Per partorire, come la montagna, un topolino nella spinosa questione del fu comandante Andrea Alessandro Nesti, Luca Benesperi ci ha messo da metà luglio 2019 all’8 ottobre 2020: e solo per gli atti. Tutto il resto ha da venì come Baffone…
SE MI COMODI, T’ADOPRO…
POI D’INFAMIE TI RICOPRO
DEMOCRAZIA ha la stessa sequenza alfabetico-letterale di DEMenza, DEManio, DEMonio, DEMolire, DEMoralizzato, e alla fine anche solo DEM, da democratico, ovviamente di sinistra, sennò non vale – e tutto ciò che non è dem è nazi-fascista.
Che c’entra? Nulla. Perché i discorsi che ci rimbombano da mattina a sera, c’entrano qualcosa con la democrazia?
Nuoti sommerso in un mare di cacca
Non sai se d’uomo oppure di vacca
Non sai capire i’cche t’è successo
Ti pare troppa per esser di un cesso…
Cito Riccardo Marasco e l’Alluvione di Firenze. Situazione perfetta per Agliana; o Agrùmia, così definita dalla Blimunda, autrice delle Ferite che però, pare, hanno trovato pace e soluzione nei compromessi storico-democratici fra giunta del rinnovamento (in peggio) di Luca Pedrito Benesperi/Maurizio Agnellone Segatura Trapélo Ciottoli/Paola Aveta, la cometa di Halley che sorveglia il territorio, passando ogni tremila anni, da Agliana, Lamporecchio (dove tra poco depositerà anche l’ufficialA Sonia Caramelli, culo-e-camicia col fu comandante Nesti, in braccio a Massetto Mutolo, trai brigidini) e da Serravalle, anche: il Comune della Guardia di Finanza.
Stavolta – pare – non ci sarà la “procura dei bassi profili” di Pistoia a togliere di mano le indagini alle fiamme gialle per affidarle ai PG-carabinieri, com’è accaduto infelicemente in varie altre occasioni. Ed ecco perché la democrazia è una solenne presa di culo per imbecilli che non vengono più neppur fatti votare.
Seguite, ora, in tre passi, la dimostrazione per cui si avvera la sola legge del Menga, a prescindere dalle procure, dai procuratori e dalla presunta legge uguale per tutti (ovviamente quelli che pare a loro).
PASSO 1. Il 17 dicembre del 2019, il sindaco Luca Pedrito Benesperi, dopo un pressing spietato anche da parte dell’Agnellone Ciottoli, si decise a mandare una letteraccia all’ottimo (così lo definiva Rino Fragai) comandante Andrea Alessandro Nesti.
Con essa Pedrito chiedeva al Nesti, coniuge della protettiva Blimunda/M.M. Cappellini e altri 3/4 suoi falsi profili Facebook – tutta gente molto nota e apprezzata in procura, a partire dalla segretaria di Grieco, Alessandra Casseri –, di risarcire il Comune di Agliana per tutti i danni infèrtigli durante un quasi ventennio di “rotture di coglioni” provocati con la tendenza del Nesti medesimo ad essere autoreferenziale, autoritario e autor di brillanti soluzioni fallimentari: decine di cause mandate “a puttana”; tre o quattro vigili fatti scappare dalle sue sgrinfie; sentenze di condanna da parte del giudice del lavoro: salvo se altro.
Per la cronaca, e per la magistratura penale pistoiese, che sta oggi impudicamente proteggendo Luca Pedrito & Maurizio Trapélo (non da sola: li protegge anche il prefetto Iorio, più adatto, forse, alla “terra dei fuochi” che alla disarmonia pistoiese), a quella lettera il duo Luca-Maurizio c’era arrivato partendo da metà luglio 2019; in una riunione in cui fu deciso che Pedrito avrebbe mosso il dito: ovviamente per sparare lettere all’ottimo Nesti.
