Si dice che Garibaldi avesse detto «O Roma o morte!». Una frase simile la pronunciano in questi giorni gli ex-iscritti serravallini di FdI che si rifiutano di rinnovare la tessera con il tribuno Cangemi, il karateka scelto dal senatore meloniano per asfaltare la Bardelli. Loro dicono: «O Bardelli o niente!». Dalla Lega scappa anche l’avvocato Belli e la gente di Salvini se ne va a uno per volta o “come d’autunno si levan le foglie”, direbbe Dante…
O GENTE, C’È QUALCUN CHE CI SA DIRE
DA CHE PARTE LA DESTRA VA A FINIRE?
C’È UN GRANDE FiUGGI-FiUGGI GENERALE:
«NIENTE CANGEMI!» GRIDANO A CASALE
NON VI RACCONTO la storia di Cappuccetto Rosso e il lupo, sennò mi mandate affangrillo. Vi parlo – come al solito – di Pistoia e dei sui geni & cromosomi.
È in atto un cambiamento epocale di quelli che si verificano ogni 24 ore. Sembra un paradosso? Eppure siamo sempre alle solite. Ogni giorno la fragilità del sistema politico si fa sempre più evidente e sempre più insopportabile.
Prendiamo in esame la coppia più bella del mondo: La Pietra/Pira. Hanno vinto le elezioni a Pistoia e hanno partiti da men di una lira che si stanno sfarinando e sfogliando.
Teorici della politica, i due, che si sentono più ganzi del Metternich. Fingono di andare avanti, ma vanno indré come i gamberi, perché vogliono costruire Venezia sull’acqua, non sapendo che la Venezia dell’acqua alta poggia su tronchi d’albero, non sul nulla.
È il frutto della loro politica superiore e indiscutibile: ciò che li porterà, inevitabilmente, a perdere Pistoia e la grazia ricevuta.
CASA LA PIETRA
Il senatore, molto caro (purtroppo) alla Giorgia, che ha conquistato per la sua capacità di adattarsi alla corrente, s’è fottuto la sezione di FdI di Serravalle. Ma lui sa come si fa e non si è preoccupato. Morta una sezione se ne fa un’altra, come con i papi.
Prima ha troncato la Bardelli, cofondatrice di FdI, che non gli stava a mano e magari gli sagagnava i corbelli telefonandogli – questo non si fa, Elena! – anche alle tre di notte; poi l’ha sostituita (quando almeno in dieci gli avevano detto di no, che non se la sentivano di segare le gambe alla storica donna di FdI locale) con il karateka Luca Cangemi, più o meno un illustre sconosciuto.
Ora, al senatore, gli si pone il problema del nuovo tesseramento 2021. Chi era un bardelliano di fede, visti i gangheretti riservati, forse in maniera anche un po’ trappolosa, alla segretaria-portavoce (mai ascoltata dal gruppo), del Gangemi non ne vuol sentire nemmen parlare.
Da quel che si sa, un gruppo di fedelissimi ha scritto al senatore: «Noi ci si iscrive solo con la Bardelli. Niente Cangemi!». Risposta senatoriale: «La Bardelli non esiste. È stata cancellata dal partito». Quando? Boh?
Contro-risposta dei fedelissimi irriducibili: «’Un ci garba il portavoce banzai! E noi ’un ci si riscrive». Ultima battuta del senatore: «Chi se ne frega!». Perfetta soluzione finale, no?
Mi duole il cuore Giorgia. Ma se il tuo è un partito democratico sino a questo punto, non mi pare di vedere che differenza ci sia tra voi e quel Pd di seguaci dell’Anpi che, dopo aver fatto assessore il Bolognini nella giunta Mochi, visto che “il rompi di Casale” andava a scrostare gli intonaci dei muri per vedere cosa c’era scritto sotto, lo epurarono perché troppo rigidamente morale e incapace di stare al passo con i compagni, generalmente assai più duttili e malleabili.
Credo che, grazie al senatore, FdI un qualche dazio dovrà pagarlo, perché niente è per sempre. Se poi si considera che il senatore va a pescare gente di tutti i colori pur di galleggiare (vedi l’Ilaria Gori, che gli ha portato i voti del Vannucci di Quarrata, fin troppo vicino alla gente del Mazzanti), il gioco è fatto.
Un’ultima nota. Voglio chiarire al senatore e a quelli che, con la lingua che gocciola, gli fanno codazzo – dall’Agnellon-Panettone Ciottoli, al Ferranti e a chicche & sia (cito Totò) – che, contrariamente a quanto sostengono loro, io non ce l’ho con l’Irene Gori, che non conosco neppure: ma trovo assai poco appropriato che un senatore di FdI faccia linguino alla politica di Fiorello Gori (ex-geometra democristian-sinistro del Comune e appoggiatore della sindaca più inutile di Quarrata e del suo succedaneo Okkióne) e, per contiguità, della sua figliola e socia di bottega geometrica, sita in via del Cantone 62 a Valenzatico.
La Giorgia deve decidersi: vuole la chiarezza assoluta e la trasparenza o s’accontenta, anche lei, di fare come i famosi 5 Stelle: mai con nessuno ma sempre con tutti?
CASA PIRA
Situazione non meno preoccupevole, ma apparentemente più leggera. Troppo volatile, però. Dalla casa di Salvini stanno scappando a ciuffi come i capelli di chi si fa lo shampoo con l’acido muriatico.
Anche qui – c’è poco da dire – non mi pare di vedere una grande democrazia diffusa. Dinanzi a due o tre intoccabili con funzioni commissariali indiscutibili, fino a qualche tempo fa c’erano anche 44 gatti in fila per sei col resto di due.
Poi si è assistito alla cosiddetta sfogliatura. Qualche micio più impaziente ha iniziato a dare di fuori e a levarsi di torno da chi, finora, non s’è mosso di un millimetro e non ha fatto né tessere né adesioni, ma solo liste di attesa come negli ospedali.
E ieri, lo avete visto, ha tagliato la corda anche Alessandro Belli. Sarà anche un fenomeno naturale, ma a me sembra si tratti di una perdita di pezzi per la strada. Arriverà la macchina in fondo o perderà anche le ruote per camminare? E, in proposito, mi piacerebbe sentire gli iscritti storici del partito, come il Bartolomeo e il Pasquetti. Quelli che sono stato chiusi fra uscio e muro e hanno scelto di uscire.
La Sonia Pira prima mi amava e poi mi ha ripudiato perché scrivevo – dice – troppe bugie. Non mi risulta davvero. Ma non si risolvono i problemi con le querele, come fa lei. Non funziona così con quelle “merde” che sono i giornalisti bugiardi.
Qui mi fermo e resto in attesa di altre lettere di avvocati. Oggi, non sapendo che altro fare, son costretti a vivere di querele del cazzo – e purtroppo trovano anche chi li sta a sentire…
Dallo Spielberg, Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Querelare la stampa e chi esprime la propria opinione anche se non viola la verità, è come sparare sui Medici senza frontiere.
Se lo possono permettere solo i veri democratici di sinistra, di destra e di centro: ossia i politici (?) e gli amministratori (?) italiani.