sinagra&cuffaro 86. CAMILLERI AVEVA RAGIONE. SCHIZOFRENIA PISTOJESE: ALESSIO S’È SVEGLIATO MA NON SI È ACCORTO CHE A CASA SUA CI PENSA LA PROCURA A SPARARE SULLA VERITÀ. COMPLIMENTI!


Provate a immaginare quale e quanta sia stata la mia sorpresa nel leggere la dottrina filosofica del secolo, codificata in una esternazione di Alessio Bartolomei, assessore pistojese con deleghe a Protezione civile, Assetto idrogeologico, Mobilità urbana e metropolitana, Trasporto pubblico locale, Viabilità e infrastrutture, Polizia municipale e sicurezza, Verde pubblico



VIVA ALESSIO CHE CI SCALDA:

HA SCOPERTO L’ACQUA CALDA


Alessio si è ribaltato di nuovo. Lo dovremo chiamare… Ribartolomei?

 

Questo giovine intraprendente – che conosco da almeno 40 anni: da molto prima, cioè, che Claudio Curreli fosse mandato in punizione a Pistoja dopo gli eventi di padre Fedele Bisceglia – ha scoperto che «Il giornalismo è pubblicare ciò che qualcun altro non vuole che venga pubblicato: tutto il resto sono solo pubbliche relazioni». E augura ai suoi conterranei “un 2025 di libertà e di verità”.

Detto tra noi, credo di poter affermare che Alessio ci ha messo un po’ troppo per capire la realtà storica pistojese in cui augura un buon 2025 ai suoi amministrati.

Se è infatti vero che fare giornalismo significa dire ciò che qualcuno non vuole che si pubblichi e che si dica, Alessio è stato abbastanza bradipo nel quagliar l’idea che sta propagando e propalando alla gente cittadina e al contado.

Dovrebbe parlare direttamente – io credo: anzi ne sono convinto – con la sua procura della repubblica: una vera e propria affossatrice della verità dei fatti e persecutrice di chi, del giornalismo della verità, ha fatto la sua regola di vita prescindendo dal lecchinismo socio-sanitario che pervade la città-Caienna del Csm, l’organismo che scarica, a casa di Vanni Fucci e di Cino, tutti i più qualificati magistrati che devono, in qualche modo, render conto di comportamenti quantomeno anòmali.

Alessio l’ha sparata, insomma. Ma – me lo consenta –, da democristiano doc, ha saputo dire senza dire; fare senza fare; baciare senza baciare; lettera senza lettera e testamento senza testamento.

Politici così (il resto della giunta pistojese è diverso? Io non credo…) sanno esserlo tutti. Perché?

Curreli si dedica al karaoke presso la Caritas del Tempio nella notte di San Silvestro 2024. «Il grembiùl gli dona molto e lo fa sereno in volto. Canta, ride, ride e canta: e la gioia si fa tanta»

Perché l’appassionato di fuoristrada che ogni tanto si ribalta, se n’è guardato bene dal chiedere lumi e spiegazioni su come si comporta la sua procura con organi d’informazione come questo su cui scriviamo e scriveremo noi ancora per molto: almeno finché la procura delle «prossimità sociali» di Coletta non deciderà di riservarci il trattamento Cecilia Sala togliendoci perfino gli occhiali e facendoci dormire a terra senza materasso. Sempre in nome della giustizia, però!

Sarà allora che si vedrà davvero chi ama e rispetta la verità; chi sa essere fedele alla Costituzione e servirla «con disciplina ed onore»; chi non cede a certi discutibili e inaffidabili falsi Pm e sostituti, che del loro potere abusano mentre tutti gli si prostrano ai piedi con ambiguo e stomachevole falso rispetto fariseo.

O giunta pistojese, non dài un buon esempio di te! A Pistoja, per chi ha fifa verde di tutto e si piega a tutto come le piante che servono all’arte topiaria, si dice (mi perdoni don Giuseppe Grieco, ma la verità è la verità) che «ha il caìccio al culo».

Consiglio vivamente a Bartolomei di andare a fare il karaoke con Divus Claudius presso la Caritas del Tempio; e a schiarirsi le idee so cosa significhi, per il famoso Terzo Piano dei dittatori di stato, l’obbligatorietà dell’azione penale e la soggezione alla legge (ignota a Pm e sostituti pistojesi).

Alessio Bartolomei è per l’assoluta libertà di stampa: non come la procura di Pistoja

Da Claudio Curreli il Bartolomei riceverà una lectio magistralis di come dèbbasi intendere la correttezza del magistrato. È la persona più adatta a insegnarlo, dato che si sacrifica per gli altri; che accoglie; che include; che atterra e suscita i giornalisti della verità come noi cronisti scomodi, alla stessa maniera del Dio del Manzoni nel 5 Maggio; lui che insegna ai suoi scout i princìpi della cittadinanza attiva; lui che vuole la Terra Aperta e l’amore universale grazie al quale sua moglie, Nicoletta Maria Caterina Curci (che lavora, contro le norme di legge, nello stesso tribunale del marito) alla Luciana Ferretti (espropriata dei beni e delle vita stessa per un debito di 90 mila euro con l’Ufficio Entrate), rispose – mentre la Ferretti le rappresentava che era rimasta senza mezzi di sussistenza – che se non sapeva come mangiare, poteva rivolgersi ai servizi sociali. Ma meglio, dico io, alla Caritas del Tempio.

Dove almeno trovava Claudio Curreli a sgallettare al karaoke con tanto di grembiulino, in piedi accanto allo stereo la notte di San Silvestro.

Ora dìcci (o… DC?), Alessio: questo è o non è quel giornalismo della verità che hai elogiato con tanto slancio…?

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
© LineaLibera Periodico di Area Metropolitana


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