Da metà luglio al 17 dicembre quanto c’è? Il coraggio di Pedrito era già iniziato a cedere fin da sùbito. Voleva perfino dimettersi da sindaco, tanta era la sua “coraggiosa paura” (questo è un ossimoro, procura).
E a forza di farsela sotto (i suoi problemi gastroenterici, attribuiti in séguito a noi di Linea Libera, ma divulgati in primis al popolo e al contado dalla procura di Pistoia attraverso le notifiche del signor Curreli, c’erano già prima delle estorsioni, minacce e cazzaròle varie, sparacchiate con infantili menzogne da quella “macchietta di sindaco agrumiènse”); a forza di farsela sotto, il rischio era quello di mandare in prescrizione la richiesta dei danni da contestare e richiedere al Nesti.
Cerchiamo di chiarire? Tutta la campagna elettorale del gruppo FdI (Benesperi, Ciottoli, Baroncelli) era stata impostata, fin dall’inizio, sul mantra lettera al Nesti. In quei giorni di dicembre l’Agnellone Ciottoli partecipò a un incontro a Firenze, a casa della segretaria Aveta (che nel frattempo aveva preso possesso di Agliana – e dei cervelli dei due, Pedrito & Segatura) durante il quale ne successero di tutti i colori.
Ad ogni modo e nonostante il casino in casa-Aveta, assente il malato gastro-enterico Pedrito che non si sa bene dove fosse scappato (era solito fuggire al mare o a Careggi), la notte prima del 17 dicembre 2019, il Ciottoli dell’Ombrone, in via Salcetana, approfittò del lavoro del latitante Romiti (dato che lui non è capace di scrivere due righe in croce) e costrinse lo spregiato (oggi) testone a scrivere quella lettera che poi, con una fatica cane, lui stesso, l’Agnellone-Trapélo-Panettone-Segatura, costrinse il compare Pedrito a firmare e far spedire al Nesti.
Se prefetto Iorio e procura di Pistoia, invece di credere a due mitomani rimbombati dalla signora Aveta, avessero fatto svolgere vere indagini (e non certo dai PG-carabinieri), oggi sotto inchiesta non ci saremmo noi di Linea Libera, rinviati a giudizio arbitrariamente dal giudice-scout che protegge il mondo dall’inquinamento ambientale, e redime le prostitute sulle rotonde aglianesi: ci sarebbero quei due inqualificabili soggetti (Benesperi-Ciottoli) che hanno perso il tappo di sentina e imbarcano acqua a bizzeffe.
La famosa lettera al Nesti (un ferito della guerra di Agrùmia, secondo la Blimunda e il Curreli) fu inviata il 17 dicembre 2019. A noi di Linea Libera fu poi consegnata, perché la pubblicassimo, dal Benesperi e dal Ciottoli. E col sorriso sulle labbra e grande soddisfazione, perché il Nesti stava loro sulle palle da sempre – e non solo a loro. Linea Libera, ho detto, la pubblicò e, oggi, la potete vedere e scaricare liberamente dalle foto di sopra.
PASSO 2. Dal 17 dicembre 2019, la giunta di Agliana, paralizzata (lo possiamo pensare o è un reato?) dalla segretaria che sin dall’inizio non amava trovarsi in mezzo a una jihad/guerra santa anti-Nesti (anche l’Agnellone Ciottoli ha richiesto pagamenti al fu-comandante per veicoli abbandonati a muffire nei suoi capannoni di autosoccorso…); il sindaco Luca Pedrito, vittima di ogni sorta di violenza da parte nostra – a detta della procura capace di procurare solo guai agli innocenti –; dal 17 dicembre 2019, soltanto l’8 ottobre 2020, si è visto cosa intendeva realmente fare l’amministrazione del cambiamento.
L’8 ottobre 2020, infatti, la giunta si è decisa a deliberare su: Cause e liti – Mandato all’ufficio competente per il conferimento dell’incarico per l’assistenza legale stragiudiziale ad un legale iscritto nell’elenco depositato in comune – Provvedimenti.
