Buon per chi crede che le «autorità costituite» della Gip Patrizia Martucci siano l’argine ai mali che affliggono il mondo! Non perché fa la scelta giusta, ma perché – come tutti i deficienti che non riescono a usare la ragione – può vivere da pecora felice finché il pastore non lo consegna al beccaio…
MEGLIO AL « GRANDE FRATELLO»
SFASCIÀTELO, È GIÀ GRANDICELLO
Sempre in prima linea e con la fascia tricolore addosso, questo sindaco che non è un sindaco, ma un conclamato promotore di attività lucrative private, in nome della repubblica italiana di Mattarella, ci avrebbe anche rotto le scatole.
Va da sé che fintanto che il pupattolo fa casino in questo modo, il sindaco di fatto, Marco Mazzanti, ha mano libera per fare quello che vuole.
Ma va anche detto (e questo alla prefetta muta Messina e alla procura di Coletta, dove l’arbitrio è di casa ogni mattina) che le opposizioni sono molto peggiori della maggioranza.
La maggioranza mette in atto toni e manifestazioni di idiozia istituzional-politico-passerellistica come questo “primo cittadino” del Santonovo, che si mostra ogni giorno sempre più connotato da anomalie comportamentali nell’assoluto silenzio di un segretario comunale.
Grazie a Bassanini, i segretari hanno un solo unico compito: prendere lo stipendio e catafottersene di come vanno le cose. Nessuno li controlla più.
Ma tutta la congrega dei Fratellini e delle Sorelline d’Italia e il resto dei leghisti, per quanto ne resta, sono colpevolmente responsabili del troiaio di una comunità di quasi 30 mila abitanti che campa di cazzate, disastri ambientali, uffici che favoriscono chi vogliono e politici odorosi di merda: vi ricordo (e lo ricordo anche alla procura) di assessori all’edilizia notoriamente abusivisti e protetti da persone di specchiata morale quali, appunto, il Mazzanti e il suo vergognoso capo delle guardie, il grande Bai, elettricista e combina-guai.
Le minoranze (anche su suggerimento del senatore La Pietra-Plastilina) si limitano tutte a ciacciare (come l’Irene Gori) della grandezza di don Ciotti, perché – siccome i cittadini che li votano sono più grulli dei grulli di nascita – credono di poterli infinocchiare. E lo credono a buon diritto, perché in un vero stato (e non in una democrazia della dissoluzione come quella che stiamo vivendo in questi tempi) sarebbero tutti in galera.
Voglio dire che in galera non ci finiremmo noi di Linea Libera tanto cari ai Pm e ai sostituti: ci finirebbero questi mufloni senza cervello che adoperano il naso come i cinghiali; per fare solchi nella terra e mangiare di tutto di più, radici comprese. Tanto poi basta una Michelacci che blatera di legalità e un diploma a don Ciotti per rimettere le cose in pari. In più qualche foglietto per i poveri da appastare alla villa della Màgia con la fuffa delle nozze d’oro.
Quarrata fa schifo. E il suo sindaco non lo fa di meno. Le opposizioni lo accompagnano in tutto quel suo sorridere da sciocco mentre indossa una fascia tricolore perché una maggioranza di scemi e una minoranza di accattoni si sono consorziate col fine ultimo di fare i loro merdosi micro-interessi.
Questo lo sapete tutti e lo sappiamo tutti. Lo sanno anche in procura. Ma Coletta ha da proteggere la sorella di Luca Turco; e il Curreli ha da fare gli affari suoi bello, rinvolto e protetto dai suoi amici del Csm e dell’Anm, come ci ha messo in iscritto il fu presidente Maurizio Barbarisi.
E venite a dire che questo minestrone cattocomunista che ci opprime è una democrazia occidentale evoluta? Ci vuole il vostro coraggio di scorreggioni pro-Biden & Kamala!
A mio avviso – da vero partigiano resistente alla corruzione quale mi sento e mi comporto – tutto questo è solo una prova certa di putida mafia.
Ci arriverà a capirlo, questo, don Claudio della Terra Aperta (ma solo quella degli altri)?
Edoardo Bianchini
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