sinagra&cuffaro 39. CAMILLERI AVEVA RAGIONE. QUANTE SONO LE FERITE INFERTE AL POVERO MONTALBANO DAI SOLITI FAVORITI…?

Domenica 15 settembre ore 8:30 ritrovo dei partecipanti presso il parco della Magia, spazio antistante l’opera di Daniel Buren “Muri fontane a tre colori per un esagono”. Quarrata, passeggiata guidata “Sulle orme dei Medici e non solo”. Dalla Villa Medicea alla casa natale di Leonardo da Vinci ad Anchiano. Per info e prenotazioni obbligatorie 3388781204 e 3382253884


Un’escursione che potrebbe insegnare molto sulla legalità di Quarrata e dei suoi ineccepibili amminEstratori democratici

LO DISSE BABY ROMY E PUR LEONARDO

CHE CHI NON PIGLIA FREDDO RESTA “A I’ CCÀRDO”


Daniele Manetti di Legambiente conosce bene la storia del “Marchesato di Pescina”. Ma Curreli ha protetto fino all’ultimo respiro queste aberrazioni edilizie contrarie a leggi e regolamenti urbanistici di cui tutti sono a conoscenza, ma tacciono mafiosamente. Quarrata è un Comune sostanzialmente corrotto, altro che Michelacci della legalità!

 

Cara Legambiente, che ne diresti di lanciare meno “saluti collaborativi” e più impropèri – tutti meritati, peraltro – alle nostre «autorità costituite», che non solo non hanno fatto una beata minchia da 40 anni, ma hanno lasciato che il geometra Franco Fabbri (ma pure quelli dei lavori pubblici: Fiorello Gori e Giorgio Innocenti) dessero la stura ai peggiori crimini contro il Montalbano area protetta?

Non credi che sarebbe l’ora di prendere il Mearelli per un orecchio (ma prima ancora l’Okkióne e Baby Romy con una bella campanella al naso, come aveva il famoso toro da monta del Morettone, subito sopra il Giuntini, in via di Lucciano) e trascinarli a forza a vedere quante strade chiuse, quante bestemmie edilizie, quante puttanate a sciupo-paesaggio, ci sono su questo nostro versante collinare nord?

Tutti questi amminEstratori e biscazzièri hanno fatto colonizzare i colli da orde di Gengis Khan che, fatti un po’ di quattrini (e perfino non si sa bene come), credono, comprando duemila anni di storia del territorio, di poter massacrare il suolo e il quieto vivere dei veri collinari che, su quelle terre, ci sono nati, ci sono cresciuti in pace ma, oggi, ci sono disturbati e perseguitati da emerite teste di cazzo in libera uscita, pronte a fare quello che gli pare: tanto oltre due lacrimucce perché «il Montalbano ci casca addosso», non si va.

Cara Legambiente, è vero che si piglia più mosche con un cucchiaio di miele che con un barile di aceto. Ma è anche vero – secondo un famoso proverbio – che «donne, ciuchi e noci voglion le mani atroci».

E io, modestamente, di ciuchi nel Comune di Quarrata ne vedo abbastanza, perché ho ancora gli occhi buoni per mettere a fuoco il porcajo istituzionale che ribolle sotto gli occhi di tutti!

Falli passare, Legambiente, i tuoi paladini, domenica 15 settembre, su, da Montorio e Lecceto e anche dal Nelli, donde venne anche la famiglia materna della moglie di Daniele Manetti.

E fate anche delle belle riprese su quante violazioni sono state permesse (dal grande Comune di Quarrata) a un suo cittadino eccellente e favorito; il ragionier non-dottor Romolo Perrozzi, santificato perfino da quel falsario e falso testimone in aula dello Iuri Gelli, protetto dal Pd e dal Mazza-oeil-de-boeuf!

Fate delle belle riprese, camminando. E andate, sì, fino a casa di Leonardo da Vinci, dove mio nonno passava ogni mattina a vendere la stoffa col paniere sul braccio sinistro (il destro glielo avevano tagliato per infortunio sul lavoro). Poi, però, quelle riprese, proiettatele in piazza e commentàtele al posto delle s-paillettate di Baby Romy sul palcoscenico.

Invitate, ai posti d’onore, anche il procuratore capo Coletta – quello che non intercetta le sorelle dei suoi amici – e il sostituto Claudio Curreli (in prima fila e con la moglie). È bravo anche lui, a quanto risulta, a fare arrestare gente innocente e a proteggere sue (presumibilmente) conoscenze come il non-dottor Perrozzi di Pescina, conterraneo marsicano del più famoso cardinal Mazzarino.

 

Lo stendardo di Legambiente fatelo rigorosamente avanzare tenuto in mano da Simone Niccolai, un assessore di un’Italia (ormai) Morta, mafiosamente protetto da un Mazzanti senza coscienza e senza morale.

Dinanzi all’allegra brigata in giro sul Montalbano, metteteci, con un campanello nella destra, la Mariavittoria Michelacci, bendata come la giustizia italiana (e pistoiese in specie) e col bilancino della legalità nella manina sinistra libera dal campano.

Farete tutti un gran bel figurone. È certo.

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
© LineaLibera Periodico di Area Metropolitana


«CURRELI CURRELI…»,
IL RICHIAMO DI UN INNOCENTE


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