Mafia e corruzione non è soltanto quell’ammasso di certificazioni, dichiarazioni, permessi, sopralluoghi firmati da funzionari e dirigenti fasulli del Comune di Quarrata, che da cinque anni a questa parte sto mostrando alle zucche vuote dei quarratini amanti della pizza del Parco Verde, la stessa sgranata anche dall’Okkióne e da Baby Romy…
MENTRE IL ROMY S’IMPAGLIACCIA
DANZA PUR LA MICHELACCIA…
Mafia e corruzione è anche il vilipendio riservato da questi corsari della politica nei confronti delle istituzioni e del rispetto verso le «autorità costituite» che sto mettendo a fuoco dal negativo.
Il negativo di gente che non si rende conto che non si curano gli interessi pubblici distribuendo targhe di cittadino onorario a un prete antimafia come don Ciotti, ingenuo (lo vogliamo definire così per pietas religiosa?) fino a non voler vedere che, dietro a tanta gentaglia farisea, si annidano solo interessi privati, favoritismi agli amici e ai sostenitori, strizzatine d’occhio a quelli con cui si vogliono fare affari, e mantenimento (proprio attraverso la stessa macchina amministrativa) del malaffare del mattone.
E se il mattone – a Quarrata come dovunque – non fosse un malaffare (quindi: mafia), come si spiega che Simone Niccolai è ancora lì; assessore all’edilizia e alla vigilanza antiabusivismo, dopo essere stato sgamato e costretto a disfare un paio di capannoni abusivi, e salvato (eccola la mafia classica) dal sindaco pericoloso (il Mazzanti) e dal capo dei vigili sciocco e culilinguo, quel Marco Bai che si distingueva nel chiudere gli occhi a ogni curva pur di compiacere alla melma istituzionale?
Con Baby Romy è ancor peggio. Basta lasciarlo giocare (e a questo pensa ancora il Mazzanti) con il microfono in mano e le paillettes. Basta lasciargli indossare la fascia tricolore, anche per inaugurare un’attività privata di privati ma conoscenti e/o amici. Perché per questo tipo di democratici l’essenziale è rimanere seduti alla mensa del padre: un Comune che serve a pappare e basta.
Dei problemi dei cittadini se ne fregano tutti. Indistintamente. Maggioranza e opposizione.
È colpa di questi dem[-enti]? Nient’affatto, quando nelle sacre aule di giustizia alla sorveglianza dei cani e dei pòrci, dei nani, delle ballerine, dei Sangiuliano e delle Bocce stanno, armati dalla testa ai piedi, cavalieri senza macchia e senza paura (di dover pagare i loro squallidi errori) delle persone, prima che magistrati, come Claudio Curreli & C..
Oppure come la Gip Patrizia Martucci che mi arresta perché non rispetto queste esemplari «autorità costituite» indecenti al pari della giustizia pistoiese. O giudici-cime come Luca Gaspari che, terrorizzato dalle pressioni di Coletta e dei suoi servi, fa finta di credere che il male di questa provincia dipenda tutto e solo da giornalisti onesti che non cedono alla “mafiaggine pistoiese”.
Le cose non stanno proprio così, gente. Noi di Linea Libera (e uso il noi di don Ciotti, come ha scritto Baby Romy) non abbiamo disastrato il Montalbano. Non abbiamo falsificato le carte.
E non siamo neppure saliti sul palco dei Mammamia a ridicolizzare le istituzioni!
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
© LineaLibera Periodico di Area Metropolitana
Completato con la Michelacci on the Mammamia’s stage
[Baby Romy è fotomontato]