SIGNORI CANDIDATI…

L’unica risposta possibile...
L’unica risposta possibile…

PISTOIA. Signori candidati alle elezioni, vorrei una vostra risposta. In questo periodo, nel quale siamo riconosciuti persino da voi, che una volta eletti sparite alla vista dei più, salvo ripresentarvi puntualmente qualche anno più tardi (malefiche recidive?), con sorrisi, pacche sulle spalle e persino quegli insopportabili gigioneschi “cinque”, mi diverto a porre problemi e problematiche confidando nella maggior sensibilità derivante dalla paura di non essere votati.

Ma odo, come sempre peraltro, un assordante silenzio (gli augelli fanno festa nelle proprie case, pensando ai prossimi sostanziosi assegni di cui beneficeranno).

La mia domanda, allora, è semplice, ma richiede una risposta franca: se voi, candidati, non trovate il tempo di rispondere ai nostri problemi oggi, lo farete domani da eletti?

Vorrei che ognuno di noi elettori si chiedesse questo, prima di dare il voto, spesso per ideologia o imposto, nel segreto (?) dell’urna.

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2 thoughts on “SIGNORI CANDIDATI…

  1. Caro Gianluca, ti conosco da così tanti anni che un po’ resto sorpreso nel leggere quello che scrivi.
    Siccome ti ho sempre visto come persona equilibrata ed attenta ai particolari mi dispiace vedere che sei caduto, come molti fanno, nelle generalizzazioni.
    Dire che i candidati (tutti?) ti cercano solo in campagna elettorale e poi spariscono (tutti?) mi sembra proprio una ingenerosa generalizzazione.
    E, guarda bene, non parlo per me che ho fatto un po’ di politica ma a livello di Lega-Pro.
    Ho due esempi negli occhi, di schieramenti totalmente opposti: Edoardo Fanucci (Pd) e Annamaria Celesti (Forza Italia).
    Entrambi non sono mai mancati ai loro doveri istituzionali, nei ruoli che hanno rivestito e che rivestono, ed entrambi hanno sempre risposto alle persone, anzi hanno addirittura cercato il contatto con la gente anche lontano dalle campagne elettorali. Ne ho presi due ma potrei parlare anche di altri.
    Come vedi non tutti sono uguali.
    Soprattutto, da persona che ti conosce e ti stima da anni, lasciati dire che se accettiamo le generalizzazioni si rischia, prima o poi, di caderne vittima.
    Come risponderesti a coloro che affermano che i giornalisti sono tutti servi del potente di turno?

  2. Caro Federico (il caro ce lo possiamo dare, vista la comune provenienza liceale, ergo gli anni, tanti, da cui ci conosciamo), anch’io ho commesso un errore, non ho mai usato la brillantina Linetti, come avrebbe detto Cesare Polacco, il mitico ispettore Rock. Vero: guai a generalizzare. Anche se per ora, sarò stato sfortunato, ho assistito soltanto ad assidui corteggiamenti preelettorali e a mancati saluti post elezioni. Potrei risponderti che Fanucci e Celesti sono la classica eccezione che conferma la regola, ma non lo farò: non me la voglio cavare così, facilmente. Voglio fidarmi, invece, di te e allora t’aspetto bello pimpante anche dopo: so che non mi tradirai, so che non ci tradirai. Ci sarai per tutti. Ho scritto quelle poche righe perché nelle settimane passate ho posto ad alcuni dei nostri candidati sicuri eletti (vox populi, vox dei) delle problematiche serie e sai quanti mi hanno risposto? Zero. Allora mi son detto: ma come, se neppure in campagna elettorale si degnano di rispondere, lo faranno dopo, quando avranno il sederino al caldo, sulla poltrona di turno? Tu mi inviti, però, a credere, a crederci ancora. Va bene, accetto la sfida: cercherò il Barni dei politici, colui che non s’accontenta, che pensa ancora che la politica sia fare il bene comune e non del proprio portafoglio, che persino rompe le palle al prossimo invece di starsene buono sotto al sole con una bella bibita fresca a portata di mano. P.S. i giornalisti non sono servi del potente… al massimo lo blandiscono per starsene tranquilli. Io e te, come direbbe il direttore Bianchini, siamo sempre lì a rompere le palle…

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