SERRAVALLE. Stupore, talvolta rabbia, pessimismo e poi timore.
Queste le reazioni in patria ed all’estero circa la vittoria elettorale di Donald Trump. Titolava Le Monde Ha vinto la rabbia, la rabbia della protesta. Un’ondata di protesta che scuote le élite tradizionali sulle due sponde dell’Atlantico. Ma, come la caduta del muro di Berlino, l’elezione di Donald Trump è uno sconvolgimento maggiore, una data cardine per le democrazie occidentali; questo evento apre su un mondo nuovo, di cui una caratteristica è finora certa: tutto ciò che era reputato impossibile o irrealistico è ormai possibile.
Siamo lieti dell’accostamento che gli amici di Liberi e Uguali fanno della politica della nuova Giunta comunale di Serravalle a quella del Presidente Trump.
È vero, per dirla con Le Monde, niente sarà più lo stesso a Serravalle. E questo lo hanno deciso i cittadini alle ultime elezioni.
Il voto di Serravalle è stato di protesta? Senz’altro! Dopo decenni di ottusità, manierismo e di politica inconcludente ed asservita a pochi, i cittadini hanno protestato e votato il cambiamento. E sarà solo il loro, di giudizio, quello che conterà.
La precedente amministrazione, come sottolineano gli amici di Liberi ed Uguali, si era impegnata alacremente in un progetto per costruire pozzi in Africa: ma, mentre buona parte dei finanziamenti sono già stati erogati, della tanto declamata realizzazione non vi è neanche l’ombra e non perchè la nuova Giunta ha deciso di far uscire il Comune di Serravalle dalla Fondazione Water Right Energy.
I nostri concittadini subiscono in molte zone la mancanza di fognature e di regolare e doveroso apporto idrico. Va bene la cooperazione e l’aiuto alle popolazioni disagiate, ma in tutti questi anni cosa è stato fatto per aiutare la nostra di popolazione a risolvere il problema acqua che è un diritto sacrosanto pure per essa?
È curioso che Liberi ed Uguali parli di trattamento a pesci in faccia da parte dell’attuale Amministrazione per quanto concerne il Comitato Gemellaggi, quando è lo stesso tipo di trattamento riservato dal membro dell’opposizione all’interno del comitato che ha pensato bene di alzarsi ed abbandonare l’aula del Consiglio Comunale al momento dell’approvazione del nuovo regolamento. Un regolamento che, nella precedente versione, era mal scritto, farraginoso e peraltro mai rispettato.
Durante l’ultima seduta consiliare, l’ex Sindaco Mungai ha dichiarato che i membri dell’opposizione che hanno presentato la denuncia per un possibile abuso d’ufficio per la vicenda della gestione in project financing dei campi da tennis di Casalguidi da parte della vecchia amministrazione comunale (vicenda conclusasi con una assoluzione), dovrebbero accollarsi le spese processuali.
Significhiamo all’ex Sindaco che non si tratta di una denuncia ma di un esposto che la Procura ha recepito e nel quale ha evidentemente ravvisato elementi per il rinvio a giudizio e pertanto ha scelto di procedere.
Allo stesso modo la vecchia amministrazione dovrebbe farsi carico dell’onere di bonifica dell’area del distributore di Masotti dovuto alla Sirtam, di più di 300.000 euro, per il quale il Tar ha condannato il Comune a pagare e contro la cui sentenza la sinistra aveva presentato un ricorso.
Trattasi appunto di scelte poste in essere da chi si trova ad amministrare la cosa pubblica, scelte che saranno i cittadini a giudicare.
Quando un politico chiede voti a quelli che diventeranno i propri elettori promette, innanzitutto, di amministrare la cosa pubblica come un buon padre di famiglia. E buon padre di famiglia, per i suoi figli, per la sua famiglia pretende il meglio. Per far si che il meglio sia il prodotto finale sfrutta le potenzialità economiche (e non solo) che ha a disposizione.
Se, per ripulire la politica dai mestieranti che hanno messo in ginocchio le istituzioni, i cittadini scelgono di votare persone disposte a collaborare per il bene comune e pronte alla rivoluzione del fare, ben venga allora la smania trumpista.
Uniti Per Serravalle