SÌ A PINOCCHIO, MA CHE SIA AL PARI DI MIRABILANDIA O DI GARDALAND

La metafisica... balena
La metafisica… balena

PESCIA. A proposito del rilancio del territorio pesciatino e di progetti di slancio europeo fondati su Pinocchio, mi permetto di suggerire, in maniera forse campagnola, una proposta ai due candidati alla primarie per Sindaco di Pescia, Andrea Giuntoli e Oreste Giurlani.

Partiamo dalla situazione attuale del parco del burattino più famoso del mondo: dal punto di vista di un giovane non esiste assolutamente niente di meno dinamico, meno attrattivo e meno stimolante. Accompagnarci dei bambini, siano essi i propri figli, o di amici o di parenti, costituisce un’esperienza squallida e triste al punto che non si vede l’ora che finisca.

L’ offerta è rappresentata da uno scenario sonnolento, apatico, apprezzabile magari da chi ricerca appunto il fascino decadente e raccolto di un paesaggio naturale con qualche preziosa traccia umana (penso alla grottesca balena, alle statuine metalliche o a quelle sgangherate carrozze di Mangiafuoco), dove, in un percorso di contemplazione interiore e della natura, ci si astrae in aristocratica introspezione. Come per un erudito di latinità mettersi a percorrere a piedi, magari in compagnia di un altro logorroico intellettuale, la Via Appia Antica: solo che a Collodi, con tutto il rispetto, non abbiamo certo il mausoleo di Cecilia Metella!

Cosa serve allora per creare un contesto vivo e attrattivo di alto livello? Semplice, un parco giochi sul modello e del livello di Disneyland, come c’è a Los Angeles, a Parigi, a Tokio, a Hong Kong e come è in costruzione a Shangai!

Una struttura che superi anche le italiane Mirabilandia e Gardaland; necessitando, con queste finalità, una reale sinergia tra soggetti pubblici e privati e la totale messa al bando del solito provincialismo campanilistico della Valdinievole.

gatto volpe_400Confido nell’indiscussa capacità di Giurlani di intercettare risorse e drenare finanziamenti da tutte le fonti possibili e immaginabili: non credo tuttavia sia sufficiente.

Serve infatti anche saper creare una cabina di regia professionale e attenta a tenere insieme le diverse anime di un progetto tanto ambizioso che non deve in alcun modo sconfinare in un pretesto per cementificare il territorio e cospargerlo di pacchiani negozietti di cineserie e gadget con il marchio di Pinocchio.

Non è neanche detto che urbanisticamente sia disponibile uno spazio adatto all’impresa. In ogni caso è opportuno pensare in grande  e verificare la fattiva possibilità di un grande traguardo collettivo che potrebbe davvero diventare il motore della ripresa, con benefici a cascata sulle tradizionali vocazioni locali (la carta, la montagna etc.) se inserito senza adulterare eccessivamente il contesto dei luoghi.

lorenzocristofani@linealibera.it

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One thought on “SÌ A PINOCCHIO, MA CHE SIA AL PARI DI MIRABILANDIA O DI GARDALAND

  1. Ma siamo proprio sicuri di aver bisogno di un’altra Gardaland a tema Pinocchio?
    Siamo sicuri che sia giusto dare questo ai nostri bambini? Abituarli sin da piccoli al divertimento “usa e getta” del qui e ora, del tutto e subito, delle emozioni forti?
    Non sarebbe emozionante invece aprire per loro una parentesi che si distacca da tutto ciò che li circonda, ed educarli quindi alla lentezza, alla bellezza, alla riflessione e al pensiero divergente?
    In Italia abbiamo grandi maestri: Rodari, Munari, Lionni, ci ha appena lasciato Mario Lodi. Tutti si sono confrontati con Pinocchio. Rendiamo vive le loro storie e le loro lezioni, il loro amore per l’infanzia.
    L’attuale Parco di Pinocchio ha bisogno di essere curato e coccolato, ampliato e rinnovato, ma per favore, progettiamo in nome della cultura e dell’arte, senza tradire lo spirito “alto” del progetto iniziale. Perché non andare controcorrente in un mondo che non sta andando da nessuna parte?

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