sindaci. DOPO LA VITTORIA DI ALESSANDRO TOMASI

Alessandro Tomasi

PISTOIA. Ovvia, è andata!

Pistoia, come ho già scritto, è stata liberata. Non da forze straniere ma dai pistoiesi stessi, quelli rimasti in città e non fuggiti nei boschi o al mare.

Un affettuoso abbraccio ad Alessandro Tomasi che inizia un percorso del quale gli auguriamo non debba pentirsi; perché, ed anche questo lo abbiamo già scritto, la compagnia non è delle migliori.

Starà a lui scegliere in piena autonomia – speriamo – chi dovrà riavvicinare i pistoiesi alla vita politica e civile senza quella lebbra che da più di settanta anni infestava questo territorio.

Ho assistito allo spoglio elettorale guardando la tv di Luigi Egidio Bardelli e debbo riconoscere che certe cadute di stile nella discussione, in una tv già di per sé faziosa, sono state irrilevanti.

Alla sincera commozione di Alessandro Capecchi ed all’aulico parlare di Anna Maria Celesti, hanno fatto da contrappeso un signorile comportamento dell’ex capo gruppo Pd Sarteschi che, evidentemente, ha già compreso che c’è una dignità anche nel saper perdere e nel riconoscerlo, un contrappasso politico che potrebbe durare tanto tempo, e che tanti suoi compagni hanno dimostrato di non possedere nel corso di questi decenni.

L’unica nota veramente stonata, a mio parere, la presenza di un “intellettuale” in appoggio al Berti-nullam del quale mi sfugge il nome, il quale, con i suoi occhialini “dandy” sulla testa ha parlato non parlando, ha detto non dicendo e soprattutto ha contestato la distonia fra il Berti-nullam carattere e la plebe; quella al quale questo corputo signore aveva rivolto il suo appello di intellettuale: della serie, la barca affonda ed io prendo le distanze. Samuele Bertinelli, forse, ha perduto anche per certe contiguità intellettuali.

Ma questa è roba da vip e da intellettuali e quindi non probante; roba da cenci di Prato di antica memoria.

Altra nota stonata: il Sabella, quello del “Sabellè, Sabellè, dimmi tu che lista è”, durante lo spoglio ufficioso dei risultati ha rivendicato da Palazzo di Giano il suo diritto a ricoprire un assessorato.

Un elemento di indelicatezza politica e di palese dimostrazione che i democristiani – quanto meno alcuni – si sono già infiltrati sul carro del vincitore.

Sono semplici annotazioni di un cittadino che avrebbe voluto Pistoia in mano ai suoi cittadini ed ai suoi destini ben da prima; ma nella vita bisogna sapersi anche accontentare.

Se consentite, la mia personale analisi politica la esprimerò a tempo debito.

Per il momento posso dirvi che ai tanti che mi hanno telefonato prima della mia ora canonica, ore 8 a.m., ed ai tanti che mi hanno incontrato e chiesto se ero felice, ho risposto: sì, sono Felice De Matteis!

Che aria pulita che sta scendendo dalla Montagna! Ha deviato su Sambuca ed è arrivata a Pistoia!

Il comune di Limestre (San Marcello Piteglio), non pervenuto.

Infatti, ieri mattina, domenica 25, lì pioveva!

[Felice De Matteis]

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