PISTOIA. Vita ed arte con i loro reciproci difetti, è il tema del film “Sils Maria” (titolo originale “Clouds of Sils Maria”) di Olivier Assayas presente nelle sale nostrane in versione originale sottotitolata in italiano. L’attrice di rilievo internazionale Maria Enders, interpretata da Juliette Binoche, deve recitare nel revival della commedia che l’aveva resa famosa vent’anni prima nel ruolo di Sigrid, una bella ragazza che nella storia spinge al suicidio la sua principale, Helena. Solo che adesso a Maria è stato proposto di interpretare il personaggio di Helena, visto che gli anni sono trascorsi.
Per prepararsi al ruolo, l’attrice parte quindi insieme alla sua assistente (Kristen Stewart) alla volta di Sils Maria, piccolo paese dell’Engadina sulle Alpi dove Nietzsche era solito andare in vacanza, località nota anche per un particolare addensarsi di nuvole sulle vette alpine in certi periodi dell’anno detto “Il serpente del Maloja”. Un’affascinante star di Hollywood del momento invece (Chloë Grace Moretz) vestirà i panni di Sigrid, riflesso nello specchio di Maria Enders venti anni prima.
Il regista Assayas è bravo nell’indagare la sfera dei rapporti che intercorrono tra Juliette Binoche e le rivali, ovvero l’assistente Kristen Stewart e soprattutto Chloë Grace Moretz, rappresentando una storia d’affetti e di dolore tra finzione e realtà avvalendosi del gioco di specchi tipico di Bergman tra teatro e realtà, con le protagoniste del film che finiscono per somigliare alle loro interpreti.
Non solo Bergman, il regista ci mette anche del suo con il tema-tormentone di Internet, rifiutato per principio da Binochet quale simbolo del caos odierno, ma poi da lei utilizzato per cercare notizie di gossip sulle colleghe, e con lo sfondo caratteristico del paesaggio alpino dove le nuvole de “Il serpente di Maloja” rappresentano anche le nubi nella psiche umana.
Tale singolare formazione di nuvole fu filmata da Arnold Fanck, sequenza riproposta per intero nella pellicola. Bellezza dei paesaggi e bravura delle attrici sono pertanto ulteriori punti di forza di questo film, in mostra a Cannes, che sa affrontare con acutezza ma anche con delicatezza il tema della crisi di mezz’età.