Con la sua legalità, la sua anticorruzione, il suo rigoroso rispetto delle norme sulla trasparenza, la sua imparzialità, la segretaria generale Paola Aveta, patrona dei mai-comandanti dei vigili, scriminata anche dalla sostituta Gambassi, vi farà presto avere nuovi debiti fuori-bilancio dato che, sùbito dopo essere stata bacchettata dal Tar, ha continuato, imperterrita come un mulo, a comportarsi palesemente al di fuori della legge e contro la legge stessa. Stavolta, però, ricorreremo sia al Tar che alla Corte dei Conti: così l’assessora Torresi avrà da lavorare un po’ senza ripetere le solite fregnacce
CHE DEBITACCI FUORI DEL BILANCIO!
PIANGO DA UN LATO, MA PERÒ MI SPANCIO
Ve lo avevo già scritto in questo intervento del 6 novembre scorso; e avevo anche chiesto al vostro ufficio protocollo (ovviamente attraverso l’amministrazione di Agrùmia) di farvelo arrivare a tutti quanti: ma parlare all’amministrazione di Bene-Minkia e Donna Aveta è come telefonare al centralino di Dio: il campanello squilla, ma nessuno risponde. O perché non sa o perché, molto più facilmente, non vuole dal momento che non ha argomenti logico-giuridici adatti per giustificarsi.
Ad Agliana-Agrùmia, infatti, paese di avvocati che non sono tali e che dichiarano falsamente di esserlo proprio durante il consiglio comunale, la legalità e il rispetto delle leggi ci sono soltanto perché l’esimia procura di Pistoia ha creato un bello scudo spaziale antimissile, utile a mantenere (cari ottentotti d’Agrùmia) lo status quo. E ci pensa il Terra Aperta, con il Pm delle «prossimità sociali» e i loro lavoranti, a garantire questa immonda immunità di puro stile mafioso: o altrimenti, in un vero stato di diritto, non mi sarei fatto 104 giorni di arresti domiciliari.
Pubblico ministèr Claudio Curreli, al Benesperi or glieli tagli i peli?
Quel falso è lì e strombazza «Io so’ avvocato», però l’esame non l’ha mai passato.
O farai, come s’usa al Terzo Piano, che “chi obbedisce va sano e lontano”…?
Se Dio vuole, però – quel Dio che non c’è, non c’è mai stato e non ci sarà mai: o altrimenti sparirebbero certi scout, la gran parte delle Misericordie d’Italia e le Caritas amministrate con criteri di privilegio degli obbedienti –, anche i mantenitori dello status quo (fra i quali anche il giudice Luca Gaspari, contagiato dalla tse-tse di Curreli, il magistrato che non fa indagini o, se le fa, fa sparire tutti gli elementi a favore dei suoi perseguitati come noi di Linea Libera) commettono qualche errore.
Gaspari, infatti, che era a conoscenza certa della mia veridicità riguardo agli osceni favori concessi al ragionier non-dottor Romolo Perrozzi da Comune di Quarrata e (io penso) procura, per eccesso di zelo (è infatti uno zelota dello scout-Agesci e del sostituto ff Grieco, che non sa distinguere gli episodi di vera e conclamata violenza privata e archivia sempre tutto) per essere più bravo della “bravità” astratta e universale, fece realizzare una copia forense del mio cellulare illecitamente sequestrato dal duo Curreli-Martucci.
La affidò a Maurizio Berti (protocollo 244 – PP 574/20, reperto 2135) e poi non se ne fece di nulla; intendo per gratificare il carnefice di Padre Fedele Bisceglia, asserendo che sia io che Alessandro Romiti eravamo di tutto e di più quanto a istinto delinquenziale e disegni criminosi.
Peccato che noi non abbiamo mai fatto sparire fascicoli come Curreli: e che nessun Csm ci abbia mai mandato a Pistoja in punizione!
È grazie a magistrati come questi (Curreli, Grieco, Coletta, Contesini, Serranti, Boccia, Gambassi, Martucci, Gaspari, salvo se altri), che sanno solo adagiarsi sui “cibi precotti” male di una procura che lavora senza indagini o con indagini falsate e distorte (guardate che sto parlando con le carte alla mano… occhio a querelare!), che individui come il Bene-Minkia, il Fascio-Ciottolo, l’Okkióne oggi segretario provinciale del Pd; gli assessori abusivisti come Simone Niccolai di Italia Viva(nkùlo); quali come Ambra Torresi, che parte da sinistra e finisce tra i fascisti; i falsi legalitari come l’avvocata Mariavittoria Michelacci; i segretari comunali che puppano soldi come idrovore, e fanno più danni delle stesse alluvioni dell’Emilia della Schlein: è grazie a tutti questi parassiti che il malaffare, la corruzione, la mafia e la presa di culo istituzionale dilagano come dilagava il male nel famoso La storia infinita.
Ecco, coniglio (proprio coniglio) comunale di Agliana, che ora ti spedisco questo mio intervento per informarti che, ben presto, avrai un nuovo debito fuori-bilancio, dal momento che l’avvocato fasullo Bene-Minkia, insieme alla sua armata brancaquelcheppòi (vedi Torresi), guidato anche dal ferreo rispetto delle scelte legalitarie di una segretaria Aveta che ha sempre favorito il mai-comandante Nesti a danno del popolo aglianese, vi farà arrivare una nuova e bella sciacquonata di merda/debitofuoribilancio, perché Colei dai capellini fucsia, pur responsabile dell’anticorruzione, a Nesti ha affermato di aver dato documenti riservati brevi manu e senza formalità (si noti che Nesti sta perdendo tutte le cause per le sue querele temerarie da fine-corsa e capolinea da fuori binario…), mentre a chi scrive ha sempre negato il rilascio di quella famosa lettera anonima di merda che (ormai è mio convincimento) Colei dai capellini fucsia sa perfettamente da che mano o mani è stata scritta, confezionata e spedita a lei medesima.
Lei che se ne è servita, fin troppo bene, per silurare la ex-comandante Turelli, che le stava sui coglioni fino dai primi tempi dell’arrivo della fata dai capelli fucsina ad Agliana. È buffo, ma dal di fuori chi sa vedere lo vede proprio così.
A mio parere, coniglieri del coniglio comunale di Agliana, questi eroi del vostro tempo vi stanno solo prendendo per il culo. Garantiti da una procura che ha più da nascondere che da mostrare all’aria aperta.
Edoardo Bianchini
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COM’È BUFFA LA PIANA FARISEA:
DEBITO FUORI-BILANCIO 1 & 2
Il Comune di Agliana, nonostante tutto, non ha ancora provveduto a pagare i 4.600 € del Tar a chi di dovere, per il famoso debito fuori-bilancio causato da Madame Aveta, figlia d’arte, avvocata, segretaria generale e sostenitrice dei mai-comandanti mai-vincitori di concorso, eppure rimasti in sella per ben 15 anni e tuttora dipendenti (anomali) del Comune di Bimbo-Minkia: il non-avvocato che voleva spazzare via la corruzione di 75 anni di sinistra, nella quale, alla fine, è caduto a peso morto a partire dai famosi 6 mila euro, soldi per tutti, ma dati solo alla Caritas di don Tofani, prossimo sociale degli scout-Agesci/Curreli…