Al Sindaco del Comune di Agliana Luca Benesperi (non-avvocato anche se afferma di esserlo direttamente in seduta consiliare); All’Assessore al Personale etc. Maurizio Ciottoli (che picchia la gente); Alla Segretaria Generale che tradisce il dettato dell’art. 54 Cost. Dott.ssa Paola Aveta; All’assessora Ambra Torresi Responsabile del Bilancio; Al Presidente del Consiglio Comunale Agostino Luca Ruotolo; A tutti i Capigruppo; Al Consigliere Pd, Giovanni Iorio unico che comprende il Diritto Amministrativo a mezzo Pec: comune.agliana.pt@legalmail.it; e p.c. Alla Prefetta Licia Donatella Messina protocollo.prefpt@pec.interno.it; prefettura.prefpt@pec.interno.it; Al Procuratore Capo della Repubblica Tommaso Coletta a mezzo Lgt Salvatore Maricchiolo – CC Quarrata tpt31715@pec.carabinieri.it
MA LE LEGGI SERVONO SOLO
A GARANTIRE I PRIVILEGI?
OGGETTO: Adempimento richiesto con Pec Vs. Protocollo: 00025708 del 12-10-2024: richiesta accesso e estrazione copia, sempre negata dal giugno 2020. – Impedimento diritto di difesa dello scrivente da parte di Luca Benesperi, Paola Aveta, Maurizio Ciottoli. – Trasmissione sentenza Tar Toscana sul diritto di accesso (N. 01115/24 Reg. Prov. Coll. N. 00873/2024 Reg. Ric. Allegata). – Memoria-sollecito.
Il 12 ottobre scorso, dopo che il Tar Toscana ha riconosciuto (sia a me che a Alessandro Romiti, ricorrenti contro codesto Comune) il diritto, negàtoci, di avere accesso a carte in vostro possesso, ma gelosamente custodite dalla segretaria Aveta a motivo di evidente protezione (per quale causa?) del mai-comandante Andrea Alessandro Nesti (peraltro molto caro sia al Comune che alla procura di Pistoia), ho rinnovato, per l’ennesima volta, il rilascio di copia della lettera anonima inviata alla Aveta, inviàtale nel giugno 2020, che ha dato origine anche agli arresti delle vigilesse Turelli e Vilucchi.
La segretaria Aveta, senza pudore e con il massimo spregio delle leggi della Repubblica, che tutti siamo tenuti a rispettare (magistrati compresi, spesso negligenti), non ha mai voluto rilasciarmene copia perché potessi agire per la violazione della mia personale corrispondenza hackerata.
All’anonimo, inviato alla Segretaria, erano allegate, infatti, mie missive sottratte dal sistema telematico Urbi di codesto Comune: in altre parole un bel pasticcio di reati tutti mandati all’archivio – perfino dalla disorientata e distratta sostituta Linda Gambassi –, ma che ha provocato il sisma immondo dell’inchiesta-vigilesse a quattro mani, De Gaudio/Serranti~ per la famosa storia della “chiave rubata”.
Fo notare a chiunque legga (questa Pec diventa, infatti, appena spedita, un altro documento in linea su Linea Libera (il giornale odiato e soffocato dalla procura di Pistoia, pur essendo legale sotto ogni profilo!); fo notare che, dopo la mia Pec, ricevuta e protocollata dal Comune di Agliana al n. 00025708 del 12-10-2024, ormai mancano solo 6 giorni allo spirare del termine dei 30 previsti per legge alla soddisfazione della mia richiesta. E conoscendo il legalitarismo di Agliana e il modus operandi della procura di Coletta, permettetemi di nutrire una montagna di dubbi circa il rispetto anche di norme imperative e ineludibili! Pistoia dà, purtroppo, l’idea di essere una zona franca stile Far West.
Il 7° giorno, cioè l’11 novembre – San Martino, come Jaweh, mi riposerò inviando un nuovo ricordo al Tar Toscana, che porterà a una nuova spesa fuori bilancio – cara alla mirabile Torresi –. Una spesa certamente degna (come peraltro la precedente contestata da Giovanni Iorio) di passare al vaglio della Corte dei Conti quale danno erariale: e con implicazioni non solo di natura civile, amministrativa e contabile, ma, in ipotesi, anche penali.
Ammenoché la procura non intenda difendere, oltre l’umano credibile, la causa del favorire i non-diritti del mai-comandante Nesti, che finora (ed è nelle carte processuali: chiaro e accertato, ma mai verificato dal morbido e cedevole giudice Luca Gaspari…) ha vissuto, e sta vivendo, protetto dal 1999.
All’epoca di Marco Giunti, se non erro, passò il suo “concorso taroccato” (è già stato deciso in un paio di processi che l’uso del termine taroccato non è reato né diffamazione, ma verità di fatto e di diritto); fu insediato al comando e, nonostante Tar e Consiglio di Stato, nessuno lo ha più mosso, pur avendo egli ricoperto per anni 15 un posto per il quale, il suo contratto di assunzione, a firma di Sergio Jubini, prevedeva esplicitamente che, ove la graduatoria fosse saltata (come fu fatta saltare dal Tar Toscana), il Nesti sarebbe stato sottoposto, di fatto e di diritto, a licenziamento senza preavviso.
La lettera anonima che sto chiedendo (inascoltato) dal giugno 2020, s’intrufola in meandri talmente oscuri e assai simili alle gallerie sotterranee della striscia di Gaza, che nasce il sospetto (che a mio parere è divenuto convinzione) che la segretaria possa, in ipotesi, perfino sapere chi sia l’anonimo (o gli anonimi) autore/i della marcescente missiva.
Consiglio a tutti di valutare quanto sopra. Anche perché, se la segretaria Aveta omettesse di adempiere per come richiesto, non si scappa in alcun modo dal danno erariale, aspetto che sottopongo e raccomando al consigliere Iorio, unico a orientarsi – come ho potuto vedere e apprezzare – nella materia. Ignota a tutti i giurisperiti che ci garantiscono il rispetto democratico delle leggi…
Edoardo Bianchini
Giornalista Professionista
nonostante la Procura di Coletta
e l’Ordine dei Giornalisti di Firenze