SERRAVALLE. Un intervento polemico-satirico del Comitato “In Tasca Nostra” onlus:
Caro direttore,
chiederemmo ospitalità per dar conto della nostra iniziativa. La scorsa settimana per il 3° anno consecutivo abbiamo organizzato la “Sagra del Ranocchio Bottacciolo” a Ponti di Cencino. In breve, le riassumo che nel corso della manifestazione abbiamo preparato e servito circa 800 pasti a euro 20.00 ciascuno.
I ranocchi li abbiamo pescati nel torrente Stella e l’acqua era quella dei fontanelli. Il nostro comitato, nel rispetto delle tradizioni del territorio di Serravalle Pistoiese, non ha emesso alcun documento fiscale. Considerando che il comitato è composto da n. 6 persone, adesso andiamo in vacanza. A buon intenditor poche parole.
Tuttavia, la nostra non è solo una rassegna gastronomica. Anche quest’anno abbiamo organizzato un dibattito con diversi costituzionalisti. L’argomento era: Rinvio a giudizio dopo pranzo, che fare?
Alla tavola rotonda hanno preso parte diversi giuristi tra cui: il Prof. Nunzio Vobis, costituzionalista e consulente per gli affari giuridici dello Studio Fedele-Amico; il Prof. Avv. Sassaroli dello Studio Sassaroli-Mascetti & C. e il Prof. Augusto Divino dello Studio Divino-Otelma. Per sintesi riportiamo gli interventi che hanno riscosso i maggiori favori da parte dei presenti:
1) il Professor Mondello dello studio Taormina ha affermato che il rinvio a giudizio rappresenta il modo “ordinario” di esercizio dell’azione penale. La richiesta deve contenere una serie di elementi tra i quali l’enunciazione in forma chiara e precisa delle imputazioni.
Tale elemento è di fondamentale importanza poiché fissa l’oggetto dell’udienza preliminare e soprattutto garantisce all’imputato di esercitare compiutamente il diritto di difesa.
La richiesta viene depositata nella cancelleria del giudice competente (Gup) il quale fissa l’udienza e ne fa dare avviso alle parti.
La “richiesta di rinvio a giudizio” è disciplinata dagli artt. 416 ss. cpp.
Essa è formulata dal pubblico ministero ogniqualvolta egli ritiene che nel corso delle indagini preliminari siano stati raccolti elementi sufficienti a sostenere l’accusa nell’eventuale successivo giudizio.
2) il Professor Bartali dello studio Coppi ha affermato che, sino al pronunciamento del Gup, l’imputato ha diritto a tacere la notizia del proprio rinvio a giudizio, soprattutto nel caso si tratti di un consigliere o di un amministratore pubblico, con la motivazione che i cittadini non sono sufficientemente intelligenti per capire le varie fasi processuali e tendono ad emettere un giudizio sommario che in alcuni casi potrebbe rovinare la carriera politica o le aspirazioni del malcapitato (vedi anche assemblea per lavori della ferrovia, con la nuova formula “democrazia per gli intimi”…).
Dobbiamo segnalare che il pubblico è rimasto meravigliato dalla tesi sostenuta dal professor Bartali e spacciata come innovativa.
Infatti, secondo alcuni dei presenti, la strategia del silenzio era nota e condivisa da molto tempo dai vari giuristi residenti nel Comune di Serravalle.
Ringraziamo per l’ospitalità e invitiamo tutti alla “Sagra del Ranocchio Bottacciolo” del prossimo anno.
Comitato “In Tasca Nostra” onlus