immobilismo e vuota propaganda, togliendo importanti servizi e aumentando tariffe in qualche caso.

Voglio ricordare che una opposizione energica, mirata sui problemi, stimola ed è di aiuto alla maggioranza che governa”.  

“Io credo — conclude — che in questa fase politica, generale e locale, dove la sinistra tutta, compresa la parte di riferimento del sottoscritto, si trova in grande difficoltà, non si possa assolutamente seguire la strada della supponenza. L’esperienza anche recente insegna” .

[Andrea Balli]

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