PISTOIA: CONSIGLIERE REGIONALE PD
AGGREDISCE DISOCCUPATO
Il collega Andrea Balli ha inserito questo commento come lettera sotto l’articolo di Scardigli Quando la passione è troppa: i nervi tesi del Pd.
Siamo però convinti che questo testo meriti più visibilità, specie per quanto vi è detto a proposito dei comportamenti del Presidente Enrico Rossi.
Ecco il testo:
Episodio gravissimo ieri sera venerdì 10 ottobre al Circolo Garibaldi. Botte e spintoni alla presenza del Governatore della Regione Toscana Enrico Rossi durante la presentazione del suo libro.
Al termine degli interventi programmati, un disoccupato di 54 anni ha preso la parola, chiedendo cosa faccia la politica per chi come lui vive con poco più di 120 euro a settimana con due persone a carico.
Alla fine del suo articolato intervento il disoccupato si è augurato che il prossimo Governatore della Regione Toscana possa essere un esponente del Movimento 5 Stelle.
A questo punto un Consigliere Regionale del Pd presente fra il pubblico, ha gridato ripetutamente “coglione” all’indirizzo del disoccupato. Ne è nato un diverbio a seguito del quale il Consigliere, coadiuvato dalla sua accompagnatrice, ha preso il disoccupato a spintoni e botte.
Il disoccupato ne è uscito emaciato e con la maglia stracciata. Il Presidente Rossi ha, poi, ripreso e proseguito il dibattito dicendo che ai suoi tempi anche i fascisti contestavano ma in modo rispettoso, prima dei comizi e dopo. E ha condannato la violenza, alludendo con un gesto della mano al grillino appena buttato fuori.
Denunciamo questo gravissimo episodio, che offende e umilia le più elementari regole della democrazia e condanniamo l’atteggiamento del Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.
ABC Alleanza Beni Comuni Pistoia
Vergognoso! Mi piacerebbe sapere chi era quel consigliere, e non dovrebbe essere un segreto dirlo, dato che il luogo era pubblico ed i presenti hanno visto con i loro occhi.
Quanto alla allusione ai fascisti, come si permette Rossi di dare del fascista alla persona che lo ha contestato, visto che tra l’altro, poi, ne ha anche buscate dal consigliere suo lacchè? Casomai fascista, sia pure imbellettato di rosso, è il consigliere che, evidentemente a corto di argomenti di merito, ha alzato le mani.
Mi piacerebbe che i Cinque Stelle di Pistoia (Giorgi, Rossi, ecc) contribuissero a dare all’episodio un bel risalto e che La Nazione ed Il Tirreno non nascondessero la testa sotto la sabbia.
Piero Giovannelli
Scusate! Avrei dovuto leggere prima l’articolo di Scardigli ed avrei appreso lì che il “democratico” aggressore era, guarda un po’, Aldo Morelli, personaggio politico di lunghissimo corso, a questo punto (ma anche prima se è per questo) totalmente inutile e ininfluente, il quale, insieme a Venturi, si dovrebbe solo levare dai piedi ed alla svelta.
Piero Giovannelli
Gent.imo sig Piero ringraziandola per le sue parole di disapprovazione del gesto gratuito perpretato nei confronti del cittadino e simpatizzante 5stelle Salvatore Maiorano,le assicuro che il fatto non è e non resterà relegato nell’ombra. Atti di violenza gratuita come quella messa in pratica dal Morelli e sostenuta da Enrico Rossi con il suo silenzio, sono episodi molto pericolosi in un periodo che vede decine di migliaia di disoccupati e di persone allo stremo delle proprie risorse e per questo va denunciato e collocato sotto la giusta luce. Spesso noi pentastellati siamo oggetto di critiche forti anche pubbliche da parte di esponenti politici o loro simpatizzanti ma mai ci permetteremo di alzare la mani su nessuno, questo per civiltà e per consapevolezza di ciò che potrebbe scatenare una simile eventualità. Che il PD spesso e volentieri si mostri violento alla minima contestazione fa capire quanto marcio nasconda al suo interno e quanto siano vicini a capitolare, ad implodere. Urlano “democrazia” ma a tutti gli effetti si comportano peggio di quel fascismo tanto caro al loro passato di lotte “pseudo comuniste”. Oggi chi si vede in un’ideologia di sinistra difficilmente potrà collocarsi in area PD. Cordiali saluti.
@ Maurizio Giorgi
Nel corso di tutta la storia moderna, in Italia e, più in generale in tutto il mondo civilizzato (si fa per dire), siamo stati, e tanto più ora lo siamo, in presenza di una “dittatura democratica”. L’ossimoro è evidente ma la realtà ci costringe – o ci vorrebbe costringere – a digerirlo.
Fatto sta che, volenti o nolenti, una ristretta oligarchia autoritaria e parassitaria governa il mondo secondo i propri ed esclusivi interessi. E lo fa servendosi anche di un apparato politico istituzionale che, ad ogni livello, è organico a quella struttura economica dominante. La plastica rappresentazione di quella che Marx definisce come una delle sue specifiche componenti “sovrastrutturali”.
Questa la premessa da cui mi sembra arduo prescindere o che comunque sia difficile tentare di aggirare.
Per cui, tutte quelle dispute fra le varie forze o movimenti politici istituzionali, compreso i 5 Stelle – e al di là del merito –, sono collocate all’interno di questo sistema politico sostanzialmente a-democratico. Le regole sulla rappresentanza sindacale e le leggi elettorali sulla rappresentanza nelle varie istituzioni locali e periferiche, cardini su cui si fonda questa pseudo democrazia borghese, ci parlano inequivocabilmente di questo.
Quel tuo passaggio finale: «Urlano “democrazia” ma a tutti gli effetti si comportano peggio di quel fascismo tanto caro al loro passato di lotte “pseudo comuniste”» mi trova paradossalmente e comunque sostanzialmente d’accordo nel suo significato di fondo.
L’unica differenza, molto rilevante, è che questo tuo giudizio riservato al PD e, penso, per estensione, ai suoi sodali politici, nell’immaginario collettivo viene associato a tutto ciò che comunemente viene definito di sinistra, se non addirittura, comunista.
Come militante del PCL prendo le distanze da quella superficiale e interessata rappresentazione, ma soprattutto da quel mondo politico falso, ipocrita e autoreferenziale. Tengo a precisare che i comunisti – intesi nel senso marxiano del termine e dunque rivoluzionari – sono tali anche e soprattutto nella prassi politica e dunque niente hanno a che spartire con quel farisaismo politico e con quelle pratiche di lotta che giustamente definisci “pseudo comuniste”.
Mario Capecchi – PCL Pistoia