PISTOIA. L’obiettivo del comitato di Pontenuovo è e rimane la sicurezza stradale. La sicurezza su una strada provinciale, via Sestini, che negli ultimi anni ha visto tredici morti. La strada, nata come extraurbana, attraversa infatti un abitato cresciuto nel tempo fino a diventare un vero e proprio quartiere.
La carreggiata è stretta in alcuni punti ma vede ugualmente la presenza, in entrambe le direzioni – verso Montale e verso Pistoia – di autoarticolati di tonnellaggio mastodontico. Tir che potrebbero passare tranquillamente dalla bretella del Calice e dalla Nuova Pratese: non ci sono utenze o motivi logistici per cui debbano passare da Pontenuovo.
Nei giorni scorsi il Prefetto di Pistoia ha scritto per così dire una sollecitazione a carabinieri, polizia provinciale e uffici della Provincia al fine di dar seguito alle preoccupazioni giunte dagli abitanti di Pontenuovo.
In un primo momento, infatti, il Comune aveva dribblato la richiesta di certificazione della sicurezza stradale ai sensi delle normative italiane e europee, scaricando sostanzialmente il barile sulla Provincia, cui appartiene la strada. Il comitato, qualora dovesse perdurare l’atteggiamento omissivo da parte delle istituzioni, ha lasciato intendere senza mezzi termini che intraprenderà le vie legali per tutelare il diritto del quartiere di vivere in sicurezza. Verosimilmente la certificazione della sicurezza dovrebbe comportare un ripensamento della circolazione dei tir, limitazione del tonnellaggio se non un divieto totale: forse i motivi del continuo rinvio da parte di palazzo di Giano sono dovuti proprio all’eventualità di toccare una questione delicata e spinosa.
Un altro capitolo della sicurezza stradale è costituito però dai dissuasori della velocità: dal 2011 è in scena una novella dello stento per cui ogni sei mesi gli amministratori giurano che “l’appalto per gli autovelox è pronto e i lavori sono prossimi a partire”. Gli stessi politici del Pd ripetono la novella in occasione delle varie iniziative politico elettorali al circolo Arci… finché la gente ci crede, che devono fare?
Per il resto sono appena arrivati, quasi come un ceppo di Natale, dei lucernari della Philips dalla Germania: via Sestini era in alcuni tratti al buio da parecchio tempo.
La situazione di Pontenuovo è all’attenzione dello stesso Sindaco Bertinelli che ai primi di dicembre aveva effettuato un sopralluogo nel quale aveva confermato la prossima realizzazione di un parcheggio in paese.
Un parcheggio necessario, certo, ma non sufficiente per garantire un livello dignitoso della qualità dell’abitare: il depuratore di Pontenuovo, ad esempio, ha funzionato solo il giorno dell’inaugurazione qualche decina d’anni fa, e la Bure e diversi fossi in direzione di Chiesina Montalese fungono da collettore fognario a cielo aperto per tante utenze (che probabilmente hanno pagato la depurazione per anni a Publiacqua…).
Per non parlare dell’asfalto stradale: quello antirumore costava troppo, “non ci sono soldi”, dissero gli uffici. La pensilina dell’autobus, inoltre, si trova ancora in una proprietà privata e, per finire, sarebbe opportuno incentivare il distributore di carburanti a delocalizzare l’attività in un’area più consona. Lo spazio del benzinaio rappresenta il luogo di socialità e incontro di cui tanti, a Pontenuovo, sentono il bisogno.
[Lorenzo Cristofani]
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