La delibera è la numero 95, pubblicamente scaricabile dal sito del Comune di Agrùmia, e che ogni lettore può scaricare anche da questo link. Solo che dal 17 dicembre 2019 all’8 ottobre 2020 sono passati ben 296 giorni inerti o, se preferite, quasi 10 mesi inconcludenti, negligenti e impertinenti.
Che ponzata per… farla tutta! Sarà stato vero che Benesperi nel frattempo soffriva di diarrea galoppante a causa nostra, se ci ha messo così tanto a evacuare? La notizia degli spurghi sindacali la ha diffusa la procura di Pistoia con le notifiche fatte arrivare ai quattro punti cardinali dal signor Claudio Curreli: carte cantano e bene. Non credete, per via del tempo che ci ha messo, che Luca Pedrito più che diarroico in verità fosse stitico e non poco?
E così siamo passati dalla richiesta-danni a carico di Andrea Alessandro Nesti, fra l’altro consulente della Blimunda, sua moglie (ma consulente in cosa di preciso…?), a un’assistenza legale stragiudiziale che, tradotta in spicchi d’aglio agrumiési, illustra una e una cosa soltanto: la storia dei pirati che si dividono il bottino; una palata di merda a te e una a me. È nella famosissima barzelletta (come l’amministrazione Benesperi). La procura non se la prenda e non tiri fuori la continenza, di cui non ha la più pallida idea – o non si muoverebbe come si è mossa su tutto.
È chiaro come la luce del sole (possiamo pensarlo a mo’ di riflessione o è vietato?), che la segretaria Aveta si è messa lì con la lima e ha smussato tutti gli angoli spigolosi del sindaco e del Ciottoli, facendoli accordare col Nesti per un «metà & metà» (transigere e non transare, come dicono tutti) con la agguerrita consorteria Nesti/Blimunda, nota e benvista (ripeto) in ambito procuràle pistoiese.
La signora Aveta, segretaria all’infradito o fatina dai capelli rosa, è sempre stata contraria alle richieste a carico del Nesti. Cercate di tenere a mente il dicembre 2019, a casa sua, con la presenza del Ciottoli dell’Ombrone e di un avvocato. E rammentate il diavolìo che avvenne e lei che concluse: «Ehhh… se il termini per le richieste va in prescrizione…., pazienza!».
PASSO 3. Da quel che precede, il passo al dopo è breve. La signora Giuseppina Chiaroni, notoriamente anpigiana della consorteria di Agrùmia, ha prodotto, il 17 novembre 2020 (determina n. 577) l’atto: Cause e liti – Conferimento incarico di assistenza legale dell’ente nella fase stragiudiziale per verifica fattibilità tesa ad ottenere refusione danni subiti dall’amministrazione – impegno di spesa e liquidazione – provvedimenti. È stato affidata, all’avvocato Sauro Erci di Firenze, la trattativa Stato-Agrùmia. La determina la potete scaricare da qui. Ma tutto è stato fatto da ultimo e per forza; a poco più di un mese dalla prescrizione.
Cosa dobbiamo aspettarci da questi amministratori pubblici? Che, prima di Natale, Benesperi e Ciottoli diano la cittadinanza onoraria al Nesti, alla Blimunda e al signor Claudio Curreli? E magari con un bel bacio sulla bocca secondo l’uso sovietico della gente della terra di Magnino Magni & C.!
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
IL CARCERE INGIUSTO RENDE LIBERI
Subire 104 giorni di arresti domiciliari illeciti ed essere rinviato a giudizio da una procura pistoiese che fa le indagini (quando le fa) per telefono e/o per mail, è un onore che permette, a chi scrive e continuerà a farlo, di poter parlare ad alta voce della democrazia-truffa che viviamo in Italia con una pubblica amministrazione cacasotto e infedele e una amministrazione della giustizia che ignora dove la giustizia stia di casa.