sicurezza. PER LEGITTIMA DIFESA

pistola-spari-uccisione--autodifesaPISTOIA. L’opinione di un lettore sull’uso personale delle armi.

Allora, se un ladro entra in casa tua e te sei armato (che tu sia un cacciatore o altro), non puoi sparargli. O almeno devi aspettare che lo faccia lui, evitare la sua raffica alla Tex Willer e poi, se non ti tremano troppo le mani, rispondergli per le rime. Questo dice la legge in merito alla legittima difesa (ed è normale).

Questo però viene sostenuto anche da buona parte dell’informazione politicamente corretta (quella che non dice che i terroristi di Parigi erano musulmani, ma si limita a chiamarli terroristi), la cui opinione è perfettamente spiegata nell’articolo sulla prima pagina del Tirreno del dieci febbraio, firmato da Emilio Guariglia.

Egli, contraddistinto da uno stucchevole bon ton pacifista, sostiene che è sbagliato incitare la legittima difesa contro ladri e malfattori d’ogni sorte anche tramite l’uso delle armi, perché rischiamo altrimenti di generare scompiglio, di fomentare la violenza e di suggerire un comportamento contrario alla legge poiché quest’ultima assolve l’omicidio solo per difendere la propria o l’altrui vita.

È giusto far sapere che in Italia non si può sparare per difendere la propria proprietà privata. Lo si può fare solo per difendere la propria vita.

Negli Stati Uniti i cittadini hanno invece il diritto di rompere le corna al ladro appena varca la soglia di casa. Sì certo, capita che il padre assonnato alle cinque di mattina impallini il figlio che, in preda ai fumi dell’alcool, sta entrando in giardino scavalcando la recinzione.

Ma questo è uno degli inconvenienti di ogni legge: talvolta il rispetto delle norme ha degli effetti collaterali indesiderati, che potranno spingere al miglioramento della norma stessa, ma che sicuramente non ne causeranno la abrogazione. Il punto fondamentale però non riguarda ciò che la legge italiana prevede, piuttosto l’interpretazione di quest’ultima effettuata dal magistrato che sta seguendo il caso.

Ogni giudice interpreta la legge, poiché non è possibile applicarla allo stesso modo a casi diversi tra loro. Quindi il reato di eccesso di legittima difesa può anche non portare alla condanna, se il giudice tramite la sua interpretazione personale ritiene che ciò non debba avvenire.

La casualità vuole però che, ogni volta che il proprietario di casa spara al ladro, egli finisca in galera e debba anche risarcire la famiglia del criminale ormai defunto. Pare insomma che in questi casi non avvenga alcun tipo di interpretazione della legge, anche perché mi permetto di dire che difendere se stessi e la propria famiglia, di fronte ad un potenziale pericolo, sia una delle reazioni più naturali che esistano.

Sì certo, poi magari il ladro voleva solo un bicchier d’acqua e racimolare qualche spicciolo senza torcere un capello a qualcuno, ma è più probabile che se quelle persone non avessero sparato, adesso non sarebbero qui a raccontarla. Ai rettori del dovere etico di accogliere a braccia aperte (soprattutto disarmati) chiunque entri in casa propria (soprattutto se immigrato) auguro di non trovarsi mai in quella situazione: potrebbero rimangiarsi tutto ciò che hanno detto e scritto fino ad oggi.

Lorenzo Zuppini

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One thought on “sicurezza. PER LEGITTIMA DIFESA

  1. Gli effetti devastanti della liberalizzazione delle armi da fuoco sono evidenti negli USA, e invito tutti a guardare il bel film di Michael Moore “Bowling a Columbine”.
    Il problema qui è che non c’è alcuna forma di autotutela della vittima, che non può torcere nemmeno un capello a chi in quel momento sta violando il suo domicilio.
    Domanda complottista: c’è forse un oscuro disegno per esasperare gli animi (ripeto: guardate “Bowling a Columbine”) oppure è solo insipienza dei nostri governanti?

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