sfarinamenti & lacrime. COSA C’È REALMENTE DIETRO LE DIMISSIONI DEL CAPOGRUPPO VESPIGNANI?

Iacopo Vespignani

 

UNA MAGGIORANZA che perde pezzi e li perde in maniera poco dignitosamente comprensibile.

L’assunto sarebbe che il discorso dai toni aspri del consigliere Galligani avrebbe fatto traboccare il vaso, ma a noi la scusa non convince.

Ci dica questo signor Vespignani cosa avrebbe voluto e non ha ottenuto e forse potremmo anche comprenderlo. Anche se chi fugge dalla barca quando il vento cala, a noi ha sempre fatto un poco di rabbiosa pietà.

Abbiamo pietà di tutti, anche dei cattocomunisti; ne abbiamo meno per chi scappa nel momento del bisogno.

D’altronde che la politica italiana a tutti il livelli sia sotto la soglia dell’umano, ce lo mostra il luogo delle massima espressione del consenso popolare: quel parlamento e i suoi componenti che senza bisogno di minacce di diventare aula sorda e grigia di vecchia memoria, è diventato una cloaca maxima dove la dignità personale, i piagnistei ricorrenti dopo avere sfondato le terga agli italiani, e il silenzio assordante dell’albino Mattarella, presidente di non si sa che cosa e comunque illegittimo, come da lui stesso affermato quando ricopriva un altro ruolo, miseramente galleggia; mentre tutti restano attaccati a una selva di distinguo che si possono tranquillamente sintetizzare nell’impotentia erigendi.

Insomma non stanno ritti, questo parlamento e i suoi accoliti, perché nella loro natura è stare proni e cercare di far diventare tali anche gli altri. Da questo fiume principale maleodorante, si irradia la politica regionale e locale; anche qui non mancano esempi di cerchiobottismo e di spregiudicatezza abilmente camuffate da malessere personale e da insopportabile buonismo. Caratteristiche che generalmente nascondono le peggiori carogne.

Abbiamo dovuto leggere, vedi il “caso” Vespignani, che certe scelte sono state sofferte tanto più considerando che l’impegno offerto era frutto di personale amicizia con il Sindaco e la discesa in politica un atto di riconoscenza: per cosa, per chi?

Vorremmo sapere anche questo, visto e considerato che questo personaggio per tre anni ha contribuito al buon andamento interno della “sua” maggioranza e che la sua idea di politica era solo l’amicizia verso il Sindaco: una buona base politica, non c’è che dire!

Talvolta, se si è intelligenti, da un accadimento negativo possono nascere prospettive di risolutiva gestione del bene pubblico.

Se si comprende che una certa opposizione, astiosa, pronta a cavalcare la pancia dei suoi sudditi attraverso i soliti antistorici rituali verbali, quelli, sì, subumani, la si combatte solo aprendo gli armadi delle loro malefatte da settanta anni e che stranamente non si vogliono aprire e si sbatacchia in faccia a lor signori tutto il malaffare gestito e nascosto dei loro “antenati”, allora Pistoia potrà ricominciare a respirare un’aria nuova, quella promessa e che ha ottenuto il consenso dei cittadini.

Non si discute e non si tratta con gli avversari politici in mala fede: il politicamente corretto deve essere reciproco, ma certa gente è nata scorretta nel suo Dna e, ove mai qualcuno se lo fosse dimenticato, i loro mèntori sono e restano la ladrona democrazia cristiana ed i bambolotti di Stalin e Pol Pot.

E al nemico che tale si dimostra e che fugge, ponti d’oro… Non vi resta molto tempo per comprenderlo e cercate di comprenderlo in fretta.

Insomma, Vespignani: a cosa le è stato risposto di no?

Felice De Matteis
[redazione@linealibera.it]
Diritto di critica


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