Il danno erariale cos’è? Fàtevelo spiegare per filo e per segno non dall’Ambra del bilancio, che mente come al solito, ma dal consigliere Iorio che – si vede benissimo – ha idee molto chiare in proposito…
SE NARRARE LA VERITÀ ALLA GENTE È STALKING,
BEN VENGANO I GIORNALISTI STALKER DI CURRELI,
UN ANTESIGNANO DELLO STALKING GIUDIZIARIO
CON CUI CI STA PERSEGUITANDO FINO DAL 2020
Il 20 ottobre scorso, in un servizio a due – io e Alessandro Romiti – dal titolo avvocati delle cause perse. la torresi, più brava del tar, ammonisce la commissione affari generali: «silenzio. pagate e zitti!», raccontavamo al popolo/pecora-da-tosa di Agliana le farfugliazioni dell’assessora-traditora al bilancio, per convincere a forza i ragazzuòli della Commissione 1 che, siccome lei è brava mentre tutto il resto del mondo è scemo, il comportamento irricevibile della dèa Paola Aveta – che si permette di fare e disfare a suo arbitrio – deve essere benaccolto e rispettato.
Motivazione, da vera traditora del diritto – poiché la Torresi traditora lo è per nascita e per ius scholae Lycei Forteguerri et Florentinae Universitatis –, l’amministrazione di Agliana ha la facoltà insindacabile di fare quello che cazzo vuole come con il Conto Arancio.
Colpo su colpo – magari risentitevi tutto lo streaming qui – ho visto un grande Giovanni Iorio, che ha mostrato, unico peraltro, di saper tener testa alle megagalattiche stronzate di un’assessora-traditora e per giunta ruffiana. A questo punto dimostri, l’Ambra, di sapere davvero quello che gli esce, – come diceva Zeus in Omero – a sua figlia Atena, dalla “cerchia dei denti”.
Ora se l’Ambrina Solare Spray, nervosetta com’è, vorrà querelarmi per diffamazione, ne ha tutta l’opportunità. Ci penseranno le avvocate del duo Cacaiola-SegaturCiott (Elena Augustin e Cristina Meoni) a trasmettere gli atti, magari anche alle 23 di notte, direttamente al sostituto incompatibile a Pistoia Claudio Curreli: lui è, infatti, sempre disponibile (come lo fu con l’avvocata Giovanna Madera) a accettare denunce e memorie, se sono dirette contro noi di Linea Libera, pericolosissimi giornalisti-stalker del suo presunto amico, il falso dottor ragionier Romolo Perrozzi, protetto dal Comune di Quarrata.
È già in circolazione – mi dicono – la relazione (credo che sia riservata: credo) destinata a illustrare le porcherie della segretaria Aveta, ai consiglieri che dovranno discuterne domani sera in con[s]iglio.
Ci saranno scritte le solite insensatissime puttanate stile-Torresi, a difesa di una Aveta che, quando l’assessora-traditora era all’opposizione, l’anpigiana pro fascis spregiava in maniera molto acerba e decisa. Mentre ora apprezza assai la segretaria generale perché, una volta messo il culo alla finestra col passare dai partigiani ai fasciones; e tenendolo al caldo di 1.800 € mensili da stipendio-assessore, Mamma Aveta può fare quel che vuole. Franza o Spagna purché se magna.
Non so cosa abbiamo fritto & rifritto nella relazione promessa (sollecitata, se non sbaglio, anche dalla Silvia Pieri), ma so come stiano davvero le cose su questa sentenza del Tar, che bastona ben bene la corruzione (che tale è il modus operandi di Madame Aveta) con cui viene amministrato (?) il Comune-discarica del duo Minkia/Ciott.
Qui parlo a ragion vedutissima. E con la certificata qualificazione di dirigente Enti Locali, risalente ai giorni in cui, dipendente comunale, sindacalista della Uil (segretario provinciale Enti Locali; membro dei direttivi provinciale, regionale e nazionale), mi guadagnai sul campo diversi concorsi davvero vinti (non come quello del mai-comandante Nesti) e mai sfruttati.
