sinagra&cuffaro 25. CAMILLERI AVEVA RAGIONE. IL COMUNE DI QUARRATA È UN ALLEVAMENTO DI ASINI A INIZIARE DAI SUOI AMMINISTRATORI

Impreparati, incapaci di impegnarsi a capire i princìpi fondamentali del lavoro che devono svolgere, sia come impiegati che come pseudo-politici, con un corpo elettorale che si occupa e preoccupa solo dei fuochi artificiali del martedì della fiera, la ex-capitale del mobile è in mano all’ignoranza crassa che affida le sue sorti alla farisea cittadinanza onoraria a don Ciotti



CORNACCHIE CHE SI FANNO BELLE

CON LE PENNE DEL PAVONE


Michelacci e Niccolai. Materia e antimateria. Oppure: legge e antilegge. Cari amministratori quarratini, questa è la vostra legalità. Ma io non ci sto a farmi 104 giorni di arresti domiciliari perché Curreli e la procura sono amichevoli nei confronti di un Perrozzi, di un Andrea Alessandro Nesti o di un qualsiasi altro asino che circoli per le vie! di Pistoia!

 

Cos’è la mafia? Non aiuta certo a dare una mano a capire, anche minima, l’atteggiamento della prefetta Licia Donatella Messina, la quale, se invitata a riflettere sui mali della sua provincia, finisce per rispondere come rispose al nostro Romiti: «Se avete problemi con i comuni e credete che possano esserci inghippi di legalità, salite le scale». Alludendo a quelle che portano a casa del Coletta, al Terzo Piano.

Tutte le «autorità costituite», quelle che secondo la Gip Patrizia Martucci dovrebbero garantire il buon funzionamento della macchina, parlano e si comportano in questo stesso modo, che corrisponde, più o meno, a un invito a levarsi dai piedi e a grattarsi le rogne se ce ne sono o se ne hanno.

Ogni particolare che questo unico vero giornale d’informazione propone ogni mattina, è indicativo e certificativo del degrado morale e civile degli italiani in questi ultimi 40 anni di conquiste sociali e di Unione Europea a guida comunque democratica anche quando i dem non vincono le elezioni.

Stamattina vi propongo un brillante esempio di cretinitas asinina di dipendenti comunali quarratini, supportata dalla ciucaggine (come frociaggine di Bergoglio) di una maggioranza e di un consiglio comunale di inetti che sanno solo disonorare – come del resto molti geni della procura di Pistoia – l’articolo 54 della Costituzione.

Il documento che vi viene mostrato è frutto dell’IA (non intelligenza artificiale, ma intelligenza asinina) di un dirigente, di una posizione dirigenziale, di un tecnico che ogni mese riscuotono il loro stipendio e che, a fine anno, possono anche contare sui “premi” per aver raggiunto i loro obiettivi di IA (non intelligenza artificiale, ma immensa asinità).

Al Comune di Quarrata – grazie anche a tutte le «prossimità sociali» garantite dalla procura di Pistoia e da Coletta o chi per lui – non hanno ancora studiato e assorbito a dovere la materia della viabilità; delle strade vicinali-interpoderali; del reticolo storico dei diritti di transito; della competenza in materia di regolamenti urbanistici, di protezione ambientale e quant’altro.

Ma ditegli la verità a questo vostro idolo antimafia!

Insomma: al Comune di Quarrata confondono culo e quarant’ore, anche perché – nonostante le chiacchiere del camiciaio Mearelli, che teme che il Montalbano gli caschi addosso – la regola del vivere, sopravvivendo a tutto, è solo questa: omertà e disinformazione mafiosa in nome della legalità, forza e propaganda della Mariavittoria Michelacci la quale convive, senza conati di vomito, accanto a un assessore all’edilizia costruttore edile abusivo.

Questa legalità – che verrà osannata dalla Rosy Bindi e dal Bombardieri il giorno della cittadinanza onoraria a don Ciotti – finirà con un nuovo schiaffo sul viso a chi – come Line Libera – della legalità si occupa davvero, credendoci fino al punto di diventare vittima delle iniquità della sedicente giustizia di Coletta e di molti altri magistrati dell’indecenza legale pistoiese.

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
© LineaLibera Periodico di Area Metropolitana


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