sinagra&cuffaro 57. CAMILLERI AVEVA RAGIONE. «NULLA POENA SINE LEGE», PRINCIPIO DI LEGALITÀ EUROPEA DEI DELITTI E DELLE PENE, VERGOGNOSAMENTE INFRANTO DALLA PROCURA


Claudius the scout for “Open Earth” si è immediatamente attivato per difendere un esempio di conclamato favoreggiamento edilizio da parte del Comune di Quarrata e dei suoi tecnici corrotti e infedeli. E ha inventato perfino il reato di stalking giornalistico o del giornalista, una vera genialata



LA GIUSTIZIA DA VANNI FUCCI

È UN PROBLEMA PERICOLOSO


Dottor Curreli, pianti meno alberini e si comporti da vero terzo e imparziale, perché per come opera, non lo è affatto, visto che gode anche di alte protezioni nel sacro mondo della giustizia romana…

 

Quando mai la legge ha parlato di stalking giornalistico o di stalking del giornalista? Talmente mai che, nonostante tutta la fuffa impegnata, profusa da Curreli, Grieco e Coletta, per fermare la verità portata a nudo da Linea Libera sulla corruzione dilagante nei Comuni (nella fattispecie quello di Quarrata, favoreggiatore svergognato del falso dottor ragionier Romolo Perrozzi); nonostante questo sforzo ermeneutico, dicevo, degno del chiodo del cesso, il tribunale del riesame di Firenze annullò la decisione impròvvida della Gip Patrizia Martucci di relegarmi ai domiciliari per 104 giorni. Complimenti!

E tutto questo solo perché il penale a Pistoia è in mano ai Pm e quasi sempre sorretto – acriticamente, si direbbe – da alcuni giudici che preferiscono il quieto vivere: specie se vogliono fuggire da un’atmosfera che, quanto a CO2, o anche a CH4 (metano), è più letale del camino dell’Etna.

È mai stato portato in tribunale, per stalking giornalistico, qualcuno dei giornalisti che, dalla partenza di Forza Italia, ha perseguitato Berlusconi o continua ancora a farlo con i processi alle sue “bamboline gonfiabili”? Tra tutti gli stalker di questo tipo basta, e avanza, ricordare Marco Travaglio o Michele Santoro.

Appena ho toccato il falso dottore ragionier Romolo Perrozzi di Quarrata, Ctu del tribunale di Pistoia, ecco che don Claudio Curreli, famoso accusatore di cappuccini innocenti e protetto a Roma (e a Genova), come ci ha scritto Maurizio Barbarisi, si è subito risentito – e non smette ancora di farlo.

Ma Curreli fa il magistrato o il coordinatore delle coop di accoglienza?

Claudius the scout for “Open Earth” si è immediatamente attivato per difendere un esempio di conclamato favoreggiamento edilizio da parte del Comune di Quarrata e dei suoi tecnici corrotti e infedeli.

E come riceveva segnalazioni, anche in maniera informale, senza battere ciglio, il grande persecutore dei cappuccini di Cosenza, accettando, dall’avvocata Giovanna Madera, dea tutelare di Romolo di Pescina, sia di notte che di giorno, sparate di cacca indirizzate non solo a lui in persona, ma anche ad altri sostituti (ricordo qui la Gambassi) e a tutta la struttura della procura legata ai Pm, segretarie e impiegati compresi.

Le prove – sfanculate tutte da quel legalitario asfittico di Gaspari – sono tutte agli atti e sono state tutte pubblicate.

Cosa significa, questo, in tutta l’anarchia che vige e regna nell’operato della procura pistoiese? Indica un quadro che ne scaturisce ontologicamente e che salta agli occhi, offendendo la vista ma anche l’olfatto:

  1. Pm e sostituti pistoiesi non sono né terzi, né imparziali, né indipendenti;

  2. alcuni personaggi sono favoriti (lo sanno i Pm e i sostituti stile Curreli & C. per quale motivo) e altri, invece, come noi, veri giornalisti in un mondo di sagra del castagnaccio, sono perseguitati;

  3. la giustizia pistoiese è falsata e compromessa da decisioni prese, poi, in aula, da pavidi esecutori delle pressioni dei Pm, pur se illecite sotto il profilo della legalità e della corretta procedura penale.

Mi spiego meglio con un esempio freschissimo.

Se la procura di Pistoia si sente antesignana della nuova legge al di sopra delle regole, e bene hanno fatto Curreli, Grieco, Martucci e Gaspari (con il beneplacito di Coletta, che non intercetta i suoi amici) a inventarsi una pena senza che vi fosse una precisa norma di legge, intendo dire ad accusarmi/accusarci di stalking giornalistico o simili ignobili cazzate, continuino su questa strada e vadano oltre per rifondare il mondo a loro immagine e somiglianza.

Minchia! I democratici non possono più ordinare i figli su misura direttamente sul catalogo di Amazon!

Ma per la coerenza, che nessuno dei Pm e dei sostituti mostra di avere, se deve valere la nuova formula «semper poena atiam sine lege» (puniamo comunque anche se la legge non c’è, avvocata Elena Giunti…), usiamo retroattivamente il reato di utero in affitto testé passato.

Curreli deve sapere – perché lui vigila sull’applicazione ferrea delle leggi, pur secondo i suoi desiderata – che, a Pistoria magistra vitae, di persone che hanno usato l’utero in affitto ce ne sono.

Per esempio una famosa coppia di Monsummano (chieda, Claudius, al sindaco Simona De Caro, mia, purtroppo ex-allieva al liceo Forteguerri), quand’anche non qualcuno di molto vicino al suo falsato ambiente di lavoro (voglio dire la procura), dove lui stesso è un Claudius protectus e qualche suo fidato collega un giustiziere di figli altrui ma non dei presunti propri.

Chi ha orecchie per intendere, intenda!

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
© LineaLibera Periodico di Area Metropolitana


Repetita iuvant, Claudio! Il tuo falso dottor ragionier Perrozzi è un favorito dal Comune di Quarrata. Sei tu che non vuoi vederlo e nascondi le prove come facesti con il fascicolo di padre Fedele Bisceglia, fatto sparire per fare la tua bella figura mediatica (ovviamente di corrotto)!


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