PISTOIA. Ieri pomeriggio, 24 febbraio, nella canonica della chiesa di San Biagio in Cascheri, nei pressi dell’Ombrone, Antonio Principato e Antonio Sessa hanno illustrato, al popolo presente, le undici pagine fitte messe insieme dal Nucleo di Valutazione dell’Impatto Ambientale della Regione Toscana per dire che il progetto di realizzazione delle casse d’espansione ai Laghi Primavera presenta significative carenze, per non dire falle (incompleto, senza rendering…), che “per quanto riguarda il materiale contaminato (30.000 mc di terra) derivante dallo scavo del corpo diga si ritiene necessario definire in modo più dettagliato i criteri utilizzati per l’individuazione delle modalità di gestione del materiale scavato in termini di identificazione e del successivo trasporto”, che per la formazione delle arginature si richiede materiale migliore, non va bene il materiale di scavo del bacino di Gello.
Ancora: secondo i soggetti incaricati della valutazione si deve garantire che, fatto l’argine, esso garantisca la tenuta. E via di questo passo con previsioni di eventuali spese aggiuntive non indifferenti.
Insomma tutto da rifare, il nucleo dei tecnici regionali dichiara di ritenere necessario, al fine di valutare se il progetto in esame possa determinare impatti negativi significativi sull’ambiente, che il proponente, Comune di Pistoia, presenti gli elaborati idonei a risolvere le carenze documentali evidenziate in premessa…
La commissione consiliare comunale relativa è stata convocata per giovedì 26 marzo alle 15, la cittadinanza viene invitata a seguirne i lavori per meglio conoscere la via che si sceglierà per uscire dal “guado”, anche in considerazione del fatto che il Sindaco aveva nel suo programma elettorale la realizzazione delle casse d’espansione.
Dal pubblico ritorna la proposta di raccolta firme per promuovere il parco fluviale Laghi Primavera e magari realizzare una vera pista ciclabile che, dai vari accessi già disponibili, porti all’Ospedale (peraltro ad oggi difficilmente raggiungibile con le due ruote), ma viene fuori anche un’altra idea: chiedere uno sforzo dell’amministrazione perché acquisti i Laghi, che appartengono a privati, in modo che diventino davvero pubblici, davvero patrimonio della città.
Un sogno che appare alla portata.