E ci sono sùbito Gip, come Patrizia Martucci, che spiccano mandati di custodie cautelari, e giudici che non sudano, non leggono e non studiano una riga di niente, al pari di Luca Gaspari. Il quale, pur di non mettersi in rotta di collisione contro la dittatura dei Pm, preferisce far credere di essere un Salomone di giustizia
in saecula saeculorum…
C’È CHI PÒLE E CHI NON PÒLE
C’È CHI VEDE MA NON VÒLE
C’È CHI PÒLE MA NON VEDE
E CHI PARLA IN MALAFEDE
C’è anche una filiera più specifica che sta a cuore agli amministratori democratici(cristiani) del Comune di Quarrata. Me l’ha riportata in mente un servizio (?) che Tvl-Tv Pistoia Libera ha diffuso ieri sera, 12 agosto 2024, e che potrete rivedere. Specificamente intendo parlare di due realtà: Il Calesse e Gli Arancini.
Il primo agriturismo, che deriva dalle proprietà Giuntini di Montorio (epigono mio coetaneo: Roberto Giuntini, più noto come Roberto di Chicco), oltre che godere del sostegno istituzionale di Coldiretti Pistoia (di cui è dipendente anche l’assessore abusivista all’edilizia, Simone Nicolai, cugino del suo predecessore, il preside della scuola media Luca Gaggioli che canta Bella ciao!), è sempre stato anche nell’occhio destro dell’amministrazione.
Particolarmente apprezzato dalla sindaca inutile, Sabrina Sergio Gori («Io a Montorio conosco solo l’agriturismo Il Calesse…» mi disse), la struttura veniva convenzionata (con l’allora Cra di Vignole) per le prestazioni di mensa ai ragazzi scelti per partecipare alla famosa e benemerita settimana di studio delle scienze che si teneva alla Villa La Màgia. Ho avuto anch’io un allievo eccellente che, passato lo stage, fu accolto al Politecnico di Torino ed oggi è un brillantissimo medico.
Ma Il Calesse godeva anche del sostegno, tacito ma concreto, dell’area della Misericordia di Pistoia: i cui volontari non di rado passavano a decine a pappare le famose minestre di pane, più o meno reclamizzate. È una gran cosa poter contare su tante favorevoli voci che fungono da cassa di risonanza. La Sabrina Sergio Gori non conosceva Montorio e Lecceto, ma era esperta del Calesse.
Il secondo agriturismo, quello degli Arancini, è stato parimenti tutelato con occhi di riguardo. Non però dall’amministrazione Sabrina Sergio Gori: da quella Marco Mazzanti boòpide (= occhio di bue). E siamo arrivati alla soluzione del problema.
Per questi due agriturismi, benvisti dal Partito Democratico(cristiano), che imperversa a Quarrata dagli anni 90, in epoca Iuri Gelli (il protetto del Mazzanti; impóstogli per ordine del partito-familisticamente democratico da Dario Parrini) fu realizzato un apposito servizio di illuminazione pubblica che, partendo da Via Carraia poco sopra Pìseri, finisce, appunto, agli Arancini: snodandosi non solo lungo la comunale e fino all’incrocio di Via Vicinale di Lecceto/Bindino, ma proseguendo su di essa senza soluzione di continuità.
La storia di questo impianto favoritistico d’illuminazione pubblica anche su strada privata (via di Lecceto e Bindino) la trovate esattamente in zitti & puce dice il duce • 3. dopo via brunella e via fontemorana, un impianto di illuminazione per chi è simpatico. nuovo esempio del comune di quarrata che discrimina cittadini di serie a e di serie b. Tutto questo la procura di Pistoia non vuole vederlo solo perché non pesta (massaggia) i piedini dei suoi protetti come il Perrozzi.
