Da quasi quarant’anni siamo tutti vittime del silenzio imposto da una sinistra democraticamente corretta e dimostratamente corrotta. Se mafia è silenzio e il silenzio è d’oro, tutta la pubblica amministrazione, giustizia compresa, per la proprietà transitiva, è la riserva aurea della Repubblica di Mattarella e del Csm
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CHIEDI GIUSTIZIA E SPERA
E FINIRAI IN GALERA:
MA SE TACI, DI SCHIANTO
TI FARANNO ANCHE SANTO!
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A Quarrata, Repubblica delle Banane di Marco Mazzanti, quando uno è un inaffidabile e brigante, si dice che «mette in mezzo le persone».
Mettere in mezzo significa, appunto, ingannare, tradire, mentire, recitare la parte della vergine dai candidi manti, “rotta di dietro ma sana davanti” (cito, per i cialtroni benpensanti, dall’Ifigònia in Cùlide).
Voglio sperare, per parte mia, anche se mi sento più andreottinao che comunista di questi ultimi 35 anni, dalla riforma di Occhetto in poi), che il nuovo poco fortunato concittadino onorario di Quarrata, sia in perfetta buonafede.
Ma un atto di volontà non è mai un vero atto di fede; non è mai un famoso «credo quia absurdum» (credo in Dio perché è assurdo crederci) di San Tommaso.
L’epoca dei santi è finita da quale dì, specie oggi che un papa parla, a bocca aperta, di frociaggine e di benedizione di ciò che San Paolo condannerebbe secondo la legge mosaica: la lapidazione (anche per chi sale impaillettato sul palco e dà spettacolo come Baby Romy).
E poiché anche don Ciotti è un uomo, solo con un imperativo categorico kantiano posso superare la diffidenza che mi separa da questo mondo di falsi e di merda dilagante: voglio poter pensare che il don sia in buonafede.
La frase che suona benissimo, specie se sparata in un bel titolone della Nazione, stampa aggreppiata ed esaltatrice della prefetta Licia Donatella Messina, donna di famiglia e al tempo stesso in carriera, ma senza troppo sudare… (esiste davvero, il prefetto, o è solo pura agnizione?), è l’affermazione Chi tace è complice del male.
Vogliamo dare una spiegazione corretta e ufficiale a questa dichiarazione apodìttica?
Mafia è reticenza, è silenzio, omertà, favoritismo; è sapere e fare finta di niente, è non fare pio per non avere problemi, e solo per avere più possibilità di manovra e di pescaggio nel torbido.
In altri termini tutto quello che è, di fatto, la giunta legalitaria, trasparente, corretta, incorrotta, precisa, solerte, perfetta, democratica, sincera, accurata, istituzionale, umana, di gente che da quasi quarant’anni lascia correre e lascia fare a molti dei suoi funzionari corrotti e impuniti.
E tutti insieme protetti (perché definiti «autorità costituite» o altrimenti sarebbero già stati arrestati in massa e confinati non a Santa Caterina in Brana, ma ad Alcatraz) da quel lato oscuro della forza che si muove sotto la guida di un Dart Fener di turno al Terzo Piano del tribunale di Pistoia.
Fare il giornale oggi è un mestiere stupendo, se non rompi i coglioni. Basta che tu taccia e che tu ti mostri felice di essere complice del male. Muto.
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Perché se parli, come dice don Ciotti, ti aspetta solo l’arresto e il carcere. Quello toccato a me, per essere chiari. A me che ho chiesto a Coletta di sorvegliare le attività certificatamente illecite di queste giunte mafiose che si sono succedute negli ultimi decenni a Quarrata.
Ripeto: mafiose. Con gente che ha venduto concessioni edilizie e condoni a individui come il superfavorito ragionier non-dottor Romolo Perrozzi e mille altri. Evidentemente tutti cari a procuratori e sostituti dello stile in confondibile di Curreli & C..
Questo nostro, di Linea Libera, è giornalismo. Non le vite di Santa Caterina da Siena, che vanno di moda oggi nei Grand Hotel – Intrighi e passioni che escono ogni giorno in edicola.
«Ma cosa vuoi capire, Bianchini! Ci prendono tutti per il culo», mi ripeteva ossessionatamente, di continuo, Luciano Michelozzi, padre del consigliere Marino Michelozzi in lista Simone Niccolai, l’assessore abusivista all’edilizia, salvato mafiosamente dal duo Mazzanti-Bai…
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
© LineaLibera Periodico di Area Metropolitana
Come mai nessuno risponde a queste mie gravissime accuse? Non sarà mica che io ho ragione su tutto, mafia del silenzio istituzionale…?