Commentando le decisioni giudiziarie pistojesi in stretti termini di logica aristotelica. Davvero la giustizia di Vanni Fucci è una rete che trattiene i pesci piccoli ma viene stracciata da quelli grandi. Ecco un esempio penoso di proporzionalità delle pene
NEL MONDO DELLA DEA DEMOCRAZIA
UNICA IMPÈRA LA SCHIZOFRENIA
Quando parlo di schizofrenia giudiziaria e non giudiziaria a Pistoia, non do fuori di testa perché fra procura, giudici come Luca Gaspari e Patrizia Martucci (oggi presidente f.f. al posto di Barbarisi?) – o anche Alessandro Buzzegoli e Alessandro Azzaroli –, Comuni con sindaci più o meno imbecilli, prefetti inconsistenti, confetti, difetti, preti, frati, monache e brigidinaj di Lamporecchio, puntano al discredito mio personale e di Linea Libera, in quanto elementi di disturbo delle eccelse menti del politicamente corretto/corrotto.
Dico soltanto il vero in una analisi aggiornata, scarnificata e non contraddicibile. E anche in questo caso, èccovene la prova.
La cronaca di stamattina (con il servizio di Tvl-Tg60 di ieri sera, 4 novembre) avvalora la perfetta schizofrenia pistoiese.
A cui, peraltro, in virtù di logge massoniche, giri di quattrini, Cristi, aste (soprattutto giudiziarie) e Madonne varie, con annessi e connessi legami all’Opus Dei, a guida di carnefici e di rei; e infine giornalisti iscritti al [dis]ordine fiorentino e attovagliati alla procura, sempre sugli attenti beati e contenti per via della paura; a cui peraltro, dicevo, tiene bordone l’omertà che dilaga in ogni loco: e quel che non è tanto non è poco.
Sgombriamo il terreno sùbito da equivoci: lo stupro è un reato sia gravissimo sia particolarmente odioso. Ben diverso da tastare il culo a una cronista a Empoli, donde scaturisce una guerra mondiale dei giornalisti benpensanti, alle cui scuole, poi, le allieve vengono molestate con disagio assassino per il nazional Carlo Bartoli e il piccolo-borghese ambizioso di Giampaolo Marchini, presidente, terzo e imparziale, della sinistra e del Pd fiorentino.
Quindi, io che ho educato, a rispondere al potere e a contrapporvisi a viso aperto, tutti i miei allievi dalla scuola media all’università per 41,5 anni più o meno di servizio, è evidente che sono dalla parte di Ayla. Punto e basta.
Sono molto meno dalla parte dei signori magistrati postojesi, a iniziare da Giuseppe Grieco, feroce avversario di me e Linea Libera per presunti reati (e solo d’opinione!) nati principalmente dallo scorno di falsi laureati (come il ragionier falso-dottor Romolo Perrozzi, presumibile amico di Curreli & famiglia) e da illegali mai-comandanti (come Andrea Alessandro Nesti, ignoto a Curreli-Torquemada, ma per forza noto e caro, viste le «prossimità sociali» conclamate fra l’Alessandra Casseri, segretaria di Grieco, e la prof. scrittorA/letteratA Milva Maria Cappellini).
A tutto concedere (che, per esempio, quello che ho scritto, pubblicato e fatto pubblicare su Linea Libera, fosse davvero reato e non presunzione di reato e per giunta di opinione: sottolineo opinione), qualcuno mi dica qual è il peggiore delle due tipologie:
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Stupro
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Diffamazione
Elimino sin d’ora – non perché io sia bravo, ma perché, di fatto e in punto di diritto, lo fece il Tribunale del Riesame di Firenze mandando a quel paese Ser Curreli, la Gip Martucci e Don Giuseppe di Partenope – le ipotesi di violenza privata e di stalking giornalistico. Il Riesame ne fece strame, direbbe il persecutore di padre Fedele Bisceglia).
