MONTECATINI. Una volta il compito del Comune era quello di tutelare il bene dei propri cittadini. Oggi a Montecatini Terme pare che questo non sia più così.
Nella città termale vi opera fin dal 1989 un gestore privato chiamato Acque Toscane dietro cui fa profitto la multinazionale Suez, e così sarà almeno fino al 2019.
La mancanza di una comunicazione adeguata e puntuale nei confronti dei cittadini in merito ai bilanci, agli investimenti ed agli obiettivi di qualità (perdite, qualità dell’acqua, ecc…) ci pone l’obbligo di sollecitare l’amministrazione comunale a rendere pubblici tali dati in modo da poter aprire un confronto sull’adeguatezza delle tariffe – fra le più care in Italia – con il servizio erogato.
Nonché avere materiale a disposizione per una valutazione dei costi della ripubblicizzazione del servizio, scelta quest’ultima che riteniamo obbligata per rispettare l’esito referendario e la pronuncia ne merito della Corte Costituzionale 26/2011.
Mancano appena tre anni alla scadenza di un contratto trentennale che ha reso Montecatini Terme il primo cattivo esempio di gestione della risorsa idrica ridotta a merce, ma a nessuno, tanto meno al sindaco Giuseppe Bellandi, è venuto in mente di convocare un tavolo per dare avvio a un processo di ripubblicizzazione del servizio idrico.
Processo che è vero prospettarsi lungo e tortuoso, soprattutto dopo le ultime leggi del Governo che col decreto Madia spinge affinché i Comuni siano ridotti a scatole vuote, ma che rimane un dovere politico e morale alla luce dei Referendum del giugno 2011 dove la stragrande maggioranza del popolo italiano si è espressa a favore di un servizio idrico pubblico e partecipato a tutela dell’acqua e contro le speculazioni del mercato che a Montecatini è rappresentato da Acque Toscane.
Purtroppo ad oggi anche nella città termale pare aleggiare l’immagine di Ponzio Pilato che lavandosi le mani lascia che le ricchezze del territorio e i diritti dei cittadini siano messi alla mercé del gestore privato.
Chiediamo quindi al sindaco, all’amministrazione comunale tutta e alle loro coscienze, di avviare un tavolo di discussione come pareva aver già preso forma con l’allora assessore Leonardo Magnani. Tavolo che però è venuto meno dopo le sue dimissioni nonostante manchino solo tre anni alla scadenza della concessione del servizio idrico.
Purché dietro a tutto questo non ci sia una volontà che mira a sostenere una politica di impoverimento dei cittadini a tutto beneficio di Acque Toscane e della multinazionale Suez come sta avvenendo ormai da anni.
[acqua bene comune pistoia e valdinievole]