PISTOIA. Non mi sono mai divertito tanto come da quando Simona Laing, che io ho conosciuto per la prima volta, e per caso, durante le primarie del Pd per Sindaco di Pistoia, ha deciso di scendere in campo e affrontare – direbbe Dante – l’arengo rimaso (vedi qui e qui) per le regionali.
Vi direi una bugia se non dicessi che la Laing mi resta simpatica. Ma, proprio perché lo dico apertamente, io me lo posso permettere: specie se, a questa mia connaturata franchezza, posso aggiungere (cosa che ben pochi altri pistoiesi possono fare) che
- non sono e non voto Pd
- non sono di Pistoia
- non voto a Pistoia
- non ho interessi a Pistoia, perché il Tribunale di Pistoia mi ha ingiustamente spogliato di tutti i miei interessi (vedi)
- non ho mai avuto, da nessun politico di Pistoia, neppure una mezza promessa di sistemarmi un figlio al lavoro.
Sono stato chiaro, pistoiesi renziani e iscritti del Pd? Quindi posso dire quello che voglio.
Appena la Laing ha deciso di scendere – dicevo – nell’arengo rimaso, per me è cominciato il divertimento. Il divertimento di veder impazzire il Pd, un partito che non sa cosa sia neppur l’ombra della democrazia: vederlo grattarsi in testa, grattarsi… “dove non batte il sole”, girarsi l’orecchio come un bambino nervoso e bugiardo, far finta di nulla come il Presidente di Adesso Pistoia l’altro giorno (vedi). E tutte le altre cose in fila: da chi mi ha chiesto le spiegazioni più varie, a chi mi ha domandato, esplicitamente, da chi la Laing si fa raccogliere le firme. Ma tutto questo è importante? Ed è buona politica alla Renzusconi?
Meno divertenti, a mio avviso, i colpi bassi portati all’autocandidata. Colpi legati – mi si dice – a interventi sul Sindaco Bertinelli perché la direttrice di Far.Com si dimettesse dalla farmacie comunali. Alle facili battute per la Simona, ormai cara amica, appiccicate (con lo sputo, però – su Facebook) alle supposte che Far.Com vende: ma se Far.Com le vende davvero, le supposte, è un bene – credo – visto che l’azienda sta dando a Bertinelli forti entrate che gli serviranno (ma non gli basteranno!) per tappare i buchi che il Sindaco della “città di tutti” avrà (si parla di 2,5 milioni di € in rosso) sul prossimo consuntivo (2014), e per quelli (di buchi) che verranno, grazie a Dio/Rossi, con l’accordo sull’ex-Ceppo – che speriamo che non sia “un ceppo al culo dei pistoiesi”: attenzione, l’espressione non è né rozza né volgare. Chi avesse dei dubbi, s’acculturi di più, invece di limitarsi ad andare in gita a Parigi; magari può farlo leggendo i Carmina Priapea, e magari cominciando dalla mia edizione, famosa in tutta l’accademia, in Italia e fuori, uscita con Rizzoli e non con “Cinci Frugiataio Editore”.
Qualcuno – dicevo – mi ha chiesto chi è che raccoglie le firme per la Laing. La risposta è semplicissima: se non è (come dicono gli avversari della Laing stessa) il Bertinelli in persona (ma se il Bertinelli lo facesse, farebbe, credo, l’unica cosa buona in due anni e mezzo di suo sindacato!), sono i porta-a-porta di iscritti “anomali” del Pd; di quelli che non seguono le logiche del potere, ma abitano in campagna o ai margini del partito stesso. Di più non aggiungo, perché non saprei a che serve. È importante, infatti, conoscere chi fa il portatore d’acqua per aver da bere?
È che il timore di scompigli – dopo le telefonate alla Laing stessa perché la smettesse – fa crescere la febbre a chi, di passare, non solo ne ha voglia, ma ne ha assoluta necessità. O non lo sapevano, questi signori dell’accordo/tandem, che il mondo è bello perché è vario e che «ognuno ha diritto di vivere come può», come nella canzone di Caterina Caselli? «La verità gli fa male, lo so», ma il sale della vita non è proprio questo?
«Lasciate che i fanciulli vengano a me», diceva Cristo. Lo stesso può valere per il Pd (e a Pistoia Pd e Vangelo vanno spesso in tandem), specie se, come la Laing, anche se se n’è stata due anni in un angolino, la sua tessera del partito non l’ha mai stracciata ed è rimasta ferma al suo posto.
E non sono, forse, anche altri nelle sue stesse condizioni? Non è successo lo stesso per Alice Giampaoli che – mi suggeriscono – avrebbe, come raccoglitor di firme, lo stesso Massimo Baldi? O che lei è forse preferibile, perché più gestibile della Laing…?
Tutte ipotesi, tutte chiacchiere: sia chiaro. Ma divertenti, frizzanti e che fanno campagna elettorale. Di quelle vere, direi, non di quelle da «fecondatio in vitro» da Pd-Partito Democristiano.
E allora… Rilassatevi gente! Ci sono ancora due mesi. Avanti nel corridoio, c’è posto per tutti! Poi, come dicono a Palermo per la giustizia, «in Tribunale chi vince perde e chi perde, perde due volte»… Sarà quel che sarà: siamo tutti mortali, no?
Intanto buona domenica ai renziani. E chissà che, prima di stasera, non ci siano altre novità…
One thought on “SIMONA LAING, CHI ERA COSTEI?”
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