«Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola» diceva Paolo Borsellino. E se mi succede qualcosa, dipenderà certo da voi e dalla vostra legalità negata in cambio di impunità e favoritismi da parte del famigerato Terzo Piano capace di tutto
A RENDERVI SANTI NON BASTA DON CIOTTI,
O CARI E PIMPANTI PADRONI PICCIOTTI!
Tra diplomini, targhe, targhette, cartelli, cartellini, cartelloni e – soprattutto – ciance, l’ottusa e confusa amministrazione di Baby-Romy continua a connotarsi come una sorta di sfilata di clown tipo Fellini, come ho già scritto anche in passato.
Come guardiani della legalità a Quarrata abbiamo avuto due avvocate, la Marini (epoca sindaco inutile SS Gori) e, oggi, la Michelacci.
Sono state entrambe adattissime a svolgere il loro compito di nullafacenti sotto il profilo del rispetto delle norme e delle regole. La legalità si predica, non si adotta: sennò salta il sistema-corruzione.
A Mazzanti fa comodo un sindaco fantoccio come il Baby. E anche a tutti i potenti della terra di Quarrata, a partire dalla mafia delle costruzioni e del mattone, infiltrate negli uffici tecnici e vi ho ben detto come più e più volte.
Ci si mettono sopra, a pigiare l’uva nel tino, anche i potenti benserviti e riveriti come i ragionieri non-dottori e i loro amici consociati, capaci di infilare il naso perfino al Terzo Piano, dove la legalitaria procura fa arrestare ai domiciliari chi evidenzia il marcio dell’illegalità mafiosa. Stessa pena, pensate, toccata a quella gentile signorina che ha ucciso e sepolto in giardino i suoi due figli come se fossero oggetti da compost.
Questi legalitari di Quarrata, giunta coesa (e sotto le unghie del pericoloso presidente del con[s]iglio comunale che tira tutti i fili della trama e dell’ordito), hanno perfino un assessore all’edilizia che costruiva capannoni abusivi: salvato in maniera mafiosa e rieletto in Italia Viva. Poi riconfermato, perché evidentemente gradito al potere di chi può tutto e in nome della legalità.
Ma è inutile, cari passerotti, fare i bravi bambini con don Ciotti. Parlo di Baby Romy (ma anche dell’Irenina Gori, spuntata fuori come un funghino grazie al senatore La Pietra e portabandiera di chi combatte le mafie come don Ciotti).
È inutile com’è inutile ricoprire di rum uno stronzo perché, sia pure affogato nel famoso liquore cubano, non addeventa babbà.
Vi va bene a tutti, più o meno saprofiti e ipocriti incalliti che hanno studiato dai preti, soltanto perché restate all’asciutto, nonostante la pioggia battente, grazie all’ombrello para-sconci della procura in cui il livello del rispetto della legge e della legalità non è affatto più alto di quello del corrotto Comune di cui siete amminEstratori.
È strano che nessuno dei quarratini toccati dalle mie analisi, osi fiatare. Eppure, se lo facesse, troverebbe sùbito un Curreli pronto a mordere e bene appoggiato dal Pm capo e dai suoi nanetti superstiti dopo la partenza di due stelle del firmamento del silenzio: Linda Gambassi (aborto inceneritore di Montale) e Luisa Serranti (incapacità di distinguere il significato e la funzione di contribuente e fornitore).
Non insistete troppo a insegnarci il significato di fascismo, perché noi, cittadini normali, la dittatura la viviamo ogni giorno grazie alla sublime intelligenza e profondità di pensiero delle «autorità costituite»…
Edoardo Bianchini
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