sinagra&cuffaro 43. CAMILLERI AVEVA RAGIONE. QUANTE LACRIME INUTILI, MARIAVITTORIA! VUOI ESSERE LIBERA? PIANGI MENO E RIFIUTA DI STARE IN GIUNTA CON UN ABUSIVISTA COME L’ASSESSORE SIMONE NICCOLAI!


«Chi tace è colpevole» disse don Ciotti. Ma sembra che nessuno se lo fili. Infatti anche l’assessore Michelacci, avvocato e difensore della legalità quarratina (che non c’è), accetta in silenzio il compromesso: sta accanto al peggio a partire dal Baby-Romy, falsificatore di autenticazioni di firme per le liste elettorali di questa rossissima regione di democratici e antifascisti


Il sindaco crede che certe persone (e parla di don Ciotti) «fàccino» bene a Quarrata. Però con questa bella iniziativa di Anpi e dell’Istituto storico della resistenza l’amministrazione non ha per nulla fatto un buon servizio al “cittadino onorario” don Luigi Ciotti

LE CHIACCHIERE PERÒ NON FAN FARINA

NEPPURE PER LA GIUNTA QUARRATINA


Baby-Romy non ha ancora capito che non si diventa santi a stare accanto ai santi: mentre se si pratica lo zoppo si impara sùbito a zoppicare

 

Quello che spaventa chi, come me, è nato lo stesso anno in cui fu varata la Costituzione, è l’Himalaya di retorica che la scuolina della distruzione sessantottarda ha infilato nel capo alla gente tirata su come il pollame da allevamento senza alcun tentativo di stimolare in essa il tanto esaltato comunistico «spirito critico» (maledetti i decreti delegati!), espressione svuotata di senso da chi si è succeduto (di qualsivoglia colore) al ministero dell’istruzione.

Inutile negarlo: nessuno vuole che il popolo cresca di cervello, perché ragionare è pericoloso per il potere.

Un potere che oggi è in mano ai pubblici ministeri i quali hanno il brutto vizio di voler fare quello che credono e che gli pare a lume di naso (e di ideologia); nascondendo, come Claudio Curreli a Cosenza nel processo di Padre Fedele Bisceglia, interi fascicoli a discolpa degli indagati.

Attenzione: loro, i pubblici ministeri santi e democratici, sono i più accaniti (come le tigri mangiauomini che hanno sentito il sangue umano) a perseguitare per fini propri.

Il sindaco sta facendo la sua predica dal suo pulpito con alla destra Simone Niccolai, ammirevole costruttore edile abusivo, ma assessore all’edilizia con la santa approvaione di tutti, procura compresa. Ecco l’Italia libera e democratica dell’assessore alla legalità Mariavittoria Michelacci…

E mi riferisco non solo alla vicenda-Salvini (non sono leghista, ma non sono neppure cretino) e, meglio ancora, alla storia del processo Eni-Nigeria a Brescia.

È un vizio che molti di questi “giustizieri della notte” non vogliono perdere e, proprio per questo, pur essendo un «potere dello stato», si sono pure creati il sindacato di comodo, l’Anm, che, ormai è evidente come il sole, è l’organismo che sta là, con un sacco di chiacchiere in bocca, solo per intimidire e opprimere l’inutile organismo chiamato Consiglio Superiore della Magistratura: nient’altro che un tribunalino-confessionale in cui i vari frati confessori rimandano a casa i magistrati da gogna con tre pater ave e gloria. E l’assoluzione.

Fine preambolo generale. Veniamo ai giovani (impreparati e gonfi d’aria come la torta fritta emiliana (chiamata anche gnocco fritto) che si gonfia al pari del famosissimo rospo d’Arezzo.

Qui entra in gioco la signorina avvocato Mariavittoria (o Maria Vittoria?) Michelacci, dèa della giustizia e della legalità (che non c’è) a Quarrata; la quale, tra una serie di gnocchi fritti, belli gonfi e pieni d’aria (= discorsi inutili); in mezzo a lacrime non calde, ma addirittura bollenti; pur travolta da un insolito destino sull’ombroso palcoscenico dei Mammamia insieme al suo sindaco semianalfabeta, ma in giacca a pailletes; dà lezioni di libertà e democrazia dopo l’incontro con i figli di Modesta Rossi, partigiana medaglia d’oro al valor militare.

Sgombriamo subito il fumo che potrebbe formarsi in giro: non sto parlando di Modesta Rossi e delle vittime del nazifascismo. Non ho da dire proprio niente contro di loro. Mi preme richiamare l’attenzione sulla Mariavittoria (o Maria Vittoria?) che sparge calde lacrime pensando e… bla bla bla.

Quel che pensava la partigiana uccisa, nessuno lo saprà mai ed è perciò storicamente inutile cercare di accreditarle il desiderio di rinascita della repubblica democratica italiana di 80 anni dopo – come afferma la Mariavittoria (o Maria Vittoria?).

Lo strafalcione di Baby-Romy

Una cosa è invece accertata: che la Mariavittoria (o Maria Vittoria?) si è commossa e ha sparso calde lacrime, per non dire bollenti, accanto a un Simone Niccolai, mafiosamente salvato dall’Okkióne Oeil-de-boeuf, e dal suo servo asservito Marco Bai, nonostante i suoi abusi edilizi nell’orto di casa propria.

Detto a chiare note: se Modesta Rossi sperava di preparare un mondo democratico e libero per i giovani come la Mariavittoria (o Maria Vittoria?), ha – purtroppo – gettato via la sua vita inutilmente.

E questa è la cosa per cui piangere davvero. Per un sindaco che quasi non sa leggere né scrivere, ma incita i ragazzi a studiare perché Arbeit Kultur macht frei; per un’avvocata responsabile della legalità, che non apprezza l’avvertimento di don Ciotti (chi tace è colpevole) e che, mentre Baby-Romy invita i quarratini a non smettere mai di dimenticare chi ha lottato per noi come Modesta Rossi, si pone una domanda indiretta poco adeguatamente formale per una giovine laureata: «mi chiedo cosa, più della vita, può dare valore ad un Valore?».

Ma come? La Mariavittoria (o Maria Vittoria?) arriva in fondo al suo brillante sviluppo curricolare e ancora non ha capito e non sa che un’interrogativa indiretta, come la sua, non vuole assolutamente il punto interrogativo?

Alla faccia della repubblica democratica, antifascista e perfetta, anche sotto il profilo culturale, come quella de falsi difensori della Costituzione!

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
© LineaLibera Periodico di Area Metropolitana


 Ecco la forma corretta dell’interrogativa indiretta della Mariavittoria (o Maria Vittoria?):
«Ci piango perché mi chiedo: “Cosa, più della vita, può dare valore ad un Valore?”».
Ed ecco le ultime parole famose di Baby-Romy:
«Perché il sacrificio di Modesta Rossi sia sempre di esempio per tutti noi».
Sarebbe interessante vedere la sua reazione dinanzi a una pattuglia di nazifascisti…


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