Ebbene, ora prendete una calcolatrice. Bastano anche quelle da tre lire della Coop di Agliana; e fate due conti:
A me Luca Gaspari inflisse | 2 anni e 10 mesi, solo per avere rappresentato la verità e pur sapendo (gli avevo mandato tutti i documenti ufficiali: quindi non può negare un bel niente!) che le accuse al Perrozzi falso-dottore erano tutte vere e certificate. Protezioni del Comune di Quarrata e dell’in-ipotesi suo «prossimo sociale» Ser Curreli & C. |
A Alessandro Romiti Gaspari inflisse | 1 anno e 7 o 9 mesi (non rammento bene) per tutte le minchiate di cui lamentàvansi sia il mai-comandante Nesti che la sua gentile consortA-scrittorA Milva Maria Cappellini, che certa gentaglia falsa testimone e calunniatrice (Bimbominkia-Ciottolìk) |
Si noti, per eccesso di scrupolo e particolari, che di recente sia Curreli che la signorina Contesini hanno rimesso insieme un sacco di Eolo (per chi non capisce il senso vedere qua) pieno di venti di tempesta (sempre uguali ai precedenti) per abbattere Linea Libera e farla tacere.
Fra Ser Claudio lo Scout e Mademoiselle Claire, sembrano, nella loro pervicacia insensata, una coppia di quei pòeri giapponesi che venivano scoperti, ancora negli anni 60, in qualche isola sperduta del Pacifico, convinti che il vecchio Mikado fosse ancora vivo e che la seconda guerra mondiale durasse senza soluzione nonostante Hiroshima e Nagasaki.
Anche loro – Claudio & Chiara – non si sono accorti che Benesperi, Ciottoli, Perrozzi, Nesti, Cappellini etc., sono solo dei dischi rotti che ripetono calunnie e falsità testimoniali. Tutta roba che ormai viene fuori scardinata dalle sentenze Cerrone e Bizzarri, alla faccia degli armigeri della legalità di Coletta.
È chiaro che tutta la confusione che hanno fatto su Linea Libera e la stampa clandestina è una strumentale messinscena stile-Tortora per affermare che, anche a Pistoia, sono i Pm e i sostituti che comandano per editti. E gli altri stiano zitti.
Ora è chiaro cosa significa il termine schizofrenìa?
E tuttavia cosa aspettarsi di meglio da un pool di neo-manipulite rimoralizzatrici che godono (nonostante la storia di padre Fedele e di Lucia Turco) della protezione romana di Anm e Csm e – per giunta – dell’alto patrocinio di un Mattarella che non ha mai mostrato il pudore di un Napolitano (da me non stimato niente) che però, risolto l’inghippo che aveva portato alla sua seconda elezione, ebbe un barlume orgoglio e mandò tutti affanculo?
Procura e (certi altri – fortunatamente non tutti) magistrati di Vanni Fucci, non scandalizzatevi. Irritanti come i mosconi del cavallo, con scheletrini ed altro nei vostri cassettini di «tempo da perdere per mandare in prescrizione» (vedi Gambassi con la storia dell’inceneritore), ci costringete a esprimerci come mangiamo; così, estemporanei e incazados.
E Ser Claudio, lo scout cattolico che tifa per i clandestini di Vicofaro e non solo, e per Genitore 1 e Genitore 2 (bella chiesa anche questa!), mi ha indicato espressamente la via per rispondergli a tono quando ha favorito la sua trasversale «prossima sociale» Milva Maria Cappellini Blimunda de las Héridas de Agrùmia.
Il beneficio scriminante della provocazione – e qui mi avvalgo dell’art. 21: libertà di espressione – da parte di inquirenti non terzi, non imparziali, non indipendenti, e sostanzialmente schizofrenici e aromatizzati non alle salse di pomodoro Mutti, ma all’ideologia del potere.
Edoardo Bianchini
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