Che nessuno, neppure don Ciotti, si lasci sedurre dalle cose del mondo, dalle esternazioni di gioia rumorosa, dagli applausi, dagli Oscar, dai Leoni d’oro, dai Telegatti, dalle Palme e dalle «cittadinanze onorarie», manifestazione “paracula” che un tempo era riservata al grande Benito. Cristo entrò in una Gerusalemme che lo acclamava e ne uscì per il suo ultimo viaggio verso il Calvario, perché alla fine a vincere sono sempre i soliti farisei, quella razza di sepolcri imbiancati che pagano le decime e si autopromuovono come gente perbene mentre hanno gli armadi stracolmi di scheletri
IN COMUNE SONO SEI
E SON TUTTI FARISEI.
CON LA GUIDA DI TANÀCCA
OGGI DANNO UNA PATACCA
Oggi, sabato 7 settembre 2024, ore 11.30, sala consiliare Comune di Quarrata, Piazza della [maria]Vittoria [michelacci] Quarrata «Conferimento della cittadinanza onoraria a Don Luigi Ciotti».
Il sindaco apparente Gabriele Romiti, circondato da una schiera di angeli farisei, compresi anche i consiglieri dell’opposizione, che sventoleranno le loro ali per rinfrescargli la fronte dal sudore, reciterà, cantando, il salmo 22.
Tutti ascolteranno turbati e commossi non la «voce di colui che grida nel deserto», ma di chi racconta balle ballando alle inaugurazioni di attività private di amici e conoscenti, estasiato e quasi con le lacrime agli occhi come Gennarino Sangiuliano.
Tanacca intonerà ispirato:
Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla;
su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino,
per amore del suo nome.
Se dovessi camminare in una valle oscura,
non temerei alcun male,
perché tu sei con me, Signore.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.
Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici;
cospargi di olio il mio capo.
Il mio calice trabocca.
Felicità e grazia mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
e abiterò nella casa del Signore
per lunghissimi anni.
Al tempo stesso, con la faccia più tostata del Caffè Borbone, presentando a don Ciotti, prete antimafia, la sua giunta di mistificatori in odor di malaffare, il Romy cercherà di far credere all’urbe e agli orbi che di giunte «sante, navigatrici e poetE» come la sua, altre non ce ne sono di miglior stoffa al mondo.
Noi, malevoli stalker, ma sani cronisti del vero, condannati dal tribunale penale di Pistoia per aver mostrato al mondo che razza di Comune corrotto sia quello di Quarrata, pronto a favorire amici dal portafoglio gonfio e dalle «prossimità sociali» gradite alla procura di Pistoia,
Annunciamo la tua morte, Signore
Proclamiamo la tua resurrezione
Nell’attesa della tua venuta
fiduciosi che nel tuo regno chiunque sia indegno possa trovare la giusta mazza che spiani tale diffusa razza.
Qui, riverenti, salutiamo chi sta per divenare cittadino onorario di una realtà senza onore:
Benvenuto, don Ciotti,
dinanzi a ’sti picciotti!
Don Ciotti, benvenuto!
Questo è il nostro saluto.
Fanno il viso da preti,
ma son falsi profeti:
non si fidi del loro,
falso-infedele coro!
Ricordi, don, le parole di Cristo: «sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno grandi segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti» e «Non tutti quelli che dicono: “Signore, Signore!” entreranno nel regno di Dio. Vi entreranno soltanto quelli che fanno la volontà del Padre mio che è in cielo».
E diàmine se sono quelli che stamattina s’accalcheranno intorno a lei accogliendola come Cristo sull’asino mentre entra in Gerusalemme: con le palme che sventolano all’aria!
Questo Comune, che le ha decretato la cittadinanza onoraria, è – le prove certe sono tutte pubblicate seppure ignorate da una magistratura pericolosa, deviata e dittatoriale – una sentina della corruzione e dei comportamenti mafiosi che lei, prete antimafia, dice di voler combattere ad ogni costo.
Il nostro di Linea Libera è un benvenuto in assoluto dìssono rispetto al conformismo dei bravi farisei.
Ma poggia saldamente su queste parole: «faranno grandi segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti».
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
© LineaLibera Periodico di Area Metropolitana
Anche la destra, a cominciare dall’Irene Gori,
deve fare la sua bella confessione al neo-cittadino Ciotti