sinagra&cuffaro 8. CAMILLERI AVEVA RAGIONE. GUARDATE IL COMUNE DI QUARRATA, FAVORISCE CERTUNI E DANNEGGIA ALTRI. OSSIA: È MAFIOSO

Non basta don Ciotti cittadino onorario per smacchiare e cancellare le vergone quarratine. Agli uffici tecnici e agli pseudo-amministratori del ultimi 25 anni dovrebbe essere applicata l’interdizione perpetua dai pubblici uffici dato che i princìpi che seguono ogni giorno sono di natura eminentemente deviata e illegalistica


Se la procura di Coletta non studia, altro che il 23% di errori nelle carte che gli escono di sotto realizzare solo a copia-incolla e senza nemmeno rileggere!

LA PROCURA NON HA RAGIONE

SOLO PERCHÉ LEI È LEI E GLI ALTRI…


Quarrata-mafia. Barbecue e rimessa. Ma il consenso dei confinanti non c’era. Condono concesso ugualmente. 1

 

Da fine anni 90 e ad oggi sto ripetendo incessantemente, come un povero disco rotto (ma lucido e logico) che il Comune di Quarrata fa pena e schifo perché, pieno di sporcizia come la Senna di Macron, semina e raccoglie quasi esclusivamente merda dovunque metta le mani.

Una volta, prima di Mani Pulite, quando governavano i socialisti ladri di Craxi, se usciva fuori, allo scopeto, una qualche anomalia, il treno si fermava alla prima stazione e i portoghesi venivano fatti scendere.

Dopo la sanificazione della politica e l’avvento dei compagni-democristiani non c’è stata più pace né tregua. Con la Bassanini, la legge della dissoluzione degli enti locali, si è istituzionalizzata la funzione «fogna-polivalente», grazie alla quale tutti sono responsabili, ma anche no, anzi nessuno. Perché quando tutti sono tutto, non si capisce più nulla.

Nel puttanaio generale dell’ufficio tecnico di Quarrata (abusi, condoni, sanatorie e casini vari) si sono registrate punte massime di illegalità (l’illegalità è, o no, mafia, avvocato Michelacci?) e siamo arrivati a cime eccelse ordinate e coordinate da dipendenti che, come il geometra Franco Fabbri (ma non il solo) hanno dato il peggio di sé favorendo chiunque decidessero di favorire.

Mi spiace per Claudio Curreli, ma è così. E ci sono voluti quasi 40 anni per dare una svolta alla mafieria quarratina. Oggi, per ora, siamo solo solo all’inizio della salita, ma il sudicio è già a spessori impressionanti.

Siamo appena all’inizio della salita perché la magistratura penale pistoiese non è affatto né terza, né imparziale, né trasparente, né indipendente. Al contrario, come il suo pubblico ministero capo, Tommaso Coletta, è, anch’essa, tutta incatenata e impedita nei movimenti dai legami troppo stretti con le proprie «prossimità sociali». Insomma è una magistratura che non opera, ma piuttosto si… adopera.

Quarrata-mafia. Bella pavimentazione in porfido in area protetta. Non c’era il consenso, anzi: c’era addirittura l’opposizione espressa. Condono concesso ugualmente

È per questo che la cupola comunal-quarratina ha imperversato per decenni e continua tuttora a farlo: prima con il grande ingegner Iuri Gelli, sistemato in trono da Marco Mazzanti grazie alla «prossimità sociale» di Dario Parrini, segretario del Pd toscano e superiore gerarchico dell’Okkióne; oggi – più o meno senza soluzione di continuità – con il nuovo dirigente Alessandro Bertaccini che mostra comportamenti incerti, ma sostanzialmente viziati dal solito prudente paraculismo in grado di garantire ai dirigenti (questi «cosi» inutili di Bassanini che ciucciano solo quattrini) una vita più o meno tranquilla; quasi da veri e propri massoni in sonno.

Dopo 5 anni di rotture sistematiche di coglioni (dal 2019 ad oggi), durante i quali il disdicevole sostituto Claudio Curreli mi ha fatto perfino finire ai domiciliari con l’aiuto della Gip Martucci, del sostituto Grieco, del capo Coletta e del morbido marshmallow di Luca Gaspari, sono riuscito – finalmente – a fare emergere il malaffare mafioso quarratino. Ma cercano tutti di tenermi al palo.

Nel 1997 il geometra Franco Fabbri rilasciò condoni che hanno danneggiato me e miei familiari per quasi 40 anni. Ma per Curreli, che non distingue un frustone da un biacco, sono io lo stalker e il delinquente che infastidisce gli amici e mette in dubbio (meno male!) il suo insensato potere. Lui la vede così e gli altri – tutti culilingui – lo seguono.