Al primo accesso agli atti che presentai, il dirigente falso-testimone Iuri Gelli, apprezzatissimo dal giudice Luca Gaspari sulle menzogne da lui sparate a proposito delle licenze edilizie concesse al ragionier non-dottor Romolo Perrozzi, Ctu amato e sorretto dal sostituto Curreli e non solo; alla prima richiesta, dicevo, quel furbone di Iuri Gelli cercò di prendermi per il culo passandomi i dati degli impianti di punti-luce sparsi su tutto il territorio comunale.
Poi, quando non ci cascai dato che accà nisciun’è fesso, quel cognato di Dario Parrini fu costretto a mollare le prove dell’elettrificazione di una strada privata a spese pubbliche. Ovviamente il Curreli e la procura sono non solo corti di vista: addirittura dei pròtei ciechi delle grotte alpine.
Se questa non è mafia, o Sommo Giove che non intercetta la Lucia Turco, sorella di un suo amico, che cosa diavolo è? E perché quest’impianto, da Montorio agli Arancini, fu pagato a spese pubbliche di tutti i quarratini, magari per ottenere in cambio voti e appoggi di vario genere? È logico e lecito tutto questo?
Oltretutto, caro procuratore capo Tom Col, la Via Vicinale di Lecceto e/o Bindino è stata sbarrata (dall’agriturismo degli Arancini) con una bella siepe in mezzo alla strada. Ma questo fenomeno era già in voga, sul territorio comunale, fino dai tempi in cui alla Catena (intorno al 2010) una vicinale che portava a Tizzana era stata interrotta e piantumata a vivaio. C’era forse passato, di lì, il sostituto-vivaista Claudio Curreli con i suoi scout dell’Agesci per aumentare gli alberini di Falcone e Caponnetto? Ma perché ci trattate tutti da perfetti cretini? Credete di essere dei geni solo perché avete in mano un potere incontrollato?
Ed eccoci alle occlusioni della viabilità vicinale-interpoderale che – in questo caso – investe come la locomotiva di Guccini l’Agriturismo (fortunatissimo e fiorente) del Calesse. Osservate la carta d’impianto del catasto di Pistoia (Comune di Tizzana) dell’anno 1954: quella che è riconosciuta come documento assoluto al pari del Tonno Insuperabile, centosettanta grammi di bontà in olio d’oliva (1985).
Vedrete che l’area, oggi, ha sbarrato varie vicinali/interpoderali: che, a norma del regolamento urbanistico (quello del 2008, della sindaca inutile SSG e dell’assessore che canta Bella ciao!), se chiuse devono essere riaperte.
Ma a Quarrata, di tutto questo, la mafia della catena «ufficitecnici-politicigalline-studitecnici + collante annesso e connesso», se ne catafotte altamente. Questo è il concetto e il principio di legalità che ispira la Mariavittoria Michelacci, addetta ai lavori, e tutta la giunta, oltre che il personale pubblico.
E sapete perché la cosa non ha alcuna importanza? Perché chiunque, come me, cerchi di far emergere la gromma merdaria del malaffare mafioso, non viene apprezzato, sostenuto, affiancato e valorizzato – come vorrebbe far credere l’Irene Gori di FdI) in quanto cittadino attivo e partecipe, che dà una mano al superamento del malaffare (stile don Ciotti): bensì, grazie a magistrati indegni come Claudio Curreli e certi suoi colleghi, viene dichiarato elemento socialmente pericoloso.
E ci sono sùbito Gip, come Patrizia Martucci, che spiccano mandati di custodie cautelari, e giudici che non sudano, non leggono e non studiano una riga di niente, al pari di Luca Gaspari. Il quale, pur di non mettersi in rotta di collisione contro la dittatura dei Pm, preferisce far credere di essere un Salomone di giustizia in saecula saeculorum!
Il fascismo sta tornando? Macché, PDioti! È radicatissimo in mezzo a noi. Infatti guai a chi tocca il potere e le autorità costituite. Perché – e ve l’ho fatto vedere in questi cinque anni – ogni potere è mafia, caro don Ciotti!
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
© LineaLibera Periodico di Area Metropolitana
Lo sanno tutti che sto dicendo il vero. Ed è per questo che
la mafia è mafia