sinagra&cuffaro 99. CAMILLERI AVEVA RAGIONE. ED ÈCCOCI A DAMA IN FANGO E MELLÉTTA: L’AVETA SOVRANA SI MUOVE ED IN FRETTA


Anche questa narrazione dimostra perfettamente la situazione amministrativo-giudiziaria di questa Pistoja presa d’assalto da magistrati catto-demo-scout politically correct. E la procura di Tom Col, che avrebbe dovuto lavorare per la “gente comune”, lo ha fatto e continua a farlo sì, ma solo per la «gente “del” Comune». E il popolo affamato mangi brioches scornato!


La procura della repubblica non solo non garantisce il rispetto della legalità, ma non di rado si arroga anche il diritto di difendere le proprie «prossimità sociali»

MA LA GATTA FRETTOLOSA

FA I GATTINI TUTTI CIECHI.

MENTRE CLAUDIO NON HA POSA:

NEL PROTEGGERE GLI “SBIECHI”


Altra suonata per gli amminEstratori di Agliana. E ora vediamo come si comporteranno le opposizioni che rivendicano la propria verginità istituzionale

Revisione February 19, 2025, 4:11:00 PM

PREAMBOLO AL PRONTO SOCCORSO

 

Gli ultimi fatti che riguardano Agliana; la sua amministrazione di destra-a[s]sinistrata; la sua segretaria generale emerita, Paola Aveta, che favorisce il mai-comandante Nesti (anzi lo favoreggia), mentre danneggia noi giornalisti di Linea Libera; i suoi trucchi da piccola prestigiatora che finiscono tutti in cacca e spese fuori-bilancio, su cui è seduta l’anpigiana Ambra Solare Spray, Torresi inciuci e guai;

tutta questa congèrie e non come dice il Vpo Riccardo Bastianelli (mandato in aula da un Curreli a protezione democratica Csm/Anm/Genova e chissà cos’altro) congerìe con l’accento sulla ì; questo ammasso di menzogne fasulle mostra solo, e a chiare lettere, che la corruzione, la sopraffazione, il protezionismo illegal-giudiziario delle «prossimità sociali» della procura sui vari “poteri minori” della Pistoja da respuere (in latino, avvocata Elena Giunti, figlia di Marco, il verbo si usa col significato di respingere: ma per chi il latino lo sa davvero – non lei, quindi –, il significato primo è: «sputare all’indietro» ciò che ci viene rivogato come buono, mentre è solo il classico mattone impacchettato di Napoli…); tutta questa congèrie (Vpo Bastianelli, pèntiti!) oltre che sostanziale schifo, fa pena e dolore.

Prima ancora, però, suscita irritazione e sdegno per (come dice e sottolinea una famosa Cassazione, citata da don Curreli “il terraperta” per favorire la moglie del mai-comandante Nesti), per averci provocato con indegne cazzarole (cito Indiana Jones) calunniose di tutti i tipi.

Quella Cassazione, citata a sproposito dallo scout, che non svolge mai indagini e si limita a prendere per oro colato solo le dichiarazioni dei suoi protetti e dei loro familiari, è la seguente: Sez. 5, Sentenza n. 4664 del 12/02/1992 Ud. (dep. 15/04/1992) Rv. 189859 – 01. Sentenza, per la cronaca, con solare evidenza neppure direttamente ripescata da Claudius Agescicus Scoutus Christi, ma – come al solito – solo copia-incollata di rimbalzo e male dalla sentenza di un giudice monocratico forlivese. Scaricàtela da qui e leggetevi la nota finale illustrativa [Copiate e incollate, fratres!] dedicata alla serietà argomentativa della gente della procura di Tom Col.

ERICA ROSSI A GAMBA TESA

Riprendiamo la storia dall’ingresso a gamba tesa dell’avvocata Erica Rossi, che segue le péste del Beneminkia malconsigliato dall’Aveta, un vero disastro amministrativo – e che la Paola mi denunci per diffamazione se ne ha il coraggio!

Si cominciò con il fare i ganzoni e si finì col mostrarsi coglioni

La segretaria generale, figlia d’arte come Coletta, dopo aver preso un’inculata micidiale dal Tar per il rifiuto di rilasciare documenti a Romiti, ha evidentemente suggerito al famigerato Cacaiola (soprannome corrente del sindaco nonostante lo sdegno del sostituto Grieco) di compensare un credito non consolidato (una provvisionale da ritenersi oscena, decisa dal giudice Gaspari schiena-prona senza riflettere) con un debito certo e definitivo: le spese di giudizio per il torto arrecato dall’Aveta stessa a un cittadino-giornalista di Agliana, fra l’altro vittima anche di aggressione da parte del famigerato fascio-picchiatore Ciottoli, oggi perfino filo-anpigiano.

