PISTOIA. Il Presidente del Consiglio Provinciale scrive:
Con legge n. 92 del 30 marzo 2004, ponendo fine alla rimozione reciproca perdurata per oltre un cinquantennio il Parlamento Italiano ha istituito il “Giorno del Ricordo in memoria delle vittime, dell’esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale” al fine di “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalla loro terra degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale” (art. 1 comma 1 L. 92/2004).
Il Giorno del Ricordo vuole conservare e rinnovare la memoria della terribile pagina di storia che interessò i territori dell’Istria, abbandonata dai soldati italiani subito dopo l’armistizio, a partire dall’autunno del 1943, fino al 1947, con il rastrellamento, la morte, la deportazione, ed infine l’esodo, di migliaia di persone, per lo più italiani.
Lo sterminio, condotto senza distinzioni politiche, razziali ed economiche sotto le direttive di Tito, colpì indistintamente fascisti, anti-fascisti e partigiani, cattolici ed ebrei, uomini, donne, vecchi e bambini, industriali, agricoltori, pescatori, poliziotti e carabinieri, militari e civili, secondo un disegno che prevedeva l’epurazione attraverso torture, fucilazioni e infoibamenti.
Mantenere la memoria delle vittime delle foibe e degli esuli istriani-dalmati fuggiti dalle loro case dopo la cessione di Istria, Fiume e Zara alla Jugoslavia in seguito alla sconfitta dell’Italia nella seconda guerra mondiale, risponde dunque ad una esigenza di riconoscimento umano ed istituzionale che per troppo tempo è mancato e permette , soprattutto alle giovani generazioni, di conoscere, capire, condividere questa tragica vicenda della nostra storia recente.
L’istituzione del “Giorno del Ricordo” voluta dal nostro Parlamento “non ha nulla a che vedere col revisionismo storico, con revanscismo e col nazionalismo”.
La consapevolezza di quegli avvenimenti non incrina la memoria della Resistenza, del fascismo e delle sue responsabilità storiche, ma ci fa guardare al passato con interezza e non ci fa dimenticare le atroci sofferenze inflitte a migliaia di italiani assolutamente immuni da ogni colpa.
È anche compito nostro, del Consiglio Provinciale, coltivare il doveroso ricordo delle tragedie del passato e delle vittime di cieche violenze che non deve mai essere disgiunto dal comune impegno per un futuro di pace, fratellanza, cooperazione.
[comunicato calistri]