È stupefacente vedere a Quarrata che tutta la giunta è solidale e unita, si direbbe accogliente, rispetto a un figliol prodigo come Simone Niccolai che, da assessore all’edilizia, alzò capannoni abusivi nel suo orto, in via del Casone 31, ma fu salvato mafiosamente da Marco Mazzanti e dal suo comandante dei vigili Marco Bai. Di questo tipo di democratica legalità, credo che ne possiamo fare tranquillamente a meno, vero Pm Coletta?
MA COME FATE A DEFINIRVI
AMMINISTRAZIONE DEMOCRATICA?
Domani è il martedì della fiera. I quarratini si aspettavano che il Romitino facesse scoppiare i fuochi d’artificio, ma sono rimasti delusi: niente fuochi. Lo stadio, causa lavori da due milioni e più di euro per dotare la città di un sussidiario omologato (ai democratici l’omologazione gliel’hanno messa nel Dna), non è utilizzabile per fare luce in cielo. Sarà per l’anno prossimo.
Ma oggi, vigilia della fiera, mancano solo 5 giorni 5 all’arrivo di Libera, di don Ciotti, del Bombardieri, della Rosy Bindi e di tutto quel vaniloquio inconsistente e fariseo sulla giustizia, sulla legalità, sulla lotta alla mafia, sulla guerra alla corruzione che, se sei un cittadino più o meno scemo, ne resti abbagliato; se invece sei un non-regimentabile come chi scrive, provi la stessa sensazione di quando addenti una meringa: arrivi a stringere i denti e tutto quel bianco d’uovo montato ti si trasforma in pura inconsistenza.
Ai contadini come me piace il berlingozzo, un po’ rozzo e molto sodo. Cotto in forno a legna sulla carta gialla unta di olio d’oliva; l’aria tinta non fa affetto. Il gozzo, come quello dei polli ruspanti, richiede altro per potersi gonfiare e dare soddisfazione.
La civiltà dei democratici politicamente corretti di oggi, al contrario, ti offre la raffinatezza dell’aria montata a neve, della bugia fritta che ha sostituito, nella sana alimentazione di una volta, le frittelle di farina dolce, con gli impasti di farina di grillo/grullo dolcificati con l’aspartame – che rima bene con letame.
Ora l’amministrazione comunale di Quarrata, quella della giunta che sostiene Pereira, ha cinque giorni per potersi accomodare al rito del bacio della pantofola a don Ciotti, perché il sindaco della risata presenti, su un cuscino di raso, non la chiave della città, ma la cittadinanza onoraria al prete antimafia.
Perché, mi chiedo – e lo chiedo anche ai grandi Pm e sostituti della procura di Pistoia –, l’amministrazione quarratina si connota come un elemento estremamente attivo nella lotta al disfacimento morale e civile degli italiani di Quarrata?
Rileggete tutta la serie griffata sinagra&cuffaro, che non mi sono inventata io in prima persona: io ne ho solo raccontato il contenuto e, grazie a questo, mi sono meritato 104 giorni di arresti domiciliari utili solo a difendere i protetti del potere (comunale e dei grandi della procura di Pistoia).
All’assessora difensora della legalità, che si sveglia e parla di sentimento affermando che ce n’era tanto, la domanda – a cui non risponderà mai – è questa: «Glielo dirai, Mariavittoria, a don Ciotti che avevi anche tanto sentimento per il tuo collega Simone Niccolai, abusivo quanto sai; e che per questo te lo tieni stretto stretto, poi schiacciato sul tuo petto, perché troppo era protetto, dal Mazzanti e dal Romiti, sgranatori assai incalliti, che si son messi la fascia sol per batter la ganascia?».
Avete la vita facile solo perché esercitate un potere protettissimo dalla legge manipolata delle procure: una arresta Toti e un’altra i giornalisti che parlano.
L’Italia – la vostra Italia: di te, del Mazzanti, della SS Gori – è questa. Ma è solo un’Italia mafiosa, del malaffare e della corruzione tenuta insieme dal sistema dem-europeo.
Domani tutti alla fiera del bestiame. Non sfigurerete assolutamente tra i quadrupedi.
Edoardo Bianchini
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