Mi sono dovuto fare 104 giorni di arresti domiciliari illegali solo perché nessuna della «autorità costituite» si è presa la briga di leggere e fare applicare leggi e regolamenti in vigore. È questo, allora, il Comune che può distribuire onorificenze al don antimafia in nome della legalità? Ed è questa la provincia di punta che può contare su una magistratura davvero terza, imparziale e indipendente?
FRA IL SUSSIEGO E L’IGNORANZA
QUEST’ITALIA È UN MAL DI PANZA
Mentre gli scout – compresi quelli di Pistoia e dell’Agesci – festeggiano come ci fa vedere Tvl, ma senza il famoso capo montanelliano Claudio Curreli (è in ferie o a fatto forse tardi ad accorrere, perché impegnato a piantare alberini di Falcone e Caponnetto nel giardino del Forteguerri?), mi torna in mente il grasso della corruzione che lubrifica l’amministrazione bipolare quarratina: da una parte il pinocchietto Mazzanti, sindaco di fatto, e dall’altra il capoccione Romiti, sindaco di diritto, ma solo apparente.
La ferita, che non può rimarginarsi, è sempre la stessa. La rinfresco per i cretini che non capiscono un tubo, e che sbagliano le ciance per realtà: vizio di questo terzo millennio di decerebrazione.
Leggete con attenzione – se non siete analfabeti come il Mazzanti, il Romiti, l’avvocata della legalità Mariavittoria Michelacci, l’assessore abusivista Niccolai e l’assessore ai lavori pubblici e vicesindaco Patrizio Mearelli. Ma lèggano anche tutti i dipendenti degli uffici tecnici e la polizia municipale quarratina. Hanno tutti da imparare tutto, altro che elogio della professionalità!
Nessuno di loro ha mai adocchiato il regolamento che riguarda la viabilità collinare del Montalbano. Ecco perché al ragionier non-dottor Romolo Perrozzi (ma anche a molte altre persone) sono state fatte «concessioni extra-large» quanto a edilizia e permessi di costruire (e ostruire le strade, come ha fatto il Perrozzi) a ruota libera.
Accanto all’ignoranza crassa degli amministratori – mantenuta tale da gente impreparata e superbiosa come lo Iuri Gelli, protetto dal Mazzanti e scelto da lui solo perché impóstogli dal cognato, il senatore Dario Parrini, imparentato col Gelli e superiore gerarchico dell’Okkióne senza idea della «questione morale» di Berlinguer) –; accanto a questo analfabetismo civico di personaggi, il cui miglior rappresentante è il Pinocchio della prima fase del libro di Collodi, si apre l’indecoroso comportamento di magistrati, come Claudio Curreli, sussiegosi, prevaricatori, Zorri degli interessi non della legge, ma dei privati benvisti dalla legge fatta dai signori delle nostre vite che vivono e regnano in certe corrotte procure d’Italia.
Sarebbe bastato che il Mazzanti si fosse informato di ciò che avete letto, per decidere che i cancelli e i passi carrabili autorizzati al non-dottor Perrozzi non dovevano esistere.
Sarebbe stato dovere di Curreli – e in fila di Coletta, della Gip Martucci, di Giuseppe Grieco, di Luca Gaspari – rendersene conto di persona ed evitare di commettere bestialità giudiziarie facendo, oltretutto spendere centinaia di migliaia di euro alla collettività. Ma forse lo scout era troppo impegnato a convertire le prostitute nere sulle rotonde di Agliana, e a scrivere comunicati-stampa per le sue attività di Agesci, per non cadere in sconcertanti favoritismi nei confronti di un ragionier non-dottore, che però era Ctu del tribunale di Pistoia.
Mazzanti, invece, okkupato a giocare a burraco, era troppo culturalmente fragile per fermarsi a capire. Così pure il suo assessore ai lavori pubblici Romiti, allora non ancora burattinificato dal falso “presidente del con[s]iglio comunale”.
Dal canto suo Curreli era troppo impegnato a scoutare per dover seguire «con disciplina ed onore» il dettato dell’art. 358 cpp.
Non sono uno stalker pericoloso, ma solo un cittadino oppresso dalla corruzione dei tempi, dei luoghi e delle persone (ammesso che certi bipedi siano degni di tale definizione).
La verità è che il malaffare, la mafia, la corruzione vivono, crescono e si moltiplicano proprio dentro le «autorità costituite».
Non siete d’accordo? Dimostratemi che sto sbagliando. Che quello che vi mostro e scrivo è falso e che amministratori quadrupedi e magistrati indegni sono i migliori angeli custodi di questo nostro Terzo Millennio alla rovescia.
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
© LineaLibera Periodico di Area Metropolitana
Dei capi mancava però
il sostituto Claudio Curreli
Certo che ci vuole coraggio, per la giunta di Quarrata, a proporre la cittadinanza onoraria a favore di don Luigi Ciotti, prete antimafia.
Dìtegli anche che, in nome della legalità, mi avete fatto arrestare per non turbare la pace di un vostro caro protetto…