Il geometra Fabbri concesse fraudolentemente i condoni senza avvisare nessuno di noi interessati, nonostante fosse a piena conoscenza del nostro diniego a concedere di sanare le gravi irregolarità edilizie di Lecceto, civici 14-18. Gli esposti da me presentati erano più che chiari circa la violazione dei diritti dei terzi.

Il geometra Fabbri lo fece usando anche un parere dell’avvocato Mauro Giovannelli che potete leggere qui accanto. Un parere che prevedeva che, da parte nostra ci fosse, se non l’atto di assenso richiesto in forma notarile dall’allora assessore all’edilizia Marcello Bracali, almeno una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà rilasciata da noi come confinanti lesi dagli illeciti edilizi.

Quarrata-mafia. Rimessa vista dall’alto. Non c’era il consenso, ma condono concesso ugualmente

Un anno fa circa, dopo avere rovesciato come un calzino i faldoni dei condoni rilasciati dal Fabbri in odore di falsità ideologica e in chiave fraudolenta, mi chiedo e chiedo – anche all’architetto Alessandro Bertaccini, nuovo apice dell’area 3-Territorio – perché non fare il proprio dovere a termini di legge e richiamare quei fogli-truffa del Fabbri in quanto nulli in radice dal momento che a fascicolo non c’è nessuna dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà con cui mia madre, Bruna Lapini, poteva concedere a tre falsari straccioni di godere dei propri abusi edilizi?

Perché non intervenire e continuare di fatto a proteggere quei tre straccioni che ci hanno rotto i coglioni per quasi 40 anni? Anche questo non è forse prova di mafia, di quel ragazzo dabbene del Romiti, sindaco di diritto, ma analfabeta e in mano al pericoloso Okkióne, che sgalletta, ride e pappa, credendo che essere sindaco significhi solo indossare la striscia tricolore e sgambettare ai Gironi e/o al Parco Verde? Ma vogliamo scherzare, diceva Bersani? O vogliamo smacchiare il giaguaro?

Ma Quarrata è e resta un regno mafioso in mano a una sinistra di bolliti che credono di essere dei veri e propri dèi. E forse, tutto sommato, ce li vedo bene: il Mazzanti Apollo; la Michelacci Pollon; il Niccolai un barbuto Efèsto costruttore di capannoni abusivi a suon di ferri e mazzuoli da fabbro; il Mearelli una specie di Poseidone che naviga nelle acque dell’alluvione del novembre 23; la Turetti una specie di Era un po’ bizzosa; lo Scarnato un Ermes che porta ordini e pizzini in giro. E infine il Romitino nella parte di Eros: protagonista indiscusso perché vuole bene a tutti.

Eros-Romitino e Mariavittoria-Pollon hanno da pedalare assai per sentirsi in pari con la propria coscienza. Altro che don Ciotti cittadino della comunità della mafia!

Siamo in un Comune da Inno del corpo sciolto solo perché la maggioranza del Pd (partito democristiano) è bollita peggio della famosa rana, grazie, anche, a tutta quella procura della repubblica in cui il Csm e l’Anm proteggono non pochi dei magistrati che, più o meno macchiati di qualche disonorevole comportamento o delitto, sono destinati allo zoo pistoiese del Terzo Piano quasi fosse una sorta di riformatorio destinato alla (impossibile) rieducazione di chi si sente dittatore e impunito.

Se credete che io sia fiori di testa, cari democratici dei miei stivali, vi sbagliate di grosso. Io parlo come parlo con piena cognizione di causa grazie a una libertà di pensiero che se ne catafotte (cito Salvo Montalbano di Camilleri) della «autorità costituite».

Piene di parole e assolutamente vuote di cervello e di fatti.

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
© LineaLibera Periodico di Area Metropolitana


Quarrata-mafia. Rimessa vista dal basso. Non c’era consenso, ma condonno concesso a prescindere

 

Appena rintraccio i documenti adatti, vi illustro il comportamento mafioso di Iuri Gelli quando, per analizzare la discarica dei permessi e delle concessione, gli chiesi di darmi gli elenchi degli ultimi anni dei vari studi tecnici privati quarratini.

Era ovvio che si sarebbe visto chi, fra tutti, aveva avuto più pratiche “promosse”.

Ebbene, il cognato di Dario Parrini mi rispose che non aveva a disposizione abbastanza personale per rispondere.

Ma secondo voi non sarebbe bastato fare una query al sistema informatico dell’ufficio tecnico per ottenere le risposte?

Anche questa, amici cari, è stata mafia del Comune sporco di Quarrata…


COME CONCEDERE CONDONI FARLOCCHI

E VIVERE FELICI, VERO GEOM. FABBRI?


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