SERRAVALLE. Ieri 7 settembre ricorreva per il comune di Serravalle Pistoiese l’anniversario della sua liberazione. Settantaquattro anni fa, già dal 6 settembre, la formazione anarchica “S. Fedi”, proveniente da San. Baronto, aveva occupato la frazione di Casalguidi.
Alle 14 pomeridiane, un violento scontro a fuoco, con il cannoneggiamento, provocò sulla via Montalbano presso la farmacia Picconi, la morte dei partigiani: Rolando Chiti, di Casalguidi; Florio Lenzi di Pescia; Roland Daubisse, disertore francese; Marcello Capecchi, di Pistoia e Vittorio Marchetti deceduto in ospedale militare alleato a Montecatini Terme nei primi giorni del mese di ottobre.
Persero la vita anche quattro civili: Pacino e Romano Biagini (padre e figlio) di Casalguidi rimasero gravemente feriti e morirono in ospedale a Siena il 6 settembre.
Ada Giacchetti deceduta nella sua casa di Catavoli, dove era stata subito trasportata. Ancora oggi senza risposta la sorte di Marianna Pagnini, originaria di Quarrata e residente a Pistoia.
Anche lei, che si trovava nei pressi della Farmacia Picconi della donna se ne persero le tracce, mentre con un autoambulanza, il 9 settembre, veniva accompagnata a San Baronto, il suo corpo non fu mai trovato.
Il capoluogo fu liberato dalle formazioni comuniste “A.Calugi (ex U. Fantacci”) e “Faliero Pucci” e per la zona della Castellina la formazione omonima.
Ieri mattina l’amministrazione comunale in una scialba e penosa cerimonia, quasi anonima, per niente pubblicizzata, alla presenza di alcune associazioni, ha deposto le corone ai luoghi dei caduti.
Come era prevedibile, nessuna parola o riferimento scritto, alla liberazione o ai partigiani, questi ultimi mai citati, come se non fossero esistiti.
Anche nella fascia tricolore era scritto “ai caduti per la patria” .
Signor sindaco ci spieghi quali ? i repubblichini, i militari gli alleati o i partigiani che per primi liberarono da soli il comune. Sembrava di essere al 4 novembre, anniversario della vittoria. Nelle poche parole del sindaco dette solo nel capoluogo, nessun riferimento agli eventi della liberazione e tanto meno ai partigiani.
Nel pomeriggio abbiamo deposto a nome del Circolo di Rifondazione comunista di Serravalle e in collaborazione con Leu, una corona d’alloro all’ex “Farmacia Picconi”, che per noi rappresenta la sintesi di tutti i luoghi della liberazione, in cui si onorano i veri liberatori del comune.
Viviamo in tempi difficili, dove si cerca di modificare la storia a seconda della convenienza del momento, il tempo è galantuomo, si ricordi ogni persona verrà giudicata per quello che ha fatto, la storia non si cancella.
Circolo di rifondazione comunista di Serravalle