MONTALE— AGLIANA. A Montale, nella sala consiliare si è tenuta una scoppiettante Commissione 1 congiunta per i Comuni associati che doveva valutare le osservazioni al Regolamento del servizio associato di Polizia locale: ma qualcosa è però andato storto e il regolamento non ha visto l’alba e ci sembra proprio, che così, non la vedrà davvero.
Assenti (sempre giustificati) la Comandante Paola Nanni, la Segretaria a scavalco Donatella D’Amico e il Sindaco Giacomo Mangoni.
L’Assessore al personale Fragai ha presentato alla Commissione un documento della Rsu (sindacati) di Agliana, privo di intestazione, firme e data che, in sostanza, non esprime alcun parere favorevole al regolamento, ma forse non se ne è reso conto (tanto era nervoso).
Si legge infatti nel preambolo del testo che “hanno avuto poco tempo per la disamina del documento” e Fragai ha invece una gran fretta per far approvare questo regolamento (poi capiremo anche perché).
Ecco che dunque le Rsu suggeriscono anche modificazioni, ancorché, le due docenti scolastiche siano poco pratiche di divise e palette per esprimere pareri e si sono rimesse alla valutazione delle segreterie sindacali provinciali. Quindi non serve che Rino si irretisca tanto e non voglia recepire il parere dei sindacati provinciali, tanto genuini.
L’opposizione Obiettivo Agliana e Fratelli d’Italia, stante la complessità della materia, aveva chiesto formalmente da giorni che le segreterie provinciali sindacali (Rsu) fossero presenti in qualità di esperti in materia e avevano inviato loro stessi il Regolamento ai sindacati, a tutela dei dipendenti, ma il Commissario Fragai uomo apparentemente legalitario ex sindacalista, i sindacati non li ha voluti in Commissione e certo con i vizi presenti nel regolamento, sapeva che qualche “problemino” lo avrebbe avuto. Tanto è stato.
Le segreterie provinciali sindacali Cisl Uil e Diccap (Dipartimento Camera di Commercio – Autonomie Locali – Polizia Municipale) nella tarda mattinata del 9 hanno inviato il documento con le loro osservazioni: una mattonata come l’ha definita Fragai.
Siamo d’accordo: una gran mattonata per chi ha scritto il Regolamento e infatti la Comandante Paola Nanni era –comprensibilmente – assente in commissione.
La solita che, in una pubblica riunione nel luglio, ammise con imbarazzo che non aveva chiesto i contributi che si potevano avere da Roma per l’implementazione della videosorveglianza cittadina (sebbene sia Responsabile della servizio Vcc), mentre in altra pubblica riunione del maggio scorso al cinema teatro Moderno, alla presenza del maresciallo luogotenente Laccertosa e del Sindaco Mangoni, non seppe rispondere alla domanda di quante telecamere erano collocate sul territorio, dove e di che tipo, dimostrando già prima dell’estate che qualcosa non quadrava davvero in questa gestione associata, senza capo, né coda.
La Polizia locale ha registrato ridicole criticità registrate sia a Montale che a Agliana, quest’ultima proprio Domenica scorsa, con un buco dei servizi ancora da chiarire (e che non è la prima volta), perché ormai il mercatino è da tempo in balia a se stesso: chi scrive ha assistito a un trasloco con tanto di autocarro nel bel mezzo della manifestazione alcuni mesi fa.
L’associazione che lo gestisce, oltre a prendere le presenze effettua anche il pagamento tramite bollettino postale al Comune, senza l’impiego di alcun vigile in piazza che in passato – pur nella costante criticità organica – era sempre presente.
La preparazione dimostrata nel documento depositato dai segretari provinciali uniti di Cisl, Uil e Diccap appare indiscutibile (davanti all’inspiegato silenzio della Cgil): proprio un bello sgambetto al commissario Fragai, che non sapeva neppure quel che portava in esame dei commissari.
Vi parleremo con una serie di articoli delle numerose criticità rappresentate dai Sindacati.
La Presidente della Commissione di Montale Gianna Risaliti ha chiesto e ottenuto un rinvio della Commissione a nuova data, dopo che il tecnico giuridico ovvero la Segretaria Generale Donatella D’Amico, consulente dei Comuni a scavalco, avrà fatto (come deve), le verifiche di conformità alle leggi nazionali e regionali così forse, risolvendo le critiche della “mattonata” ovvero delle osservazioni pervenute dalle segreterie provinciali dei sindacati.
Il nuovo regolamento piace molto a Betti e Fragai che lo ritengono innovativo e proprio di un diverso standard: la meritocrazia.