Per amor di libertà, infatti, al momento di prendere possesso del posto spettàntemi, preferii insegnare, piuttosto che ruffianeggiare come chi sottomette il proprio lavoro alla corruzione dei politici, peraltro sempre salvati da magistrati della risma di Claudio Curreli e compagni. I fatti che affermo risultano tutti per tabulas. Non venite a rompere i maroni!
Allora, riepiloghiamo le questioni in atto, per fare da contrappeso alle sicure frottole che Madame Aveta avrà propinato ai fragili consiglieri comunali di Agliana (escluso lo Iorio).
I passi sono questi:
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fino dal suo arrivo, la dott.ssa Avv. Paola Aveta (anche lei figlia d’arte come Coletta), Segretaria Generale di Agliana, iniziò col piede sbagliato.Infatti, avvisata, da noi di Linea Libera, della presenza di vari reati in amministrazione, si è sempre rifiutata di farne debita relazione alla particolare autorità giudiziaria della procura di Pistoia;
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scelse sùbito la via di proteggere il mai-comandante Andrea Alessandro Nesti, e ha continuato a farlo, colpevolmente, pervicacemente, recidivamente, fino al momento in cui le abbiamo chiesto spiegazioni su come l’ex-Vpo Nesti, tanto caro a Curreli e a tutto lo staff procurale, sia potuto entrare in possesso di mie lettere riservate e personali indirizzate a lei e al duo Minkio-Ciott.. Ovviamente per poi utilizzarle per i i suoi fini personali che sanno d’ombra ben più che di luce;
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prese il Nesti, che di fatto era decaduto da qualsiasi posto (le verità, nonostante Curreli & C., sono agli atti dei 20 processi che ci hanno rovesciato addosso dalla procura di Coletta), e lo destinò all’ufficio della Giuseppina Chiaroni: alias anche protocollo.Dove Nesti ha potuto tranquillamente leggere e usare (e sottolineo in maniera illecita e illegale) corrispondenze riservate, come se fossero i santini della messa della domenica, distribuiti in chiesa dal proposto don Tofani, il famoso correttore morale della Misericordia di Agliana che non credeva, però, nella correzione morale (bravo Paolino!);
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non ha mai rilasciato alcun documento a nessuno, Madame Aveta. Nemmeno quando le veniva richiesto per tutelare il proprio diritto alla difesa.Eppure il Nesti ha dichiarato al giudice Fontana di aver inoltrato al Comune formale richiesta di utilizzo delle mie lettere personali: ma io non sono mai stato avvisato della richiesta del Nesti pur essendo il suo controinteressato.Con delle motivazioni, poi demolite dal Tar, questa sostanzialmente corrotta dirigente aglianese ha dichiarato di avergliele fornite lei, le lettere riservate, al Nesti, perché si potesse difendere: ché così era giusto e lecito e legale;
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peccato però che:
a) prima doveva avvertirmi della richiesta del Nesti (e non lo ha mai fatto);
b) se intendeva dare al Nesti la possibilità di difendersi (come del resto ha dichiarato), per terzietà, imparzialità e indipendenza della pubblica amministrazione, l’Aveta avrebbe dovuto comportarsi nello stesso modo con:
– 1) me che chiedevo copia di una lettera anonima contro di me e la comandante Lara Turelli (di cui – ne sono convinto e ne ho il diritto di esserlo – lei conosce la paternità…);
– 2) l’avvocata Katia Bonari, che aveva fatto domanda di accesso a fini di difesa a favore di Alessandro Romiti;
– 3) Alfredo Fabrizio Nerozzi che, pur come consigliere comunale, si vide negato il diritto di accesso, e con le solite motivazioni stronze evidenziate dall’avvocata Ambra Torresi: l’amministrazione può fare quello che vuole.
Forse l’amministrazione può farlo a Pistoia, dove la procura della repubblica protegge le «autorità costituite» pur se marce di corruzione come nel caso di Agliana – o di Quarrata, o di Montale.
Per la battaglia di domani sera in con[s]iglio comunale, suggerirei, al bravo consigliere Giovanni Iorio, di fare caso a elementi che emergono dalla sentenza che la Torresi “sa leggere bene, anzi meglio di tutti” perché lei è avvocata e stagista anche – mi pare di avere sentito – a fianco dei famosi Pm e sostituti di Pistoia (uno stage, a mio parere, più dannoso che altro… se posso).
