si toscana a sinistra. SETTIMANA PESANTE PER PRATO: PESSIMA GESTIONE DELL’EMERGENZA

Operatori a lavoro

PRATO. Per Prato e provincia è stata una settimana pesante in questa quarantena, che dura da quasi un mese.

Fortunatamente non dal punto di vista dell’espansione del contagio e dell’incremento delle vittime, ma sul piano della gestione dell’emergenza, dove si notano inadeguatezze allarmanti.

Da un lato sono stati denunciati casi di speculazioni sulla pelle di lavoratori e cittadini, sia per quelle attività produttive illecitamente aperte, sia per i rincari da parte dei commercianti su beni di prima necessità come le mascherine.  Altrettanto deplorevole è stata l’iniziativa di test privati, proposti senza pianificazione ma aperti alla clientela più abbiente, prediligendo la compravendita di mercato alla programmazione sanitaria, prioritaria durante una simile emergenza.

Mentre l’ASL Toscana Centro non sembra aver ancora organizzato le USCA di operatori per i test domiciliari, è trascorso un intero mese prima che simili analisi venissero svolte nella Residenza Sanitaria Assistita di Comeana, dove da tempo era stato riscontrato il primo caso positivo, che ha poi comportato anche vittime fra le persone ricoverate e ben 28 contagi fra operatori ed utenti.

L’Ospedale Santo Stefano

In tutto questo la Regione Toscana, come denunciato dal nostro consigliere regionale Tommaso Fattori era distratta dalla riabilitazione del progetto di nuovo aeroporto intercontinentale di Peretola, perseguendo gli interessi dei soliti comitati d’affari, piuttosto che il bene della collettività.

Seguiamo scrupolosamente le restrizioni contro il contagio e rispettiamo le prescrizioni, ma non possiamo tacere di fronte a simili falle gestionali e derive speculative. Come comitato territoriale di Toscana a Sinistra abbiamo deciso di inviare una lettera aperte alla sig.ra Prefetto, scomparsa dalla scena pubblica dall’inizio dell’estensione della zona protetta anche alla Toscana, nonostante le prerogative attribuitele dai DPCM del governo; ed ai sindaci di Prato.

 Sollecitati anche da operatori e cittadini chiediamo di dare piena attuazione alle misure di requisizione di quelle strutture sanitarie e ricettive private, che possano dare un contributo significativo alla risoluzione di questa emergenza, sia dal punto di vista dei test con tampone, sia per l’accoglienza di pazienti in isolamento. Pertanto si chiede urgentemente il trasferimento dei pazienti positivi, come quelli della Rsa di Comeana, in quelle strutture intermedie individuate nei giorni scorsi, come nell’Hotel San Marco e nella clinica di Narnali, in modo da poter contenere l’ulteriore epidemia e salvaguardare così operatori ed ospiti.

Al tempo stesso si raccomanda l’adozione di misure requisitorie di test e dispositivi di protezione individuale per permettere ai sanitari, ai medici di base ed ai soccorritori volontari di intervenire nella massima sicurezza possibile.

Tralasciando l’eventuale conflitto di competenze causato da norme contraddittorie, facciamo perciò appello ai sindaci perché adottino ordinanze d’urgenza in questo senso, essendo ormai chiaro che il territorio di Prato non sia stato adeguatamente interessato dall’intervento di Asl tramite la Regione Toscana.

In tutto questo emergono più che altrove le ricadute di privatizzazione e di tagli fatti negli ultimi dieci anni al Sistema sanitario regionale, con la carenza di posti letto dell’ospedale e l’assenza di strutture per cure intermedie.

Confidando in una tempestiva e tangibile risposta delle autorità competenti, continueremo a seguire rigorosamente le prescrizioni contro il contagio per senso di responsabilità e di solidarietà verso le persone più esposte e coloro che lavorano duramente contro questa epidemia, ma non verremo meno ai nostri doveri di cittadini attivi sul monitoraggio dell’adeguatezza delle misure messe in campo.

Si toscana a sinistra prato

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