Come si fa a non essere polemici con dei minus habentes come gli amminEstratori di Quarrata, fatti così male da sembrare delle perfette opere astratte – soprattutto dalla realtà?
LA LORO BOCCA È FATTA PER MANGIARE
E QUEL CHE DICON NON LO SANNO FARE
Ieri vi ho fatto vedere in cosa era stato implicato il sindaco (apparente) di Quarrata all’epoca in cui, da consigliere provinciale, aveva falsificato un migliaio di firme per la presentazione di liste alle regionali.
Oggi, ultima domenica di agosto 2024 (anno peraltro bisestile e perciò malefico), vi rinfresco la memoria sul sindaco (reale) camuffato da presidente del con[s]iglio comunale, Marco Mazzanti.
Il Mazzanti – è il caso di rammentarlo a tutti, procura della repubblica inaffidabile in primissima linea – oltre che consociato con l’ex capo-vigili, il fu sergente Marco Bai, per proteggere mafiosamen-thè l’assessore all’edilizia Simone Niccolai – aveva, sempre con Bai, chiare intese di evidente matrice mafiosa, se per mafia si intende tutto ciò che va consapevolmen-thè contro la legge.
Vi ripropongo, qui, gli episodi in cui il “campione mondiale di burraco”, in piena emergenza Covid, violò tranquillamen-thè, e senza mezzi termini, tutte le regole emanate con i Dpcm di quel fagiolino-serpente di Conte, su insistenza di quel pitecantropo di Speranza.
L’Okkióne, quello stesso che fece segare le panchine di piazza dal Bai (ve ne siete dimenticati?) se ne andò in giro senza mascherina.
Il Mazza fece svolgere alla Màgia assembramenti di gente da premiare per le nozze d’oro; incontro in cui, come sembra e fu fatto notare, un luccianese famoso sembra avesse contratto il Covid, di cui poi morì.
Furono fatte foto che circolarono disinvoltamen-thè in linea. Furono sbandierate e nessuno fiatò. Perché i «coglioni» – direbbe Bersani pensando a Vannacci – fanno più conto di ammirare i loro capi che del pane che mangiano. Per i dem che oggi, stranamente, tifano Kamala, un’amerikana, il culto della personalità iniziò con Lenin e la rivoluzione d’ottobre. Per questo innalzarono il suo mausoleo sulla Piazza Rossa.
Lo stesso il Mazza fece per un incontro, al San Pietro degli Olmi, quando venne a far propaganda la regina delle ciance, figlia del re di Banca Etruria, l’onorevole Maria Elena Boschi. Il Mazza girava liberamen-thè senza museruola. E pretendeva pure di non essere fotografato.
Richiamato all’attenzione del fatto, l’allora comandante Marco Bai (quello che con Iuri Gelli, Andrea Casseri e Emanuele Gori ha anche sottoscritto impunemen-thè il sopralluogo falso del settembre 2020 a Lecceto), ci mandò gentilmen-thè a quel paese: perché questa è l’atmosfera di ferrea legalità che si respira nella città antimafia pronta a offrire la cittadinanza onoraria a don Ciotti, il 7 settembre prossimo.
Come si fa a non essere polemici con dei minus habentes come gli amminEstratori di Quarrata, fatti così male da sembrare delle perfette opere astratte – soprattutto dalla realtà?
Mutatis mutandis, in metafora (ma dubito che il sindaco apparente sappia cosa sia la metafora…), una cerimonia come quella prevista per don Ciotti è un vero e proprio paradosso. Del tipo Al Capone che premia il presidente degli Stati Uniti, a nome e per conto dell’onorata società, per altissimi meriti nell’impegno della lotta alla mafia e al malaffare, non credete?
Cosa mai dobbiamo aspettarci, però, da un giudice naturale quale Tommaso Coletta, che perseguita Linea Libera, giornale peraltro legalissimo e davvero indipendente? Un Pm che fa condannare dei veri giornalisti montanelliani da un Luca Gaspari duttile e malleabile, spinto e convinto da sostituti come un Claudio Curreli (incompatibile a Pistoia e, ancor più, incline a ledere le leggi dello stato, militando nelle file della libera clandestinità con Terra Aperta), o un Giuseppe Grieco, che dètte il meglio di sé nel vergognoso processo persecutorio di Renzo Dell’Anno contro il luogotenente Mancini?
E che aspettarsi da un Coletta che dice minacciosamen-thè a Daniele Cappelli: «Ma allora non hai capito che io la Lucia Turco non la intercetto!»?
Mi spieghi bene, Gip Patrizia Martucci… Io sono davvero un essere pericoloso perché, come lei ha improvvidamente scritto, non rispetto le «autorità costituite»? Oppure il regno del Terzo Piano pistoiese è, in ipotesi, una presumibile associazione per delinquere?
Buona ultima domenica di agosto 2024 a tutti i legalitari del mondo. A iniziare dall’avvocata Mariavittoria Michelacci.
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
© LineaLibera Periodico di Area Metropolitana
Per leggere la storia del Mazzanti senza mascherina e protetto dal Bai, clicca su questo link.
La procura di Pistoia fu messa al corrente, ma… nulla di nulla, come al solito. E tutto in nome della legge.
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