Primo elemento di Euclide
Se è vero quello che strombazza la Torresi, che l’amministrazione ha il diritto di scegliere di dare o non dare (ma il Tar Toscana, su questo, ha mollato una bella legnata fra capo e collo all’Aveta), perché le due persone interessate a questo caso (l’Aveta e il suo stra-protetto Andrea Alessandro Nesti) non si sono costituite dinanzi al Tar?
Hanno, infatti, perso in contumacia, questi due luminosi legalitari delle cause perse. Vi sembra logico?
Evidentemente viene da pensare che non avrebbero saputo che cazzo sparare per salvarsi il culo. Quindi: l’Ambrina la faccia poco lunghina, per favore. Come avvocatina fa un po’ penina.
Secondo Elemento di Euclide
Legga bene, lo Iorio, che ne è evidentemente più che capace, cosa dice il Tar Toscana in sentenza.
Afferma infatti che quei soldi che il popolo deve – secondo l’avvocata traditora – pagare e zitto, non sono che l’inizio dell’esborso, dato che il collegio del Tar suggerisce ai ricorrenti (Romiti e io in persona) di adire il giudice civile per il risarcimento del danno ingiustamente patito.
Dottoressa Gip Patrizia Martucci: ma dobbiamo proprio fidarci delle sue amate «autorità costituite» come la Paola Aveta, il duo Minkio-Ciott. e l’incompetente (o in malafede) Ambra Torresi, “pagate e zitti, stupidi aglianesi”?
Attenzione, Gip Martucci. Perché se passa il principio, da lei sostenuto, che le «autorità costituite» hanno sempre e comunque ragione e non sono contestabili, si istituisce la regola che il fascismo, il comunismo, la dittatura dei magistrati impazziti, hanno comunque diritto di asilo in Italia come tutti i neri così cari al disorientato (quanto a principi giuridici) sostituto scout, incompatibile a Pistoia per la sua dottrina della Terra Aperta!
A Silvia Pieri un richiamo all’ordine. Le ricordo (e le sia ricordato pure in con[s]iglio) che anche dai banchi del suo partito, nessuno ha mai fatto parola circa la legalità dei comportamenti della sinistra aglianese, oggi vergognosamente mischiata con la destra per inciuci anche di sangue catto-com.
La sinistra che ha voluto tenere per forza, su un posto non suo, un comandante che tale non era e che (anche questo è danno erariale, caro Iorio), nei 15 anni del suo dissacrante dominio assoluto che ne sono seguiti (è tutto a verbale dei 20 processi messi in ponte dal disorientato Curreli), ha sviluppato, su quel posto usurpato, perfino gli aumenti economici di carriera che non gli spettavano.
Il diritto amministrativo è questo: anche se alla sinistra, alla destra, alla procura questi discorsi non piacciono per nulla.
Arrendetevi tutti, procura discutibile, Aveta irresponsabile e “minkie varie” di Agliana! Il pericolo della sovversione non viene da Linea Libera che parla e vi avverte e che voi non volete ascoltare.
Viene dal silenzio mafioso con cui gli amministratori proteggono mafiosamente certuni e perseguitano, altrettanto mafiosamente, cert’altri come noi, veri giornalisti montanelliani, messi perfino agli arresti domiciliari per aver svelato la morchia infernale della Piana: affogata dalla corruzione!
Buon con[s]iglio domani sera! Ma ricordate al popolo – è vostro dovere – che presto arriveranno altri fuochi di bordata con richieste di danni in sede civile per le violazioni dei diritti di chi sta scrivendo.
E date retta, se lavorate davvero per il bene comune. Fate il famoso passo del danno erariale. Altrimenti sarete non solo becchi e bastonati, ma anche stupidi e mafiosi nel nascondere, ancora una volta, il malaffare dei vostri corrotti amministratori!
Edoardo Bianchini
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Se c’è qualche errore qua e là… mi corrigerete (cit. da San Giovanni Paolo II)