sindacati (denojantri). LA BACHECA DEL PIANTO (Parte prima)

Rino Fragai, ex sindacalista Cgil oggi immune da critiche

AGLIANA.  La Cgil Fp con segretario (dallo scorso ottobre) Riccardo Cappellini, ha esposto nella bacheca del Comune di Agliana un dispaccio (non si potrà chiamare lettera, non essendo firmata né datata) che risulta farcita di affermazioni suggestive e confezionata in modo analogo a quella specie di documento distribuito il 9 ottobre a Montale dalla Presidente nuora-in-comuni, Avvocato Rachele Santini, da lei avuto dal commissario Fragai ovvero l’ex sindacalista segretario provinciale della Cgil.

La sezione Fp di Pistoia della Cgil non brilla certo per originalità, chiarezza e trasparenza: il 17 Dicembre ha fatto un’assemblea in “calcio d’angolo” per salvarsi la faccia, ma non c’è riuscita e, soprattutto, non ha pubblicato in bacheca alcun verbale.

Se lo è scordato? (Ornella sollecita la Sylvia).

Poteva seguire l’esempio delle altre Oo. Ss. Cisl–Uil-Diccap Fp; ma non l’ha fatto. Chi è che ha scritto quella nota: la Camusso di passaggio a Pistoia, la Biagini, il “sindacalista nato” Fragai (lo disse lui a Montale) o la rappresentante Pellegrineschi, magari a quattro mani con la omologa Laila Monfardini, coniugata Mazzetti, nonché suocera presidenziale?

La domanda non è affatto leziosa, ma è il paradigma della dimostrazione della gestione illogica e scorretta dei contenuti del testo e della irrefrenabile passione per l’anonimato che hanno Sylvia & Co: è più facile lanciare il sasso e nascondere la mano, domani si potrà sempre dire che “io non l’ho fatta”.

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La Cgil, si permette spocchiosamente di contestarci – senza citarci – di avere svolto gratuite accuse, mentre ci pare di averle bene e puntualmente elencate, così dimostrando che sono fondate: in quanto alla sterilità (delle accuse), non sta a noi esercitare le azioni di tutela e di ripristino della legalità. A noi interessa la cronaca, documentata, nel rispetto della legalità ovviamente. Vedremo se l’inchiesta sarà fertile: il tempo è galantuomo.

La Cgil deve ricordarsi che il “regolamento in questione” non è stato per niente “affrontato e discusso durante un’assemblea riservata ai dipendenti”: semplicemente perché ce ne erano solo tre effettivi su quindici, cioè un quinto (la frazione, me l’ha fatta mia suocera!)

Estratto della nota asserita di Rsu di Comune Agliana: chi l’ha scritta Ryno, Ornella, Silvya o Susy (Camusso)?

Noi, ne abbiamo contati quattro tra i quali uno era presente anche alla più frequentata assemblea del 7 Novembre (con ben nove partecipanti oltre a due assenti giustificati); organizzata dagli altri tre sindacati Cisl-Uil-Diccap Fp, un’altra è la Vuono (poi dimessasi da referente sindacale della Cgil: ma guarda un poco!) poi sparita dai radar dal 1 Gennaio, perché sembra essere stata misteriosamente dislocata in terre pisane.

Noi, affermiamo il contrario, ma abbiamo contezza diretta dei fatti; avendo ricevuto un invito ad allontanarsi dalla Ornella Pellegrineschi e dal delegato provinciale Cgil alla riunione di Montale.

L’affronto non lo ha ricevuto chi scrive, ma il diritto di cronaca insieme alla trasparenza e alla correttezza, buttati alle ortiche in danno – sia chiaro – dei dipendenti che non vengono tutelati, contrariamente a quello che vogliono far credere (certo hanno davvero una gran credibilità al punto che neppure si firmano, né prima né dopo, ma va tutto bene così!?)

Se la Cgil si “impegna come si è sempre impegnata” nella tutela dei lavoratori e lavoratrici, perché non ha consentito che il Regolamento di Sa venisse portato alla conoscenza preventiva di tutti i dipendenti prima della riunione-terremoto del 9 Ottobre?

Come mai Layla disse che aveva avuto l’ok della Comandante Nanni per avere le firme di accettazione di nulla osta sulla lettera (poi firmata a tre mani)?

Andava davvero tutto bene? Layla disse che era superfluo perfino leggere il regolamento, “serve giusto una formalità per non fermare i tempi del Consiglio Comunale, i vigili sono tutti d’accordo lo ha detto la Nanni” (ricordiamo — come emerge dal verbale del 7 novembre —  che i vigli neppure sapevano dell’approvando regolamento, ma qualcuno aveva parlato per loro, anche sulla stampa, nevvero Rino?)

Fa bene la Cgil a non rispondere all’inchiesta che abbiamo aperto sulla questione: quando i documenti e i fatti sono pesanti, chiari e convergenti è meglio sfuggire il confronto e allontanare i giornalisti dalle riunioni pubbliche continuando a predisporre documenti senza firma e data, dunque senza forma e sostanza.

Poi gli scorretti siamo noi?

[Alessandro Romiti]

 

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