AREZZO. La decisione di Draghi e del Direttivo della Bce di revocare la possibilità di utilizzare i titoli di stato greci come garanzia per ricevere liquidità dalla Bce è un atto gravissimo, una dichiarazione di guerra fatta con i mezzi della finanza. Si vuole mettere la Grecia in ginocchio, privandola della possibilità di garantire il funzionamento ordinario dello Stato, di pagare gli stipendi e corrispondere ai propri impegni.
La decisione della Bce è una decisione politica, che non ha nulla a che vedere con un’impossibilità reale di risolvere il problema del debito greco secondo le proposte del tutto ragionevoli avanzate da Tsipras e Varoufakis, come di intervenire positivamente sui debiti degli altri stati europei, cresciuti negli anni della crisi per il salvataggio della finanza, gli squilibri dell’Unione Europea e per la stessa struttura distorta del sistema finanziario europeo.
La scelta vuole impedire qualsiasi cambiamento delle fallimentari politiche di austerità, vuole che si continuino a portare avanti le privatizzazioni di ogni bene pubblico, vuole che si continuino a demolire i diritti del lavoro e il welfare. Non è un caso che un documento del governo tedesco – anche questo delle larghe intese, proprio come in Italia – indichi come condizioni dirimenti da imporre al governo greco il prosieguo del ruolo della Troika, le privatizzazioni, i tagli al settore pubblico, l’ulteriore riduzione del salario minimo e delle pensioni. Bene ha fatto il governo Tsipras a rispondere in maniera categorica: non accettiamo ricatti!
Denunciamo anche il silenzio del governo dell’inciucio Renzi/Berlusconi/Alfano, a sole 24 ore dall’incontro dello stesso premier con Tsipras. La decisione della Bce rappresenta un salto di qualità del carattere antidemocratico ed autoritario delle politiche della Ue. È perciò gravissimo ed inaccettabile. Il Comitato aretino de “L’Altra Europa con Tsipras” fa appello alle forze politiche e sociali, alle organizzazioni sindacali, al mondo della cultura e delle associazioni, per mettere in campo mobilitazioni immediate, a partire da iniziative nei confronti della Banca d’Italia, che della Bce è azionista.
[comunicato – lista tsipras]