sinagra&cuffaro 11. CAMILLERI AVEVA RAGIONE. QUANDO IL MAZZANTI E IL BAI SALVARONO L’ASSESSORE ABUSIVISTA NICCOLAI

«Da Montelupo si vede Capraia: Cristo fa le coppie e poi le appaia». Così il Mazzanti della giunta dei ragazzi di Stefano Marini anni 90, ha imparato quella furberia istintiva, ancorché rozza, che gli ha permesso di sopravvivere e di essere – ancor oggi, se non di diritto, di fatto – il vero sindaco di Quarrata


Cari cittadini ed elettori della sinistra quarratina, se a voi capita di finire sotto per abusi edilizi e al Niccolai non succede una beata minchia, non è colpa di Linea Libera stampa clandestina, come vuole far credere Coletta. Rivolgetevi ai farisei che vi sgovernano da quasi 40 anni. Sono loro che vi opprimono, con l’avallo di magistrati inerti e dannosi, facendovi credere che la mafia si combatte davvero con una cittadinanza onoraria a don Ciotti

MA DAVVERO VI SENTITE

DEI CAMPIONI DI LEGALITÀ?


Michelacci e Niccolai. Materia e antimateria. Ovvero: legge e antilegge…

 

La coppia famosa Mazzanti-Bai è stata, indubbiamente, molto affiatata anche nel realizzare quella legalità che piace tanto a don Ciotti, il sacerdote che, grazie alla sua Libera, è diventato un idolo quarratino al punto da essere scelto per ottenere la cittadinanza onoraria dal Comune dell’inciucio istituzionale. Di tale riconoscimento don Ciotti menerà vanto quando verrà a Quarrata, sabato 7 settembre 2024, per la 31.a marcia per la giustizia (che non c’è proprio).

Per reclamizzare e far passare per miracolo queste manifestazioni di aberrante ipocrisia sinistrese, ci vuole per forza la faccia di chi non ha faccia.

Ovvero – come ho anche scritto nei giorni scorsi – la «non-faccia» di tutti i cinòpidi (= musi di cane: e cito ancora Omero) del con[s]iglio comunale di un ente locale senza controllo, che va avanti solo perché la procura pistoiese di Coletta & C. gira la faccia altrove come Zeus in un famoso episodio dell’Iliade.

Ve la accenno perché, nell’estrema ignoranza dell’oggi, la sottile ironia di Omero fa certamente bene anche ad aspiranti giornalisti montanelliani come Claudio Curreli e Giuseppe Grieco.

La dea Era, moglie di Zeus e favorevole ai greci, distrae l’attenzione del marito dalle vicende belliche e lo fa come sanno farlo le donne. Quelle vere, voglio dire. Non come le pugilesse col testosterone più alto dei maschi con le palline al loro posto.

La dea Era quindi, nel XIV libro dell’Iliade, si fa prestare il reggiseno di Afrodite e lo adopera come arma di seduzione. Zeus, da buon maschietto, ha un’erezione e, non capendo più un cazzo, perde di vista i troiani, mentre i greci passano in vantaggio. Inutile dire che la dea Era si diverte come una matta a vedere quanto suo marito Zeus pensa non con il cervello ma con il pipi.

Idem hanno fatto gli amminEstratori quarratini. Indistintamente destre, centri, sinistre. Si sono trasformati in Era e, per rimbambire il popolo, trasformato in pecore e costretto a belare, usando la cittadinanza onoraria a don Ciotti come il reggiseno di Afrodite, hanno rincoglionito una procura-Zeus che non vede quel che accade nel paiolo del minestrone degli uffici.

«Da Montelupo si vede Capraia: Cristo fa le coppie e poi le appaia». Così il Mazzanti della giunta dei ragazzi di Stefano Marini anni 90, ha imparato quella furberia istintiva, ancorché rozza, che gli ha permesso di sopravvivere e di essere – ancor oggi, se non di diritto, di fatto – il vero sindaco di Quarrata.

L’Okkióne ci è riuscito attraverso la catena di comando Polizia Municipale-Potere politico.

Il comando della polizia municipale passò da Oliviero Billi a Marco Bai a cui il boòpide (= occhio di bue, e cito ancora da Omero), oriundo luccianese, garantì l’investitura a capovigili, certo che, quella regalìa, glielo avrebbe fidelizzato in eterno quell’elettricista con l’ambizione del potere.

E in effetti, quando noi di Linea Libera dimostrammo che Simone Niccolai di Coldiretti, assessore all’edilizia, era, in realtà, un abusivista seriale coi suoi capannoni in via del Casone 3, il Bai non fece scattare assolutamente la contestazione a un suo “superiore gerarchico” Niccolai-assessore.

Sedò, al contrario, tutto il suo comando di vigili e vigilesse, lasciandolo dormire finché Simone il coldiretto non ebbe tutto il tempo di smontare i suoi capannoni: eliminati i quali sarebbe stato penalmente salvo dall’incolpazione di abuso. E così fu.

A casa mia – e se volete anche a Lecceto, via di Lecceto 10-12-16, dove sono non nato, ma cresciuto – questo modo di operare ha un solo nome: si chiama mafia. Quella contro cui tanto combatte il prete caro all’Irene Gori di FdI – ma anche a tutti i suoi colleghi senza faccia che siedono in con[s]iglio.

Via del Casone 31, Valenzatico. Non vi sembra di scorgere dei capannoni in giro nell’orto dell’assessore Niccolai?

E mafia e favoritismo e favoreggiamento si chiamano anche i silenzi e le sviste del regno di Coletta. Da dove Biancaneve, con i suoi oggi 5 nani (la Gambassi e la Serranti sono, infatti, andate via, ma non prima di aver fatto seri danni a Pistoia), tratta ciò che vuole, come vuole e quando vuole. A sua completa discrezione. E ciò perché lui non è soggetto alla legge (art. 101 Cost.): è la legge

Conclusione. Il Comune di Quarrata è, in buona sostanza, una enclave non regimentabile e fuori controllo, in cui molti dei suoi dipendenti e politici contribuiscono alla mafieria locale.

La procura pistoiese è, a sua volta, quale sovrastruttura, una specie di Barad-dûr o intangibile torre di Sauron (dal Signore degli anelli) con truppe cammellate di troll che perseguitano i giornalisti; li arrestano; li fanno condannare: e non perché siano davvero pericolosi, ma perché, mostrando la verità agli ovini del gregge, potrebbero pericolosamente svegliare le miti pecore che belano mansuete, trasformandole in diavoli della Tasmania feroci contro la “giustizia del malaffare”.

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
© LineaLibera Periodico di Area Metropolitana


In una delle prossime puntate vi ricorderò per filo e per segno il trattamento-vigili in relazione al famoso «gabinetto del duce» legato al civico 10 di Via Vicinale di Lecceto. Così capirete meglio cosa possa significare mafia nel Comune di Quarrata…

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Compgni, se avessi avuto paura, non avrei fatto il giornalista:
mi sarei iscritto al PD


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