sinagra&cuffaro 62. CAMILLERI AVEVA RAGIONE. AGLIANA, DOVE FA CONCA A SCEMI NELLA PIANA


Un Comune di avvocati che, tutti insieme, non ne fanno neppure uno intero. E una voglia di offendere il popolo (bue) che si lascia tranquillamente portare al mattatoio senza nemmeno dare qualche bella incornata i propri dis-amministratori, peraltro protetti dalla procura e dalla inutile prefettura che non ha più alcun senso


I MISTERI DI MURDOCH. La segretaria Aveta mi sta negando il rilascio di una lettera anonima contro di me, inviata a lei nel giugno del 2020. Me la sta negando da allora: 5 anni. Che trasparenza! Di chi deve proteggere la privacy se quella lettera è anonima? O, al contrario, l’Aveta sa più che bene chi è o chi sono gli autori dei quella missiva da camorra? Ne chiederemo ragione a Linda Gambassi, la sostituta che mandò tutto all’archivio con la Gip Martucci…

SE DIRE IL VERO FA DIFFAMAZIONE

SONO PONTO AD ANDAR DRITTO IN PRIGIONE.

MA SE QUELLO CHE DICO È TUTTO VERO,

SIETE CORROTTI E CIÒ NON È UN MISTERO!


 

Dopo aver visto e ascoltato lo streaming del coniglio (non è un errore: è proprio coniglio) comunale di Agliana di ieri, 23 ottobre 2024, la prima cosa che mi viene in mente sono le parole che Enzo Biagi usò quando, nel 1988, in autunno, in Sala Maggiore nel Comune di Pistoia, mi consegnò la targa d’argento del presidente della repubblica e un assegno da (allora) 800 mila lire per il Premio La Pira di quell’anno.

Biagi, prima di stringermi la mano, fece un preambolo. E disse – queste le sue esatte parole – che durante la sua vita professionale aveva incontrato moltissime persone; aggiungendo: «tanti uomini e tante baldracche».

A distanza di 36 anni (1988-2024), anch’io, giornalista professionista non meno di Biagi, pur se molto meno raccomandato e legato al potere (anzi: dal potere osteggiatissimo; o non dovrei andare in aula anche domani mattina, 25 ottobre 2024, dinanzi alla non-togata Daniela Bizzarri e con un Vpo, Alessandro Baccelli, collega del Nesti, e anche lui non togato); anch’io, dicevo, voglio dichiarare che, nella mia vita professionale, di baldracche ne ho viste tante quante ne possono entrare in una tradotta da tempo di guerra.

E di cretini, anche tre o quattro tradotte piene, che – detto fra noi – sono per gran parte finite in quel Comune di Agrùmia così caro alla moglie – scrittrice impegnata, e ancor più cara alla procura pistoiese – del problema numero 1 di questo grandioso borgo di partigiani e antifa, oggi però tutti consociati (o consorciati) senza tanti problemi. Basta comandà.

Per chiarezza (ma ve lo spiegherò meglio di giorno in giorno) Agliana è il Comune che fa conca per “avvocati delle cause perse”, falsi testimoni, calunniatori seriali, e causatori di infinite schifezze legali che tengono in piedi la stomachevole maggioranza di un sindaco – Luca Benesperi, purtroppo messo lì anche per colpa mia personale – che ieri sera, in coniglio, ha dichiarato la sua professione al consigliere Iorio, il meglio della sinistra: lui, il bimbominkia della vigilA Vilucchi, amica particolare del Ciottoli, a cui canta i versi di A Saint Tropez; lui, il sindaco, fa l’avvocato.

Agliana è un Comune di avvocati. Ovviamente – ripeto – tutti delle cause perse. E si vede.

Ecco la graduatoria:

  1. Luca Benesperi, sedicente avvocato, evidentemente esercita la professione in termini di abusivismo. E perciò andrà segnalato a quei bravi magistrati (Claudio Curreli, Chiara Contesini e Tommaso Coletta: salvo se altri) ossessionati dalle professioni abusive che hanno invaso Pistoia;

  2. Paola Aveta, con laurea in giurisprudenza e abilitazione all’esercizio della professione di avvocato, segretaria generale che consegna (senza problemi di privacy) mi lettere personali e riservate al mai-comandante Nesti, ma che nega a me la robaccia del Nesti, altrimenti gli si turba la riservatezza;

  3. Federico Ferretti Giovannelli l’ex-vicesindaco (che dio lo abbia in gloria fra i vigili urbani);

  4. Giulia Fondi (ieri assente in coniglio); e, dulcis in fundo, ma in fundo in fundo, la partigiana dell’Anpi

  5. Ambra Torresi, l’avvocata delle sette misure e quattro pesi.

Allora, come dice l’Ambra ogni volta che apre bocca. Del coniglio di ieri ve ne parlerò più approfonditamente domani.

