FIRENZE — SERRAVALLE. Il monitoraggio ambientale regionale svolto da Arpat delle acque sotterranee sulla stazione nella zona del Redolone, in località Ponte Stella a Serravalle Pistoiese, ha evidenziato in passato frequenti superamenti delle concentrazioni di soglia di contaminazione (CSC) da cloruro di vinile (CV) e dicloroetilene (DCE).
Per questo motivo, nel mese di dicembre 2018, Arpat ha effettuato campionamenti di acqua da pozzi presenti nella zona di via del Redolone per stabilire se la contaminazione da cloruro di vinile (CV) e dicloroetilene (DCE) fosse presente anche in altri pozzi di quella zona.
I pozzi individuati per l’indagine sono stati caratterizzati in termini di profondità e sono denominati con lettere o numeri che fanno riferimento alla planimetria dei campionamenti.
Poiché i risultati analitici delle campagne di campionamento hanno evidenziato che la contaminazione da CV e DCE ha interessato anche alcuni dei pozzi circostanti, è stato deciso di continuare i campionamenti, anche con il contributo della Usl, fino all’individuazione di un perimetro che potesse delimitare l’estensione della contaminazione della falda (mappa Google Maps).
Dai dati emersi dall’indagine conoscitiva si può ipotizzare che l’attuale contaminazione derivi dalla degradazione di inquinanti primari costituiti da organoalogenati, quali percloroetilene (PCE) e/o tricloroetilene (TCE), sostanze comunemente utilizzate nell’industria tessile e metalmeccanica, al contrario del cloruro di vinile monomero e dicloroetilene che hanno invece impieghi industriali molto circoscritti e poco frequenti.
Tale contaminazione è presente all’interno della falda superiore, collocata a 20-30 m dal piano di campagna. Questa appare protetta dalla superficie del suolo come sembra dimostrare anche la separazione locale di una falda superficiale sospesa a circa 10 m dal piano di campagna. La contaminazione dell’acquifero più profondo (collocato tra 40 e 70 m dal piano di campagna) al momento pare attribuibile all’effetto di miscelazione delle due falde prodotto da alcuni dei pozzi presenti nella zona.
I dati analitici precedenti disponibili mostrano questa contaminazione da CV già ampiamente sviluppata nel 2010 e l’andamento dei rapporti tra Clorulo di Vinile (CV) e il suo precursore dicloroetilene (DCE) porta a collocare l’inizio della contaminazione almeno un decennio prima.
Sulla base dei campionamenti effettuati è stata realizzata una mappa dell’andamento delle concentrazioni abbastanza ben definita.
Tale mappa delimita l’area in cui le concentrazioni sono superiori alle CSC con un ovale con l’asse maggiore in direzione est-ovest che si estende per circa 1,2 km, mentre l’ampiezza dell’area contaminata da nord a sud è di circa 570 m.
Andando verso il centro di quest’area si riscontra un’area di dimensioni circa 500 × 200 m caratterizzata da valori di concentrazioni nettamente più elevate. All’interno di questa zona è verosimilmente collocata l’attuale sorgente secondaria della contaminazione la cui posizione deve essere assai vicina ai pozzi TS01 e D.
Le ordinanze di divieto di utilizzo dell’acqua dei pozzi, salvo verifica analitica favorevole, dei Comuni di Pistoia e Serravalle Pistoiese, coprono l’area contaminata. I confini di tale area dovranno essere monitorati per valutare l’evoluzione del fenomeno anche in conseguenza delle variazioni stagionali degli acquiferi e dovranno essere svolte con urgenza le verifiche sulla presenza di pozzi miscelanti tra le due falde.
Arpat prevede di svolgere una nuova campagna di monitoraggio indicativamente a novembre — dicembre 2019.
Gli enti locali interessati, la Asl e la magistratura sono già state dettagliatamente informate delle nostre analisi e valutazioni.
[arpat]