sinagra&cuffaro 56. CAMILLERI AVEVA RAGIONE. LA LEGGE, COME LA RETE DA PESCA, CATTURA I PESCI PICCOLI E LASCIA PASSARE QUELLI GRANDI


Quello che conta in politica è avere una faccia su cui rimbalzano i mattoni. E modestamente l’Ambra Torresi (ma anche i suoi dirigenti anpigiani e il trio del Comune Ben-Aveta-Ciott) ce l’hanno tutti. O forse non hanno proprio faccia…


La democrazia di Mattarella è ontologicamente anomala. I pm e i sostituti sono protetti da colleghi che dovrebbero fare giustizia ma non la fanno. A loro volta i Pm e i sostituti proteggono i loro Vpo (vicesceriffi onorari) come Andrea Alessandro Nesti. E in fondo i politici si confondono fra loro, si toccano la mela e si rassicurano a vicenda. Agliana, in questo, è un vero depuratore di se stessa…

IL POTERE PRETENDE CHE I CITTADINI

SIANO CIECHI, STUPIDI E OBBEDIENTI


Ma che cavolo dice il non-prtesidente due volte presidente che protegge, anche lui, i magistrati qualunque errore commettano?

 

Con la meravigliosa e profonda citazione – ma più o meno senza senso – che leggete in testa, il 9 aprile 2024 Ambra Torresi, oggi assessora al bilancio della “Premiata Ditta Minkiolìn & Agnellone”, iniziò l’avventura elettorale che la avrebbe portata da sinistra a destra con un semplice colpo di reni. Missione compiuta.

Sempre molto assai critica nei confronti della segretaria generale di Agliana, Paola Aveta, la signorina avvocata Ambra, con un’inversione a U è andata, infine, a lavare i piatti (sporchi) in casa del Ciottoli, del Benesperi e della Aveta stessa. Così si fa. Missione compiuta.

Al trio d’Agrùmia, l’Ambra sta sciacquando i panni anche in rapporto all’ultimo debito fuori bilancio a carico degli aglianesi per un danno, evitabilissimo, commesso dalla fantastica segretaria della in-trasparenza e dell’illegalità, ma molto attiva nel proteggere il mai-comandante Andrea Alessandro Nesti.

Mantenuto in un posto non suo per ben 15 anni dalla volontà sinistra di tutta la sinistra; e poi reimmesso – contro ogni regola di diritto – su un posto da cui era decaduto al momento in cui era passato dal ruolo di vigile urbano a quello di comandante con un concorso taroccato e, in seguito annullato, dal Tar Toscana e, definitivamente, dal Consiglio di Stato: Andrea Alessandro Nesti è stato un fuori ruolo di classe e con il bollo d’avallo della procura pistoiese (Coletta, Curreli, Grieco) poi smentito nei fatti dalle risultanze dell’aula, dove la segretaria D’Amico (è a verbale) asserì sotto giuramento che i rossi di Agliana non volevano altri che lui al comando dei vigili. Insomma: o Nesti o morte. Checché ne dica la fronda currelica che, tuttora, ascolta vergognosamente le lagnanze del mai comandante e della sua augusta coniuge. Tutti bene introdotti in procura.

Se Bene-Luca fosse un uomo e non un bimbominkia come lo chiamava la vigila Vilucchi, rimetterebbe il conto alla sua adorata Donna Aveta, protettrice del Nesti. Tantomeno lo farà l’Ambra Solare Torresi…

Nonostante questo, chiarisco, il luminoso genio di Claudio Curreli – protetto a Roma e a Genova, teste Barbarisi – lo ha talmente valorizzato, nelle sue pluri-fetide querele, poi anche smentite in aula, che sono continuate anche da parte della moglie; la scrittrice Milva Maria Cappellini con spiccata inclinazione all’odio, ma molto apprezzata in ambiente procurale.

Prendete atto, elettori cecàti (e anche un po’ sciocchi) di Agliana, di chi siete vittime, indistintamente, fra sinistra post-bolscevica, ma peggiore di Stalin, e destra neofascista che si inciucia a sinistra con l’Ambra dell’Anpi. Vergognàtevene tutti, senza distinzione.

Intanto, care teste senza cervello, pigliàtevi (e siamo solo all’inizio) questo conticino che il Tar della Toscana ha attaccato, con una cimice, sul groppone della vostra assessora al bilancio. Per ora 4.690,16 €.

Questa sorta di mafia-agrumiése catto-ampigian-rossoide donde viene? Dal fatto che la segretaria Aveta – ultima in tutti i sensi a partire dalla Rosanna Madrussan e passando per la Donatella D’Amico – in nome della legalità che non conosce, ha negato a Alessandro Romiti un documento che non doveva e non poteva essere negato. Era un documento del Nesti: dunque qual era il motivo per cui avrebbe dovuto secretarlo se non per proteggere con tutte le forze il mai-comandante unto-del-signore? Missione compiuta: democrazia assicurata!

D’amore e d’accordo per fregare il popolo degli elettori, che non capisce un granché…

Sia Ciottoli che Benesperi hanno strillato una vita contro lo stalinismo d’Agrùmia, per poi finire miseramente nelle stesse condizioni negando i diritti dei propri elettori? Ma fanno proprio pena, io credo!

Quanto a “cacca” Agliana può ben dirsi un enorme depuratore di sé. Ovviamente con il valido aiuto di una procura che ha avallato 15 anni di intrugli e di illegalità in difesa di un personaggio che non doveva essere neppure sfiorato da Pistoia e dai suoi Pm e sostituti: dal momento che aveva lavorato per un quinquennio direttamente alle dipendenze di procura e sostituti. Ma a Pistoia i conflitti di interesse sono medaglie al valore: e la storia di personaggi come Curreli ne danno conto e contezza.

Questa è l’Italia dei magistrati che fanno politica pur essendo implicati in miliardi di lacci e lacciuoli di incompatibilità; illeciti amministrativi e disegni criminosi – come scrive spesso e volentieri Curreli, che a rigor di logica dovrebbe essere il primo ad essere reso innocuo per impedirgli di nuocere al popolo che gli paga il lauto e – a nostro avviso non meritato – stipendio.

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
© LineaLibera Periodico di Area Metropolitana


A nostro modestissimo avviso (ma Barbarisi ce lo ha confermato) Curreli è incompatibile a Pistoia. E non solo perché lavora gomito a gomito con la moglie e non deve farlo…


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