Tutto per colpa e imperizia dell’Aveta stessa. Perché se questa segretaria incompetente, favoreggiatrice, granosa e vendicativa, non avesse favorito il suo cocchino Nesti dandogli, brevi manu (“a botto”, avvocata Giunti) le mie lettere riservate e personali, con evidente violazione della corrispondenza privata;

e se non avesse negato al Romiti, “a cazzo di cane” (ad mentulam canis sarebbe un latino troppo classico e d’alto bordo, avvocata Giunti, per sciuparlo così male nel parlare del letame aglianese, dalla Blimunda appellato mellétta!), gli originali dei documenti che a Romiti (e a me) spettavano;

il Tar della Toscana non avrebbe sfanculato quella bellissima realtà di Agrùmia, su cui Milva Maria Cappellini, hater e calunniatrice abituale, tanta merda ha steso nel suo famoso romanzo – al momento non ancora pubblicato, ma promesso in prossima uscita –, le Cronache di Agrùmia, nel quale il più asletto appellativo che mi riservava era «gran cinghiale».E al Romiti «maiale stercorario», ossia – per i quadrupedi che non comprendono – «maiale della merda».

Insulti che, a giudizio di don Luigi Boccia erano caramelline Haribo; e per il Curreli (magistrato protetto e blindato da suoi pari anche con la moglie) la giusta risposta alla cattiveria di Linea Libera. Del resto il buono, il giusto, il santo è solo il Divus Claudius che fa condannare un frate a quasi 10 anni nascondendo la prova della sua innocenza. Visto che scout cristofili abbiamo a Pistoja?

FACCIAMO ANCORA UN PO’ I BISCHERI, FRATELLI?

Tanto un Johnny Lecchino lo troviamo comunque…

Beneminkia Lucasperi, calunniatore delle false cacaiole ed epigastralgìe; falso testimone; traditore del suo elettorato, dei suoi amici e di chi lo aiutò a salire sulla “tazza di sindaco” su cui sta seduto (Agliana, per la Blimunda, pseudonima moglie del Nesti, è solo questo, visti i grandi cinghiali e i maiali stercorari di cui ci parla…);

Lucasperi Beneminkia, dicevo, considerato anche l’abbraccio mortale con un’avvocata, la Torresi, che imparò l’uso (verisimilmente distorto) della giustizia dalla stessa bocca dello stesso Luca Gaspari, nostro emerito quanto negazionistico e volutamente disinformato persecutore (sapeva, infatti, tutto ma ci condannò ugualmente); Luke Shitwalker, pronto a tutto, ha fatto la mossa di chiedere all’avvocata Erica Rossi di intervenire a gamba tesa per compensare il dare-avere fra debito certo e credito gaspariano incerto e oggetto di appello.

E pensare che in con[s]iglio comunale il Beneminkia ha affermato (che véscia!) che lui è avvocato! E il Coletta lo sa. E lo sa anche il Curreli e – come diceva una famosa vecchia battuta a sfottò – Sàssi (= si sa, avvocata Giunti), sàssi per tutta Atene e Roma!

Laonde (che significa per cui) lo sanno anche gli altri sostituti da Boccia a Grieco a Contesini a De Gaudio. Tutti magistrati pronti a perseguitare i veri giornalisti d’inchiesta per abuso di professione (dànno troppa noia?), ma favoreggiatori di una pubblica autorità come il Beneminkia che, in pubblico e in luogo istituzionale, dice di essere avvocato senza esserlo.

Loro però, come Bruto in Shakespeare, sono «uomini d’onore». E sono sempre stati dalla parte dei falsi-in-tutto. Considerate, ad esempio, la strenua difesa del ragionier non-dottor (ma Ctu) Romolo Perrozzi e del dottor mai-comandante (ma ex-Vpo dal 2002 al 2005) della stessa procura, sotto la cui bandiera il Nesti guidò il lampo de’ manipoli, E l’onda dei cavalli (cito Manzoni) ai tempi di Tindari Baglione e, comunque, subordinato al sostituto f.f. Giuseppe Grieco, radicato a Pistoja fino dal 1998. Troppo. Certe droghe creano assuefazione, si sa.