Qui, dato che è tardi, mi limito a sottolineare che lo streaming non ha messo in luce, quanto ai danni erariali, un cuniglio in porchetta della Valdichiana: ma una vera nemmen porchetta, quanto porcata.

Fila la lana, fila i tuoi giorni, illuditi ancora che lui ritorni…

E parlo solo di come e quanto questa maggioranza vi ha preso per il culo, o soavi aglianesi a testa china, votando di fare pagare a voi tutti, e di tasca vostra, i danni erariali usuali di un gruppo di dilettanti allo sbaraglio (o allo sbavaglio?) capeggiati da un sindaco inconsistente che si professa avvocato (abusivo); e al séguito di uno squadrista che appena vede uno, che non la pensa come lui, lo aggredisce (un omìno alla scuola vi Vignole; un Silvio Buono, che voleva strozzare; un Alessandro Romiti, che fu salvato solo dalla prontezza della Lara Turelli); di un concilio di vergini dai candidi manti che starebbero meglio a Medjugorje a spippolare rosari con le veggenti di Bergoglio.

Tanto a ingannare il popo[l]lo sui danni erariali (che ci sono e lo vedrete andando avanti, come disse il cieco), ci pensa la Torresi, delle sette misure e quattro pesi.

La quale è, sì, avvocata: ma avendo fatto lo stage presso il Gip-Gup di Pistoia, ha acquisito, da quell’ambiente squallido, il peggio dell’ignorantia legis che non excusat.

E se ha superato l’esame di stato (tìrati su le puppe, espressione pistoiese nota perfino al Curreli, che poi ne fa strame), lo ha fatto “in pandemia”: cioè con un colloquio di 15-20 minuti. E non con tre scritti e un orale, come me in persona quando, nel 1995 (chissà quanto hanno da piangere Curreli, la Contesini e il Coletta!) superai (e fra i migliori della 66.a sessione) l’esame di stato per la professione di giornalista: che quindi non esercito affatto abusivamente, ma come cittadino ed ex articolo 21 della Costituzione – che evidentemente la dittatura del Terzo Piano non gradisce. Mi sono spiegato?

Un’ultima considerazione. Le opposizioni hanno votato contro la proposta di affibbiare al popo[l]lo i 6 mila e passa euro di danno erariale guadagnato sul campo dagli amministratori agrumiési grazie alla negligenza degli uffici alla imperizia colposa dell’Aveta.

Benesperi ha detto: ma è colpa del nostro tutore della privacy, l’avvocato Michele Gorga – che, evidentemente, deve essersi ingorgato sul punto…

Ora tutti gli aglianesi potranno vedere se: 1. l’Aveta ha imparato la lezione; 2. il Benesperi, da avvocato (che non è) dice il vero o dice il falso. Qui non si scappa: 30 giorni e poi le prove. Capito procura della repubblica?

Non c’è niente di male. Lui l’ha detto: e noi di Linea Libera abbiamo già inoltrato all’Aveta, e ai minkiolìnici, la richiesta d’accesso per controllare se la dichiarazione del sindaco è vera o falsa.

Perché… chi può fidarsi di un coglioncello che, senza essere avvocato, si fa grosso come un testicolo orchitico e spara un io sono un avvocato, affermazione altisonante come le famose scorregge di un Biden quando si addormentava in mezzo alla gente?

In extremis. L’Aveta aveva un solo fine, ve l’ho già detto. E se crede mi faccia querela: Curreli & C. mi faranno certo condannare perché sono la vera essenza dell’anti-verità.

Quel fine non era il rispetto della privacy di un mai-comandante che è stato per 15 anni su un posto non suo grazie alla sinistra da Giunti a Mangoni e poi alla destra inciuciata e ruffiana della fascioneria del Menga di Agliana.

È stato solo un tentativo goffo di salvare il mai-comandante (ben protetto dalla segretaria) dal rischio di essere accusato di essersi impossessato (senza alcun diritto: anzi contro legge) delle mie lettere personali e riservate. E solo per servirsene per i famosi «cazzi propri».

Chiedete a Curreli se, per tutto questo, io posso essere incazzato o no. Se sono stato, o no, provocato da quella massa di idioti da museo delle cere che meriterebbero fare la fine del diavolo nelle Streghe di Eastwick!

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
© LineaLibera Periodico di Area Metropolitana


Se il Comune di Agliana fosse stato davvero un Comune legalitario e trasparente, si sarebbe mai tenuto un mai-comandante come Andrea Alessandro Nesti per 15 anni su un posto non suo, rovinando, fra l’altro, il vero vincitore di concorso, Mauro Goduto? Prendetene atto, fascio-comunisti della seconda giunta-Bimbominkia. Anche voi lo avete protetto e difeso. E con l’aiuto della procura di Pistoia: che è arrivata fino allo stupidismo di una ventina di processi sparati contro Linea Libera solo per garantire le «prossimità sociali» di certi inaffidabili magistrati che lavorano contro il popolo che li paga e contro la legge a cui dovrebbero essere sempre e comunque soggetti!


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