FIRENZE. “Un gruppo di sei cartiere situate lungo il torrente Pescia di Collodi ha fatto ricorso al Tribunale superiore per le acque pubbliche contro la concessione rilasciata ad Irma per la nuova turbina in località Ca Romanella e la sentenza è attesa proprio per questi giorni”.
“Le cartiere lamentano una sottrazione d’acqua che impedirebbe il loro ulteriore sviluppo e la tutela occupazionale” ricordano Tommaso Fattori e Paolo Sarti, consiglieri regionali di Sì Toscana a Sinistra. “La concessione d’uso delle acque pubbliche per sfruttamento energetico deve contemperare i diversi interessi in gioco, in questo caso salvaguardando anche la millenaria tradizione dell’arte della produzione della carta, che dà lavoro a circa 500 persone”.
“Oltre a ciò, si pone l’importante questione della tutela dell’ecosistema, perché i piccoli corsi d’acqua rappresentano un patrimonio importante per una regione come la nostra, fatta al 90% da colline e rilievi montuosi caratterizzati da vie d’acqua di ridotte dimensioni”.
“Come definiamo il minimo flusso vitale da lasciare ai torrenti in modo da garantire l’equilibrio ambientale e la vita sociale ad essi legata?”
“Come facciamo a dire che è sufficiente lasciare solo quindici litri al secondo al torrente Pescia per darne 1.500 alla turbina e 135 alle cartiere? E come calcoliamo il costo sociale, il valore e quindi il cespite annuo di ogni concessione?”
“È necessaria quindi una valutazione di tutti questi fattori, che non devono essere subordinati all’appetibilità di immediati tornaconti economici. Partiamo da un’anagrafe regionale delle concessioni in essere e da una mappatura esatta delle situazione, per capire a che punto siamo”.
“È quanto chiediamo in un’interrogazione presentata in consiglio regionale, che affronta la questione a partire dalla vicenda del torrente Pescia ma che prova a porre il tema anche in termini generali e su scala regionale”.
Vedi l’interrogazione: Is fiume pescia 140416
[braccaloni – consiglio regione toscana]