E BUTTIAMO VIA ALTRI QUATTRINI

Né il Benesperi né l’Aveta né l’Ambra gaspariana né il Ciottoli violento, ma neppure l’opposizione (antica o d’oggi non fa differenza, caro Del Fante!) pensano al bene comune. Ognuno pensa per sé: e al popolo bue, cazzotti, calci e… giùe!

Il Minkiolìn fa la mossa dell’avvocata Erica Rossi con l’approvazione di una favoreggiatrice come l’Aveta (ci tornerò sopra, non dubitate). Ma l’Aveta, che conosce il diritto amministrativo come Pamprèpio e Trifiodòro, due famosi gatti del professor Enrico Livrea dell’università di Firenze, imposta il tutto senza procedere (a mio parere di ex-dirigente negli enti locali) a regola d’arte.

La Paola confonde le carte e prende una granceola grossa come tutta la laguna di Venezia. All’Aveta, del resto, piaceva andare al Carnevale con la parrucca rosa-ficsia. Sicché, tra chiccoli e caccole, non solo deve fare marcia indietro dopo una classica figura di merda da Emilio Fede, ma:

  1. i quasi 5 mila euro, dovuti al Romiti per spese legali, sono rimasti incinti a favore dell’Erica Rossi dello studio Augustin (anche qui tornerò sopra);

  2. Linda Gambassi, sostituta Pm (ora emigrata) della procura di Pistoia, archiviò come lo sconcio dell’inceneritore

    a cui devono esserne aggiunti altri 2 mila per il nuovo ricorso al Tar attivato dal Romiti dietro il diniego dell’Aveta di dargli ciò che gli spettava.L’Aveta è abituata a remare controlegge: a me, dal giugno 2020, e forse proprio per favoreggiare il Nesti & C., ha sempre negato una lettera anonima puzzolente di mellétta agrumiése – ma ne riparleremo.La procura di Coletta, tanto per favoreggiare i piccoli poteri locali, grazie all’illogicità (pilotata?) della sostituta Linda Gambassi, non volle perseguire la “fata dai capelli fucsini”. E Coletta ci spara che le «prossimità sociali» a loro del Terzo Piano gli fanno un baffo?

  3. Infine, come papero giunta di boccacciana memoria (come regalo, avvocata Giunti), dèccoti che la Giuseppina Chiaroni è costretta a rifare la determina urgente che paga a corsa i circa 4 mila euro al Romiti, ma che non argina affatto le nuove spese che un “gruppo di grulli” come la giunta di Beneminkia sa fare per somma maestria di ben 5 dico 5 laureati in legge, tutti nella pancia del Comune come i tossici bond argentini che qualche direttore di banca faceva ingollare ai suoi ingannati clienti.Tempo perso (= danno erariale) della capufficia del Nesti: perso perché utilizzato per 2 volte per la stessa operazione, a causa dell’incompetenza di un branco di medusine urticanti alla deriva.

 

Su questo dovrebbero riflettere – se ne fossero capaci – al Terzo Piano del tribunale. Dove putroppo il capo è un figlio d’arte che non intercetta le sorelle dei suoi superiori; il facente funzione non distingue il reato di violenza privata e archivia di tutto; lo scout preferisce non presentarsi in aula dove invia suoi Vpo-Bastianazzi a prendersi pesci in faccia mentre difendono ex-Vpo e notai da lettere scarlatte; il responsabile della informatizzazione, amico del fu-comandante vigili di Pistoja, Giuseppe Napolitano (per interposto Club del Napoli), rinvia a giudizio per diffamazione noi giornslisti, tacendo di essere incompatibile causa amicizia fra napoletani; altri con altri gravi e conclamati problemi.

Ora, secondo voi… Si può vivere in una città che ha il profumo di una sentina?

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
© Linea Libera Periodico di Area Metropolitana


COPIATE E INCOLLATE, FRATRES!

 

Divertitevi a confrontare i copia-incolla di Curreli a difesa di Milva Maria Cappellini, membra dell’associazione Donne Letterate; scrittrice costantemente intevenuta a proposito e – soprattutto a sproposito: anche con fake profili-FB – in difesa del marito, comunque colpevole di avere usurpato un posto non suo per 15 anni 15, e tuttora in servizio (documentlmente illecito) al Comune di Agliana grazie a 75 anni di rossismo a partire dal sindaco Marco Giunti, e fino a ora per 7 anni (di guai) Bimbominkia/rossoneri-Milan dell’Anpi-Torresi.

Solo l’Italia di Mattarella può essere così grande, sia con governi dem che con governi patriottici!


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