Le nostre verifiche al testo, sembrano però presentare una diversa utilità del testo, troppo originale e distinto.
Fragai, sembra aborrire improvvisamente il corporativismo – nonostante il suo trascorso veterocomunista – così finalmente, si sarebbe buttato nella ricerca dell’efficientismo dei dipendenti che saranno destinati a dare prova di meritevolezza nel maggiore impegno e risultati.
Questo intento, è stato replicato ai commissari Benesperi e Baroncelli che hanno criticato l’articolo 8 sul quale Rino ha posto tutta l’attenzione della serata in un monologo scomposto (forse perché non voleva distrarre la platea dei commissari) relativo ai criteri di assegnazione dei numeri di matricola: argomento davvero stimolante per l’aulico dibattito che ne è scaturito e che sembra scaturirà.
Chi – come chi scrive – ha fatto il servizio militare, sa bene che il concetto di matricola, è ancorato esclusivamente all’anzianità e non ai titoli o alle competenze, ovvero alla performance.
Non abbiamo bisogno di rileggere la mattonata (Fragai ha già detto nervosamente che sono comunque eccezioni trascurabili e facilmente risolvibili) per capire che l’articolo non sta in piedi.
Leggendo le osservazioni dei tre sindacati che si sono espressi in maniera aspramente critica e con parere negativo, sull’art. 8 si rileva che nei regolamenti di Polizia Municipale dei Comuni anche limitrofi, come Prato (invariato nonostante l’ultima modifica risalga al 14/02/2017), Quarrata, Montemurlo (criterio anche invariato nonostante l’ultima modifica risalga all’11/07/2016), ma anche nello stesso Montale (Regolamento riscritto e aggiornato da Cataldo Lo Iacono con Delibera di Giunta Comunale del 25 maggio 2016 un ottimo Comandante per davvero, sotto lo stesso Sindaco Betti e sotto lo stesso occhio giuridico della D’Amico che lo dovrà vagliare) il criterio usato per la definizione della matricola è esclusivamente legato all’anzianità e non alla performance.
Quello che ci meraviglia di più è che il vigente Regolamento PM di Montale sia stato approvato proprio dalla Giunta Betti nel 2016, la stessa che adesso si rimangia e rinnega i criteri sanciti nell’attuale in assenza – si badi bene – di norme di legge che impongono di farlo, dando prova di incoerenza politica e ormai allo sbando.
Il traghettatore Commissario e assessore laico Fragai è l’uomo che sul servizio associato si sta giocando la capa e che ieri sera, con la sua insolita veemenza si è guadagnato l’appellativo di Caronte della Bure.
Il titolo III del d.lgs.150/09, denominato Merito e premi disciplina gli “strumenti di valorizzazione del merito e metodi di incentivazione della produttività e della qualità della prestazione lavorativa informati a principi di selettività e concorsualità nelle progressioni di carriera e nel riconoscimento degli incentivi” (art. 17) non sull’attribuzione delle matricole al personale, capovolgendo situazioni uniformi e consolidate.
Lo dimostra anche il Decreto Legislativo 15/2010 n. 66 – Codice dell’ordinamento militare – che tutela l’anzianità di ogni grado (il decreto è stato emanato dopo la Legge Brunetta 150/2009 legge divenuta improvvisamente tanto cara a Fragai e Betti): è così nell’Arma dei Carabinieri, Polizia, Esercito, Guardia di Finanza mentre, ad Agliana-Montale, con l’estro creativo dell’Assessore dem del Magnanensi, ci inventiamo le regole che tornano comodamente utili da applicarsi ad acta per qualcuno? Se lo sapesse il Silvione nazionale, che è stato copiato!
L’esperienza lavorativa acquisita, maturata e cimentata non potrà mai essere sostituita da alcun titolo di studio: questo lo ha ben contestato il Commissario Luca Benesperi, citando l’ipotesi di un neolaureato in scienze mediche, che andrebbe a surclassare tutti gli agenti non laureati.
Qual sia la ratio di tale bizzarra e unica innovazione voluta nel Regolamento di un Servizio Associato che durerà giusto ancora fino al prossimo maggio? Per noi, è ben chiaro: il Commissario così andrebbe a “sistemare” alcuni dipendenti che hanno avuto il privilegio di fare dei corsi Master pagati con soldi pubblici (Regione Toscana e Comune) e lauree triennali consentendo delle splendide “ricostruzioni di carriere” infrante da sentenze inappellabili e organigrammi ispirati a criteri convenzionali consolidati ovunque noti: l’anzianità del servizio, ovunque utilizzata.
Tutto questo, sia chiaro, in spregio a ogni merito proprio. (Continua)
[Alessandro Romiti]