Dal Montalbano disastrato per i danni del geometra Franco Fabbri, ai parapetti della Fermulla che sono lì da trent’anni, marci e fragili come i denti del D’Annunzio… «Sono cose che succedano…» dice il Mearelli. Sì, nei Comuni dello sfacelo morale e civile
GOVERNATI E INDOTTRINATI COME
SUL PIANETA DELLE SCIMMIE
Nel paese dei balocchi (o dei bauloppi?), dove l’alluvione del novembre 2023 cancella mezzo centro abitato e dove l’assessore ai lavori pubblici, il vicesindaco Mearelli, siede senza problemi in giunta a fianco di un assessore abusivista come Simone Niccolai, salvato – mafiosamente – da Marco Mazzanti e dal suo armigero Marco Bai, non si può abbassare la guardia perché, appena ti distrai, succede sùbito qualcosa.
Un quarratino si appoggia a una parapetto di legno consunto dalla naturale marcescenza del materiale, e vola direttamente nella Fermulla, per giunta in secca.
L’intervento del Mearelli ha lasciato perplessi alcuni cittadini. “Purtroppo – da detto – fatti come questi succedano…» etc. Il quarratino è andato all’ospedale? Ci dispiace molto, speriamo si rimetta presto.
Intanto misuriamo la febbre del livello culturale degli amministratori: il sindaco che parla di don Ciotti afferma – fantozzianamente – che è «convinto che certe persone faccino bene…» alla salute morale e civile dei quarratini.
Poi ti arriva il Mearelli e ti schiocca un bel succedano (terza persona plurale, presente indicativo, verbo succedere, per succedono). La terza cazzata della Crusca e della Semola a chi toccherà? Si accettano scommesse…
Nel frattempo ci viene spontaneo accostare il volo del quarratino nella Fermulla al crollo del Ponte Morandi.
Non è una bestemmia: sono cose che succedano tutt’e due. Infatti può succedere (anzi succede in più di un caso) che le opere, in Italia, vengano eseguite a cane e che, in séguito, oltre alla costruzione, siano seguite a cane anche nella manutenzione. Lo chiedete ai Benetton, per favore?
Forse non sarebbe male mandare tutto il con[s]iglio comunale ad appoggiarsi ai bacchi (da pollaio) dei parapetti della Fermulla e non solo. Anche per una necessaria e ormai non più rinviabile, selezione darviniana onde eliminare, giustamente, chi vuole occuparsi del nostro bene di cittadini, ma è semplicemente non più di una capra! capra! capra!
Anche l’assessorato ai lavori pubblici funziona come come tutto, oggi, in Italia. A cazzo di cane. E per non tralasciare niente, mi pregio – stasera – di mostrare a tutti (Mearelli e Comune di Quarrata insieme, oltre che ai lettori) un altro bel falso d’autore rilasciato proprio dai geni che, all’ombra del Mearelli, càcano, dopo molto ponzare, le migliori stronzate della loro durezza asinina di comprendonio.
Via di Lecceto – che esiste almeno dall’epoca dei Medici – è una strada privata.
Sì. Ma privata del sale nelle zucche che restano inutilmente in piedi sulle spalle di tutta una massa di cafoni sempre e comunque protetta – anche in questo caso mafiosamente – da una politica sostanzialmente puttanesca, da un corpo elettorale castrato del cervello fino da Mani Pulite, e da una magistratura (come il Terzo Piano di Pistoia, ma non solo), che ha sbagliato il suo servizio in un puro sadico esercizio deviato di potere assoluto.
Un potere da campo di Auschwitz.
Edoardo Bianchini
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© LineaLibera Periodico di Area Metropolitana
Scoprire il perché e il per come questo documento sia falso, lo lascio (è una sfida) al segretario generale Luigi Guerrera, alla prefetta Licia Donatella Messina e agli uomini di Tom Col.
Basta solo che non si servano dei carabinieri Panarello, che non vedrebbero nemmeno un elefante dietro un lampione!